bower 217
|
venerdì 6 marzo 2009
|
come dalton c'è solo daniel craig
|
|
|
|
Il gallese Timothy Dalton interpreta per la seconda e ultima volta l'agente segreto James Bond nel film Vendetta privata del 1989,la trama parla di James Bond che si dimette dal servizio segreto inglese per vendicare il suo amico Felix Leiter, torturato dal trafficante di droga Sanchez, per portare a termine la sua vendetta personale si infiltrerà nel mondo di Sanchez e per farlo crollare, gli porterà dubbi e incertezze al punto che sarà lo stesso trafficante a distruggere incosapevolmente la sua organizzazione ; con questo film, prima della pausa di sei anni, si chiudono gli anni 80 e la serie di film che prendevano spunto dai libri di Ian Fleming.
Dalton dal film Zona pericolo ha stravolto il Bond ironico di Roger Moore facendolo diventare poco ironico, più duro e cupo avvicinandosi al personaggio di Fleming come anche i gadget tecnologici che diventano più seri, questa operazione viene apprezzata dal pubblico che porterà dei buoni incassi ma non dalla critica che considera Dalton un Bond piatto e noioso rispetto a quelli del passato , nonostante reciti bene nel film e sia presente un cast di tutto rispetto come Robert Davi (Sanchez) e un esordiente Benicio del Toro (Dario).
[+]
Il gallese Timothy Dalton interpreta per la seconda e ultima volta l'agente segreto James Bond nel film Vendetta privata del 1989,la trama parla di James Bond che si dimette dal servizio segreto inglese per vendicare il suo amico Felix Leiter, torturato dal trafficante di droga Sanchez, per portare a termine la sua vendetta personale si infiltrerà nel mondo di Sanchez e per farlo crollare, gli porterà dubbi e incertezze al punto che sarà lo stesso trafficante a distruggere incosapevolmente la sua organizzazione ; con questo film, prima della pausa di sei anni, si chiudono gli anni 80 e la serie di film che prendevano spunto dai libri di Ian Fleming.
Dalton dal film Zona pericolo ha stravolto il Bond ironico di Roger Moore facendolo diventare poco ironico, più duro e cupo avvicinandosi al personaggio di Fleming come anche i gadget tecnologici che diventano più seri, questa operazione viene apprezzata dal pubblico che porterà dei buoni incassi ma non dalla critica che considera Dalton un Bond piatto e noioso rispetto a quelli del passato , nonostante reciti bene nel film e sia presente un cast di tutto rispetto come Robert Davi (Sanchez) e un esordiente Benicio del Toro (Dario).
Avendo visto tutti i film di Bond da quello originario del 1962 a Quantum of Solace confrontando gli interpreti di Bond: Sean Connery rimarrà il primo leggendario Bond, George Lazenby avrà fatto un solo film e il pubblico non lo avrà apprezzato ma aveva fatto bene anche lui il ruolo di James, Roger Moore ha ridato fiato alla saga con il suo Bond ironico e un pò superficiale ma nel complesso gli è riuscito bene, Timothy Dalton interpretò bond in solo due film e non è stato capito bene da tutti nel 1989 perchè era ancora un attore poco conosciuto, dal 1995 ci sarà Pierce Brosnan a fare 007 e lo farà sembrare simile a quello di Connery mescolato a quello di Moore; infine quando usci Casino Royale interpretato da Daniel Craig verrà incoronato il protagonista, il miglior Bond di tutti tempi secondo me un pò troppo affrettato.
Concludendo Daniel Craig e Timothy Dalton sono stati gli unici due attori ad aver portato in sala un agente segreto serio e più reale.
[-]
[+] d'accordo su tutto tranne che su una cosa!
(di renato c.)
[ - ] d'accordo su tutto tranne che su una cosa!
|
|
[+] lascia un commento a bower 217 »
[ - ] lascia un commento a bower 217 »
|
|
d'accordo? |
|
spalla
|
mercoledì 10 febbraio 2010
|
vendetta privata, ma storia poco diversa
|
|
|
|
Secondo e ultimo film di Dalton-007, prima di cedere il posto a Pierce Brosnan e di una pausa di ben 6 anni. Questo film aveva forse l'obbiettivo di essere innovativo, proponendo uno 007 che una volta tanto deve agire per fini privati e non per il governo britannico. Però, anche se qui la vicenda prende spunto dal desiderio di 007 di vendicare l'amico Felix (certo, bisogna dire che il matrimonio porta veramente sfiga in questa saga), la storia non sembra poi molto diversa da altre già viste. E, almeno nella prima parte, è anche piuttosto ripetitiva. Le spettacolari riprese subacquee ed i massacri con gli squali li avevamo già visti più e più volte, tanto per fare un esempio.
[+]
Secondo e ultimo film di Dalton-007, prima di cedere il posto a Pierce Brosnan e di una pausa di ben 6 anni. Questo film aveva forse l'obbiettivo di essere innovativo, proponendo uno 007 che una volta tanto deve agire per fini privati e non per il governo britannico. Però, anche se qui la vicenda prende spunto dal desiderio di 007 di vendicare l'amico Felix (certo, bisogna dire che il matrimonio porta veramente sfiga in questa saga), la storia non sembra poi molto diversa da altre già viste. E, almeno nella prima parte, è anche piuttosto ripetitiva. Le spettacolari riprese subacquee ed i massacri con gli squali li avevamo già visti più e più volte, tanto per fare un esempio. Possiamo dire piuttosto che in questo film 007 compie un grande passo nella sua trasformazione dall'agente segreto impeccabile e fedelissimo verso i suoi superiori tipico dei primi film della saga a quello più umano e che agisce spesso per fini personali che si è visto invece nei film più recenti. E che è anche a mio parere meno godibile, ma questa è più una questione di gusti. Premesso questo, il film è comunque nel complesso gradevole. Per quanto poco innovativa la storia è ben congegnata e riesce a garantire un discreto livello di tensione. L'ironia e le acrobazie che in genere contraddistinguono questa saga forse tardano un po' ad arrivare, ma tutto sommato l'azione e l'adrenalina non mancano. Molto bello in particolare il duello finale con le autocisterne. Bene anche gli interpreti: Timothy Dalton, per quanto la sua performance sia forse qui un pochino inferiore a quella del film precedente si conferma uno 007 discreto e Robert Davi è sicuramente a suo agio nei panni del cattivo, ruolo che aveva già aveva svolto bene in "I Goonies" e "Codice Magnum". E 'inoltre divertente vedere qui il simpatico Q anche in azione e non solo come equipaggiatore. Questo vecchietto geniale si conferma come un elemento fondamentale e molto gradito di questa saga. Non mancano nemmeno i suoi soliti fantastici gadget, che tantissime volte hanno salvato la vita a 007. Inutile dire infine che le ambientazioni sono belle ed esotiche come sempre e che 007 è anche stavolta aiutato da ben due splendide pupe. Il film in conclusione non riesce quindi ad essere davvero innovativo, ma resta sempre ben realizzato e gradevole, almeno per i fan del genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a spalla »
[ - ] lascia un commento a spalla »
|
|
d'accordo? |
|
nicolò
|
sabato 2 giugno 2007
|
secondo (e ultimo) bond di dalton
|
|
|
|
Quando Sanchez (Robert Davi), spietato trafficante di droga, attenta alla vita dei suoi cari amici Leiter (David Hedison), James Bond (Timothy Dalton) abbandona il servizio segreto per mettersi in proprio, in modo da compiere una vendetta personale. Lo aiutano una bella pilota (Carey Lowell) e, in segreto, la fidanzata (Talisa Soto) del cattivo, ma anche il vecchio “Q” (Desmond Llewelyn) che lo accompagna in missione, equipaggiandolo di gadget innovativi e letali. Ultima “puntata” della serie con il gallese Dalton, più serio e atletico di Moore, ma meno ironico. Innumerevoli citazioni da La sfida del samurai di Kurosawa. Sceneggiatura di Richard Maibaum e Michael G. Wilson, ultima regia di John Glen.
[+]
Quando Sanchez (Robert Davi), spietato trafficante di droga, attenta alla vita dei suoi cari amici Leiter (David Hedison), James Bond (Timothy Dalton) abbandona il servizio segreto per mettersi in proprio, in modo da compiere una vendetta personale. Lo aiutano una bella pilota (Carey Lowell) e, in segreto, la fidanzata (Talisa Soto) del cattivo, ma anche il vecchio “Q” (Desmond Llewelyn) che lo accompagna in missione, equipaggiandolo di gadget innovativi e letali. Ultima “puntata” della serie con il gallese Dalton, più serio e atletico di Moore, ma meno ironico. Innumerevoli citazioni da La sfida del samurai di Kurosawa. Sceneggiatura di Richard Maibaum e Michael G. Wilson, ultima regia di John Glen. Seguito, sei anni dopo, da Goldeneye in cui nella parte di 007 debutta Pierce Brosnan.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nicolò »
[ - ] lascia un commento a nicolò »
|
|
d'accordo? |
|
jekyll
|
sabato 19 dicembre 2015
|
bond contro il narcotraffico
|
|
|
|
"Questa non è una vendetta personale, 007", ammoniva M in "Goldfinger". Una delle caratteristiche peculiari di Bond, che ha contribuito al suo successo, é quella di essere insieme uno spirito libero e un fedele servitore di Sua Maestà. In "Dr. No", il primo film della serie, che in italiano portava il titolo originale di questo, Bond uccide a sangue freddo uno degli scagnozzi del cattivo in una scena che appare come una vendetta verso chi aveva appena creduto di averlo ucciso. Il sadismo dei primi film della serie che ha avuto l'apice in "Goldfinger", un film molto cinico anche se corretto da una buona dose di umorismo quando non di fumetto, trova nell'ultima delle cinque regie di Glen una rinnovata dura manifestazione in quello che è il film più "nero" della serie.
[+]
"Questa non è una vendetta personale, 007", ammoniva M in "Goldfinger". Una delle caratteristiche peculiari di Bond, che ha contribuito al suo successo, é quella di essere insieme uno spirito libero e un fedele servitore di Sua Maestà. In "Dr. No", il primo film della serie, che in italiano portava il titolo originale di questo, Bond uccide a sangue freddo uno degli scagnozzi del cattivo in una scena che appare come una vendetta verso chi aveva appena creduto di averlo ucciso. Il sadismo dei primi film della serie che ha avuto l'apice in "Goldfinger", un film molto cinico anche se corretto da una buona dose di umorismo quando non di fumetto, trova nell'ultima delle cinque regie di Glen una rinnovata dura manifestazione in quello che è il film più "nero" della serie. Quella che é diventata la serie più longeva del cinema ha atteso prima di partire proprio per i problemi nel rendere al cinema un personaggio che, nei libri originali di Fleming, é sadico e freddo (Kubrick ha fatto notare, a proposito degli attacchi contro il suo "Arancia meccanica", come la violenza sadica dei film di Bond venga presentata come divertimento puro, così come nei cartoni animati). Quello con Dalton è il Bond più vicino ai libri di Fleming, così' come John Glen, che ha lavorato nei film di 007 prima come montatore e poi come regista della seconda unità prima di firmare tutti i titoli degli anni '80, é chiaramente un conservatore, forse il regista più conservatore della serie. Non poteva essere altrimenti, perchè il segreto del Bond é la sua formula, praticamente inalterata nonostante gli aggiornamenti necessari. Tutto, più o meno in embrione, fin dal primo film. Quello che varia sono la quantità dei gadget, la dose di ironia, la fedeltà alle storie di Fleming, il carattere più o meno fantastico degli ambienti. Dove Glen eccelle più che in ogni altro, brillante aspetto delle sue regie è nelle sequenze d'azione, dove egli sa andare in accellerazione con grande efficacia spettacolare; il suo ritmo é formidabile. La formula: il protagonista (Dalton non ha il carisma di Connery o di Moore ma é un dignitoso 007, e qui è al suo meglio), i cattivi (Del Toro, Zerbe e soprattutto Davi sono meglio di Dalton, ma questo in 007 non é un difetto, anzi), le donne (Carey Lowell e Talisa Soto sono splendide), i caratteristi (il vecchio Desmond Llewelyn nei panni di Q che assume un ruolo più attivo nella missione), le scenografie sontuose (di Peter Lamont, degno erede del grande Ken Adam), gli sfondi esotici (Acapulco e Key West in Florida), l'azione di cui s'è detto. I titoli di testa sono, per l'ultima volta, del grande Maurice Binder così come il grande Richard Maibaum firma la sua ultima sceneggiatura bondiana, insieme a Michael G Wilson, produttore del film con il patrigno Albert R. Broccoli. Il personaggio di Franz Sanchez é ispirato al signore della droga Pablo Escobar ma anche al presidente di Panamà Noriega, inizialmente appoggiato dalla CIA e successivamente combattuto (l'Operazione Giusta Causa con cui il 20 dicembre 1989 gli USA invasero Panamá) per la sua complicità nel traffico di droga. Più violenza che sesso, ma Carey Lowell che esce dall'aereo schiantato verso il finale é uno dei momenti più sexy di tutta la serie, così come lei é particolarmente attraente quando incontra per la prima volta Bond, dove ricorda le donne più affascinanti, le bellezze iconiche del cinema hollywoodiano classico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jekyll »
[ - ] lascia un commento a jekyll »
|
|
d'accordo? |
|
gepy7
|
venerdì 16 settembre 2016
|
il bond dark
|
|
|
|
L'agente 007 rinnega la licenza di uccidere (si fa per dire) e si mette in proprio per dare la caccia a un trafficante di droga che, il giorno del matrimonio, ha fatto uccidere la moglie del suo amico Leiter, rimasto mutilato. I legami della nuova avventura di 007 col mondo di Fleming sono inesistenti: i nemici non sono più da operetta ma spietati killer (tra cui un giovanissimo Benicio del Toro), le donne hanno le palle (metaf.), l'ironia è scomparsa. Vendetta privata ebbe il difetto di uscire tardi, quando il cinema americano d'azione si era già preso tutto negli 80 e il muro di Berlino stava per cadere. Non restava che fare un Bond di mezzo. Ma il poubblico, si sa, è conservatore, così rifiutò la rappresentazione di uno 007 oscuro, con la barba, senza charme.
[+]
L'agente 007 rinnega la licenza di uccidere (si fa per dire) e si mette in proprio per dare la caccia a un trafficante di droga che, il giorno del matrimonio, ha fatto uccidere la moglie del suo amico Leiter, rimasto mutilato. I legami della nuova avventura di 007 col mondo di Fleming sono inesistenti: i nemici non sono più da operetta ma spietati killer (tra cui un giovanissimo Benicio del Toro), le donne hanno le palle (metaf.), l'ironia è scomparsa. Vendetta privata ebbe il difetto di uscire tardi, quando il cinema americano d'azione si era già preso tutto negli 80 e il muro di Berlino stava per cadere. Non restava che fare un Bond di mezzo. Ma il poubblico, si sa, è conservatore, così rifiutò la rappresentazione di uno 007 oscuro, con la barba, senza charme. Forse l'americanizzazione dell'eroe danneggiò la pellicola, riducendo al minimo la già minima ironia di Dalton che, peccato, sarebbe stato un grande Bond se solo fosse stato chiamato prima. Così il regista puntò quasi esclusivamente sull'azione, ma con una regia priva di impennate visive, evitando le baracconate di un "Octopussy" ma aumentando la dose di violenza che non piacque ai fans, costruendo un film più simile agli action movie di Schwarzenegger che non a uno 007. Il film, quello di minor incasso della serie, è stato presto dimenticato nonostante le buone critiche. Gli anni 80 sono stati i più difficili per 007, incapace di rinnovarsi (il vecchio Moore), e, col nuovo attore, di costruire, limitandosi a distruggere i residui del passato comico del personaggio in film dimenticabilissimi. Comunque un ottimo episodio della serie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gepy7 »
[ - ] lascia un commento a gepy7 »
|
|
d'accordo? |
|
paolo1967
|
martedì 2 maggio 2023
|
probabilmente il miglior bond del dopo connery
|
|
|
|
Dopo una introduzione al solito molto spettacolare che si concede - come nel film - citazioni da precedenti film di 007 e non solo e gli ultimi (stupendi, quanto mai audaci, guardare le donne) titoli di testa di Maurice Binder inizia un film assai godibile, vario, coloratissimo (splendida la fotografia, è un film molto bello da vedere sia in interni che in esterni) e personaggi molto centrati nella parte (nonchè il solito "bigger than life", ma non troppo come in altri della serie). Creato, costruito da un cast artistico e tecnico non solo di bravura tecnica ma di evidente buona cultura cinematografica, è uno spettacolo che coinvolge a vari livelli lo spettatore, con cambi d'atmosfera, momenti di crudo cinismo e freddo sadismo del resto propri dei romanzi originali di Fleming (cui il Bond del dignitoso Dalton ha cercato di mantenersi vicino).
[+]
Dopo una introduzione al solito molto spettacolare che si concede - come nel film - citazioni da precedenti film di 007 e non solo e gli ultimi (stupendi, quanto mai audaci, guardare le donne) titoli di testa di Maurice Binder inizia un film assai godibile, vario, coloratissimo (splendida la fotografia, è un film molto bello da vedere sia in interni che in esterni) e personaggi molto centrati nella parte (nonchè il solito "bigger than life", ma non troppo come in altri della serie). Creato, costruito da un cast artistico e tecnico non solo di bravura tecnica ma di evidente buona cultura cinematografica, è uno spettacolo che coinvolge a vari livelli lo spettatore, con cambi d'atmosfera, momenti di crudo cinismo e freddo sadismo del resto propri dei romanzi originali di Fleming (cui il Bond del dignitoso Dalton ha cercato di mantenersi vicino). Il film, anche se diseguale, rispetta molto bene le regole fondamentali dei migliori film di 007, non manca di trovate e ha un buon ritmo, un suo respiro. Lo spettacolo c'è per tutti (anche se non lo consiglierei ai bambini piccoli) e affiora, si manifesta qua e là la vena ideologica conservatrice propria del regista John Glen ma importa poco: egli ha avuto il merito di riportare Bond alle origini dopo le esagerazioni dei film di fine anni '70, che erano seri solo nel budget, e qui usa tutta la su esperienza. In alcuni momenti pare di essere in un film di Bond di Connery (cosa rara dopo gli anni '60), in altri in uno di Moore (sempre nei momenti migliori), di Lazenby o magari in uno degli imitatori della serie che anche loro hanno avuto dei momenti buoni. Ma, a differenza di altri della serie, il film non mostra mai la corda: sembra sempre di vedere tutto per la prima volta e si crede a quello che si vede. Difficile per un Bond del 1989 fare di meglio. Carey Lowell col suo fascino e la sua eleganza (molto belli i costumi) dà un valido contributo alla sofisticazione del film: i set negli interni sono spesso ricchi, c'è un che di lussurioso (come proprio del carattere del Bond più leggendario e amato) che si rirpesenta più volte nel film: quando non ammazza o fa a cazzotti, Bond è un bon vivant. L'ottimo, lungo, pirotecnico finale d'azione che si conclude col lieto fine è nella tradizione di questi film (e di quelli che li hanno ispirati). Avvincente, coinvolgente, è l'ultimo Bond della vecchia era. Occorreva rifondarlo ma il regista John Glen può andarne fiero (non a caso è quello che ne ha diretti di più).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo1967 »
[ - ] lascia un commento a paolo1967 »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
venerdì 1 marzo 2013
|
la vendetta di bond
|
|
|
|
Sicuramente migliore del precedente Zona pericolo, ma ciò non basta per rendere questo Bond all'altezza dei migliori, o quantomeno dei più discreti. Dalton si dimostra non all'altezza del ruolo che ricopre, è un fardello troppo pesante quello di James Bond; a rimanere sempre impeccabile è Desmond Llewelyn lo storico Q della saga. La storia è comunque interessante: Sanchez,un grosso narcotrafficante sudamericano uccide due cari amici di james, freschi sposi,( o per meglio dire: uccide la donna, ma il marito rimane gravemente mutilato) e allora Bond prepara una vendetta privata, senza il consenso dei servizi segreti.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
jackpug
|
venerdì 14 agosto 2015
|
bond diventa un vendicatore
|
|
|
|
Dopo il buon inizio con "Zona pericolo", Dalton arriva al suo secondo e ultimo film di James Bond ossia "Vendetta privata".
Poteva essere un film soddisfacente e perfino interessante se curato meglio nella trama ... invece, ecco un action movie continuamente violento e ben poco intrigante.
"Vendetta privata" presenta uno 007 più maturo ma sempre più ribelle e, quindi, abbastanza eccessivo nelle scene di violenza ( direi violenza più che azione ! ).
Dalla pellicola non escono grandissimi personaggi : nonostante la particolare e buona interpretazione da parte di Robert Davi, il villain Sanchez sembra più una copia di Kananga di "Vivi e lascia morire" e con piani abbastanza banali e, ovviamente, ricchi di pazzia !
La Bond Girl principale, stavolta, è l'agente Pam Bouvier ( Carey Lowell ) : personaggio forte ma che non è affatto ben delineato e, a tratti, risulta più noioso che mai; ci pensa la provocante e sexy Lupe Lamora ( Talisa Soto ) ad attirare di più gli spettatori.
[+]
Dopo il buon inizio con "Zona pericolo", Dalton arriva al suo secondo e ultimo film di James Bond ossia "Vendetta privata".
Poteva essere un film soddisfacente e perfino interessante se curato meglio nella trama ... invece, ecco un action movie continuamente violento e ben poco intrigante.
"Vendetta privata" presenta uno 007 più maturo ma sempre più ribelle e, quindi, abbastanza eccessivo nelle scene di violenza ( direi violenza più che azione ! ).
Dalla pellicola non escono grandissimi personaggi : nonostante la particolare e buona interpretazione da parte di Robert Davi, il villain Sanchez sembra più una copia di Kananga di "Vivi e lascia morire" e con piani abbastanza banali e, ovviamente, ricchi di pazzia !
La Bond Girl principale, stavolta, è l'agente Pam Bouvier ( Carey Lowell ) : personaggio forte ma che non è affatto ben delineato e, a tratti, risulta più noioso che mai; ci pensa la provocante e sexy Lupe Lamora ( Talisa Soto ) ad attirare di più gli spettatori.
Per concludere : un film non eccellente che cerca di arrivare più in cima che può con l'uso eccessivo di violenza scontata e fastidiosa ma che, invece, sembra sprofondare nella banalità e che chiuderà bruscamente la parentesi di Dalton nei panni dell'agente 007.
3 stelle solo perchè è Bond.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackpug »
[ - ] lascia un commento a jackpug »
|
|
d'accordo? |
|
|