il cinefilo
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venerdì 23 luglio 2010
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un autentico vertice del cinema romantico
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TRAMA:Il film racconta la vicenda di due giovani sposi,Jean(Jean Dastè)e Juliette(Dita Parlo)che decidono di alloggiare in una barca fluviale chiamata L'ATALANTE e guidata dal rozzo ma simpatico mozzo Père Jules(Michel Simon) ma presto sorgeranno dei gravi problemi...RECENSIONE:Jean Vigo ha realizzato questo film nel 1934 ed è la sua seconda e ultima opera prima della sua morte(il suo film precedente è ZERO IN CONDOTTA)ed è considerato unanimemente(e soprattutto dai "stimatori" della NOUVELLE VAGUE)uno delle massime espressioni cinematografiche del genere romantico.
L'intera pellicola è circondata da un "aura" di incantevole realismo(se si esclude il magnifico squarcio onirico-surreale di Jean in acqua a cercare il volto della sua "bella")e alcuni mirabili piani-sequenza della barca in movimento erano inimitabili all'epoca tra i quali,ad esempio,l'inquadratura finale dall'alto della barca in movimento.
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TRAMA:Il film racconta la vicenda di due giovani sposi,Jean(Jean Dastè)e Juliette(Dita Parlo)che decidono di alloggiare in una barca fluviale chiamata L'ATALANTE e guidata dal rozzo ma simpatico mozzo Père Jules(Michel Simon) ma presto sorgeranno dei gravi problemi...RECENSIONE:Jean Vigo ha realizzato questo film nel 1934 ed è la sua seconda e ultima opera prima della sua morte(il suo film precedente è ZERO IN CONDOTTA)ed è considerato unanimemente(e soprattutto dai "stimatori" della NOUVELLE VAGUE)uno delle massime espressioni cinematografiche del genere romantico.
L'intera pellicola è circondata da un "aura" di incantevole realismo(se si esclude il magnifico squarcio onirico-surreale di Jean in acqua a cercare il volto della sua "bella")e alcuni mirabili piani-sequenza della barca in movimento erano inimitabili all'epoca tra i quali,ad esempio,l'inquadratura finale dall'alto della barca in movimento.
L'argomento principale del film è l'amore,inteso come la più grande "esperienza" che la vita possa offrire agli esseri umani e come esso non deve essere"sprecato"inutilmente.
lo stesso tema verrà posto,in maniera ancora più "radicato" intellettualmente e "intenso" narrativamente,alla base del futuro film LES ENFANTS DU PARADIS(il capolavoro della coppia Marcel Carnè-Jacques Prèvert)ma che,a parte questo importante particolare,non ha nulla a che vedere con l'opera di Jean Vigo.
Oltrepassando ogni possibile discussione sulla possibilità che il tempo possa avere influito pesantemente sulla pellicola oppure,al contrario,è da ritenersi ancora "moderna"(quello del regista è cinema di pura avanguardia stilistica)questo capolavoro è stato un "punto di riferimento" per i registi di mezzo mondo(tra i quali Luis Bunuel)e la sua vena romantica rimane insuperata anche a numerosi decenni di distanza dalla sua realizzazione.
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strangelove'90
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sabato 26 febbraio 2005
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fuori dal mondo
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Così ci si sente quando si è innamorati. E così ci si sente quando si guarda l'atlante di Jean Vigo. Non mi voglio perdere in analisi critiche (non sono bravo a farle), perchè secondo me è inutile (e forse impossibile) tentare di descrivere una poesia (sì, il film è una delle più belle poesie d'amore che abbia mai "visto") metafisica ma comunque realistica (e a volte crudele). Anzi, non dico proprio niente: lascio tutto alle struggenti immagini del film.
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