gianni lucini
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venerdì 2 dicembre 2011
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il car wash dei rose royce
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Il 29 gennaio 1977 arriva al vertice della classifica dei dischi più venduti negli Stati Uniti il brano Car wash, tema conduttore del film omonimo. Lo interpreta un gruppo misterioso che si firma con il nome di Rose Royce. Dietro a questa sigla si nascondono alcuni tra i migliori sessionmen di Los Angeles, come il solista vocale Gwen “Rose” Dickey, il bassista e chitarrista Lequeint Jobe, il chitarrista Kenji Brown, il trombettista Freddie Dunn, il percussionista Terrall Santiel e il tastierista Mike Nash. Da tempo sono conosciuti e apprezzati sulla scena musicale losangelina e con il nome di Total Concept hanno partecipato alle registrazioni degli album di artisti come i Temptations, Edwin Starr e altri.
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Il 29 gennaio 1977 arriva al vertice della classifica dei dischi più venduti negli Stati Uniti il brano Car wash, tema conduttore del film omonimo. Lo interpreta un gruppo misterioso che si firma con il nome di Rose Royce. Dietro a questa sigla si nascondono alcuni tra i migliori sessionmen di Los Angeles, come il solista vocale Gwen “Rose” Dickey, il bassista e chitarrista Lequeint Jobe, il chitarrista Kenji Brown, il trombettista Freddie Dunn, il percussionista Terrall Santiel e il tastierista Mike Nash. Da tempo sono conosciuti e apprezzati sulla scena musicale losangelina e con il nome di Total Concept hanno partecipato alle registrazioni degli album di artisti come i Temptations, Edwin Starr e altri. L’avventura con il marchio Rose Royce nasce nel 1974 quando l'autore e produttore Norman Withfield lascia la Motown per creare la sua Whitfield Records. Proprio lui decide di fare dei Rose Royce una delle band di punta della sua casa discografica. La prima uscita discografica avviene con Car wash, che ottiene un inaspettato e rapido successo e consente ai Rose Royce di vincere ben tre Grammy: come miglior band di R&B, miglior gruppo vocale e gruppo rivelazione. Visto il buon inizio decidono di continuare e pur non riuscendo più a ripetere lo straordinario successo pubblicheranno un pugno di album.
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barnaby
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mercoledì 14 ottobre 2009
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car wash (1976) - barnaby
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Un autolavaggio americano. Una radio perennemente in sottofondo. Una giornata come tutte le altre, senza infamia e senza lode, nel Car Wash di mr. B, dove i vari addetti ai lavaggi (per la stragrande maggioranza di colore) vedono sfilare sotto i loro occhi i più strani esemplari del genere umano, ma, alla fine, sono proprio questi i componenti delle gente comune. Ognuno di loro racconta un minimo istante di vita quotidiana, in cui molti si possono identificare, anche a più di trent’anni di distanza.
Come un collage di tante brevi scenette unite dal filo conduttore dell’autolavaggio, il film propone innumerevoli sketch, alcuni veramente divertenti, altri magari non troppo entusiasmanti, ma in ogni caso sempre particolari e dalla sottile ironia.
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Un autolavaggio americano. Una radio perennemente in sottofondo. Una giornata come tutte le altre, senza infamia e senza lode, nel Car Wash di mr. B, dove i vari addetti ai lavaggi (per la stragrande maggioranza di colore) vedono sfilare sotto i loro occhi i più strani esemplari del genere umano, ma, alla fine, sono proprio questi i componenti delle gente comune. Ognuno di loro racconta un minimo istante di vita quotidiana, in cui molti si possono identificare, anche a più di trent’anni di distanza.
Come un collage di tante brevi scenette unite dal filo conduttore dell’autolavaggio, il film propone innumerevoli sketch, alcuni veramente divertenti, altri magari non troppo entusiasmanti, ma in ogni caso sempre particolari e dalla sottile ironia.
La parte dell’inserviente travestito si ricorda più di tutti, insieme a quella del riccone di R. Pryor, e l’episodio del presunto ma innocente bombarolo non è da meno. Grazie all’escamotage della radio. sottofondo per noi e per gli stessi personaggi, si possono riascoltare alcune delle più belle canzoni degli anni ’60 e ’70: non per niente, il film ha avuto una menzione speciale per la colonna sonora a Cannes.
Voto: 7+
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