francismetal
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domenica 22 ottobre 2017
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noioso... mi dispiace truffaut
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Questo non mi è piaciuto moltissimo, è noioso, pieno di dialoghi inutili, non solo, questo è uno dei sequel dei 400 colpi... deludente
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dario
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mercoledì 27 luglio 2016
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insapore
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Film tipico di Truffaut che lavorava per continua sottrazione e falsa modestia. La falsità sta nel fatto che tutto è forzato, anche se scaltramente la forzatura è posta sottotraccia. Truffaut aveva una grande considerazione di se stesso e del suo cinema (di moda, ai tempi, basti pensare a Resnais) in maniera quasi involontaria e umile. Il film, more solito, è molto (troppo) parlato, crea scarsa suggestione, non sa dove andare, si rifugia in ricami fini a se stessi. Recitazione da sbadiglio, sfumature caricate di niente, birignao in continuazione e tanta voglia di fare di più frustrata dalla ricerca di un linguaggio significativo, in realtà fuori giri.
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Film tipico di Truffaut che lavorava per continua sottrazione e falsa modestia. La falsità sta nel fatto che tutto è forzato, anche se scaltramente la forzatura è posta sottotraccia. Truffaut aveva una grande considerazione di se stesso e del suo cinema (di moda, ai tempi, basti pensare a Resnais) in maniera quasi involontaria e umile. Il film, more solito, è molto (troppo) parlato, crea scarsa suggestione, non sa dove andare, si rifugia in ricami fini a se stessi. Recitazione da sbadiglio, sfumature caricate di niente, birignao in continuazione e tanta voglia di fare di più frustrata dalla ricerca di un linguaggio significativo, in realtà fuori giri.
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el gato
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martedì 22 maggio 2012
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questo è cinema
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Come in tutta la serie truffautiana, anzi in tutta la produzione di Truffaut, questo è vero cinema: senza lambiccamenti intellettuali(adatti ad altri media, non al cinema), senza lungaggini, con un uso intelligentissimo della tecnologia filmica(non solo perché all'epoca ce n'era poca)e delle figure retoriche più"cinematografiche"(elllisse, dissolvenza), un film ironico, auto-ironico, geniale, dove la bravura degli attori fa il paio con un'intelligenza -anche nell'accezione letterale del lemma-formidabile. Dopo Hitchcock, Bunuel e Truffaut ben poco di nuovo, al cinema. El Gato
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fedeleto
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domenica 4 dicembre 2011
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antoine colpisce ancora
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Sono passati dieci anni da quando il pubblico francese rimase affezionato al personaggio di antoine dei 400 colpi.Ora Antoine dopo l'amore ha 20 anni e baci rubati,arriva a sposarsi e ad avere un figlio ,peccato che la vita coniugale alla lunga non sia piu' quella che ci si aspettava,e quando la moglie scopre l'adulterio non lo perdonera',anche se forse alla fine non bisogna drammatizzare ,e' solo questione di corna! Truffaut(jules e jim ,fahrenheit 451,la sposa in nero) dopo il ragazzo selvaggio dirige il quarto episodio delle avventure di antoine doinel ,che probabilmente non e' machiavellico e divertente come in baci rubati,e ne' riflessivo come in i 400 colpi,ma e' semplicemente un continuo che prende dall'uno e dall'altro,poiche' antoine ancora oggi dice che la solitudine non la teme ,ma al tempo stesso si trova in situazioni imbarazzanti(l'uomo a cui ogni volta da' i soldi,la domestica del palazzo che lo seduce)e in piu' ha una moglie che ama ma che tradisce,forse perche' l'amore per antoine e' sempre l'eterna indecisione della vita.
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Sono passati dieci anni da quando il pubblico francese rimase affezionato al personaggio di antoine dei 400 colpi.Ora Antoine dopo l'amore ha 20 anni e baci rubati,arriva a sposarsi e ad avere un figlio ,peccato che la vita coniugale alla lunga non sia piu' quella che ci si aspettava,e quando la moglie scopre l'adulterio non lo perdonera',anche se forse alla fine non bisogna drammatizzare ,e' solo questione di corna! Truffaut(jules e jim ,fahrenheit 451,la sposa in nero) dopo il ragazzo selvaggio dirige il quarto episodio delle avventure di antoine doinel ,che probabilmente non e' machiavellico e divertente come in baci rubati,e ne' riflessivo come in i 400 colpi,ma e' semplicemente un continuo che prende dall'uno e dall'altro,poiche' antoine ancora oggi dice che la solitudine non la teme ,ma al tempo stesso si trova in situazioni imbarazzanti(l'uomo a cui ogni volta da' i soldi,la domestica del palazzo che lo seduce)e in piu' ha una moglie che ama ma che tradisce,forse perche' l'amore per antoine e' sempre l'eterna indecisione della vita.Un truffaut a suo agio ,ed un antoine in ottima forma.
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roby96
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domenica 5 luglio 2009
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capolavoro
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roby96
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domenica 5 luglio 2009
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titolo sconcertante per un'ottimo film di truffaut
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Il quarto capitolo della saga di Antoine Doinel è secondo me un perfetto mix tra commedia divertente e satirica.Truffaut tenta ancora di portare sullo schermo il suo alter-ego Jean-Pierre Leaud e ci risce nel migliore dei modi.
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jessica
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martedì 7 agosto 2007
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drammatizziamo: il titolo e'un insulto al regista!
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Inizio col dire che François Truffaut è uno dei miei registi preferiti. Il cinema francese è da intenditori, ed in particolare quello di Truffaut ti lascia qualcosa che ti colpisce, perlomeno a me ha colpito,in maniera decisamente favorevole.Ho avuto modo di vedere alcuni film di questo grande regista, e di appassionarmi dunque, anche alla saga di Antoine Doinel, interpretato da Jean Pierre Léaud, uno degli attori piu' quotati, a mio avviso, nel panorama cinematografico. Domicile Conjugal è il quarto capitolo della saga che ha inzio nel 1959 con I quattrocento colpi, (con un Léaud che ha circa 12 anni), e si conclude nel '79 con L'amour en fuite. E' la storia di un uomo che fatica a crescere, maturare, ed assumersi le sue responsabilità, davvero molto interessante l'evoluzione psicologica del protagonista.
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Inizio col dire che François Truffaut è uno dei miei registi preferiti. Il cinema francese è da intenditori, ed in particolare quello di Truffaut ti lascia qualcosa che ti colpisce, perlomeno a me ha colpito,in maniera decisamente favorevole.Ho avuto modo di vedere alcuni film di questo grande regista, e di appassionarmi dunque, anche alla saga di Antoine Doinel, interpretato da Jean Pierre Léaud, uno degli attori piu' quotati, a mio avviso, nel panorama cinematografico. Domicile Conjugal è il quarto capitolo della saga che ha inzio nel 1959 con I quattrocento colpi, (con un Léaud che ha circa 12 anni), e si conclude nel '79 con L'amour en fuite. E' la storia di un uomo che fatica a crescere, maturare, ed assumersi le sue responsabilità, davvero molto interessante l'evoluzione psicologica del protagonista. E poi sinceriamoci del fatto, che la bella presenza di Léaud non ci dispiace affatto!. Da precisare che il titolo di questo quarto capitolo è stato storpiato in Non drammatizziamo, è solo questione di corna!. Io trovo che sia un'offesa al regista, il quale ha realizzato un ottimo lavoro, e poi non dimentichiamo che si tratta di Truffaut, un grande maestro!.
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[+] jessica hai sbagliato
(di roby96)
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jessica
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lunedì 6 agosto 2007
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drammatizziamo: il titolo e'un insulto al regista!
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Vorrei iniziare dicendo che Truffaut è il mio regista preferito. Ho avuto modo di vedere i suoi film e sono rimasta favorevolmente colpita dalle sue pellicole piene di fascino. Il cinema francese è da intenditori, e focalizzando l'attenzione su Truffaut,posso asserire con fermezza che ti lascia qualcosa di particolare. Ho avuto, dunque, anche la possibilità di appassionarmi alla saga di Antoine Doinel, interpretato dal bellissimo e bravissimo Jean Pierre Léaud. Egli, a mio avviso, è uno degli attori piu' quotati nel panorama cinematografico, dotato di un carisma, che non è da tutti. Il titolo italiano di Domicile Conjugal, pressochè ridicolo,non gli ha certo reso onore; e questo vale anche per il regista, grande maestro.
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Vorrei iniziare dicendo che Truffaut è il mio regista preferito. Ho avuto modo di vedere i suoi film e sono rimasta favorevolmente colpita dalle sue pellicole piene di fascino. Il cinema francese è da intenditori, e focalizzando l'attenzione su Truffaut,posso asserire con fermezza che ti lascia qualcosa di particolare. Ho avuto, dunque, anche la possibilità di appassionarmi alla saga di Antoine Doinel, interpretato dal bellissimo e bravissimo Jean Pierre Léaud. Egli, a mio avviso, è uno degli attori piu' quotati nel panorama cinematografico, dotato di un carisma, che non è da tutti. Il titolo italiano di Domicile Conjugal, pressochè ridicolo,non gli ha certo reso onore; e questo vale anche per il regista, grande maestro. Credo sia un insulto a lui e al suo prodotto, che tra l'altro non puo' essere giudicato singolarmente. Domicile Conjugal infatti è il quarto capitolo di una saga, come già detto prima. Bisogna seguire tutti i capitoli; tutta la storia e l'evoluzione psicologica del personaggio, partendo dall'inizio con "I quattrocento colpi" (1959), in cui Léaud ha circa 11 anni,fino alla conclusione con "L'amour en fuite" (1979). Si tratta di una saga interessante, divertente, piacevole; davvero ben riuscita, ad opera del grande ed indimenticabile François Truffaut.
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jessica
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lunedì 6 agosto 2007
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carina la saga di antoine doinel...
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I film francesi sono da intenditori!Truffaut è il mio regista preferito e ho avuto modo di vedere alcuni dei suoi film che mi hanno lasciata favorevolmente colpita!. Ho avuto dunque anche la possibilità di appassionarmi alla "saga" di Antoine Doinel, interpretato dal bellissimo e bravissimo Jean-Pierre Leaud;a mio avviso uno degli attori piu'quotati nel panorama cinematografico. Domicile Conjugal è molto carino come film, è interessante l'evoluzione psicologica di Doinel da ragazzino undicenne fino a quando non diventerà finalmente un uomo nel capitolo conclusivo "L'amour en fuite" (1979). Concordo con chi ha detto che il titolo italiano di Domicile Conjugal è osceno, io aggiungo a dir poco osceno!.
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I film francesi sono da intenditori!Truffaut è il mio regista preferito e ho avuto modo di vedere alcuni dei suoi film che mi hanno lasciata favorevolmente colpita!. Ho avuto dunque anche la possibilità di appassionarmi alla "saga" di Antoine Doinel, interpretato dal bellissimo e bravissimo Jean-Pierre Leaud;a mio avviso uno degli attori piu'quotati nel panorama cinematografico. Domicile Conjugal è molto carino come film, è interessante l'evoluzione psicologica di Doinel da ragazzino undicenne fino a quando non diventerà finalmente un uomo nel capitolo conclusivo "L'amour en fuite" (1979). Concordo con chi ha detto che il titolo italiano di Domicile Conjugal è osceno, io aggiungo a dir poco osceno!. Questo titolo non rende certo onore al lavoro magistrale di Truffaut!.
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