elgatoloco
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venerdì 22 marzo 2019
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a modo suo ancora efficace
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"La moglie più bella"/1970)di Damiano Damiani, specializzato in film "d'impegno"e di argomento e tematica mafiosa, si ispira alla vicenda di Franca Viola, che aveva rifiutato il"matrimonio riparatore"con il niptoe di un mafioso siciliano. Con poiche differenze, ciò che si vede nel film. Tutto sommato(chi scrive non conosce bene la realtà del Sud italiano)credo che, forse al di là del discorso strettamente legato al costume sessuale, molto di quanto è nel film valga ancora, vista la ritrosia di molti poveri siciliani e in genere meridionali
a denunciare i soprusi subiti da parte della mafia, la reticenza che diviene omertà.
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"La moglie più bella"/1970)di Damiano Damiani, specializzato in film "d'impegno"e di argomento e tematica mafiosa, si ispira alla vicenda di Franca Viola, che aveva rifiutato il"matrimonio riparatore"con il niptoe di un mafioso siciliano. Con poiche differenze, ciò che si vede nel film. Tutto sommato(chi scrive non conosce bene la realtà del Sud italiano)credo che, forse al di là del discorso strettamente legato al costume sessuale, molto di quanto è nel film valga ancora, vista la ritrosia di molti poveri siciliani e in genere meridionali
a denunciare i soprusi subiti da parte della mafia, la reticenza che diviene omertà. Difficile, probabilmente, che tutto sia ancora come cinquant'anni fa, ma molto(da quanto si apprende anche dai media)non sembra essere cambiato. Oltre a ciò, Damiani, appunto specializzato nel genere, realizza un film corposo, che si può vedere come film"giallo"(ampiamente"poliziesco")e in qualche modo"d'azione", ma anche film di denuncia. Disturba, diremmo, l'uso troppo accentuato delle solite melodie made in Trinacria, eseguite con lo scacciapensieri-forse il maestro Morricone, qui, si era lasicato andare troppo al"folk"locale... Quanto a Ornella Muti, protagonista, rimane efficace la sua fisicità e giovinezza dell'epoca(aveva 15 annni), ma anche la sua mimica-se ricordo bene Enzo Biagi parlà del fatto che"le manca solo la parola". Probabilmente. ion questo ruolo, non le era richiesto di dire motlo... Alessio Orano è convincente quale fosco pretendente alla "carica" di padrino mafioso...Gli altri, per così dire, solo nella"norma"di un film di Damiani, ossia docili esecutori prima ancora che"intepreti". El Gato
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cinema specchio della societa
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venerdì 27 giugno 2014
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il coraggio di franca
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Un forte strappo alle tradizioni ataviche, frutto della sottocultura spacciata per conservazione, e di una distorta concezione dei diritti della persona avallata dalla legge, e al rispetto per i potenti ‘prepotenti’, venne dato da una giovanissima ragazza siciliana, Franca, sequestrata e stuprata dal suo pretendente rifiutato, il cui caso, parafrasato, e romanzato, da Damiano Damiani in “La moglie più bella”, fece epoca per almeno due motivi: per la prima volta una donna sceglieva di dichiararsi pubblicamente ‘disonorata’ e di sfidare le arcaiche regole di un ‘onore’ presunto e patriarcale, e la sua decisione era un piccolo segnale della volontà di contrastare e di intaccare, almeno in parte, il potere della mafia.
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Un forte strappo alle tradizioni ataviche, frutto della sottocultura spacciata per conservazione, e di una distorta concezione dei diritti della persona avallata dalla legge, e al rispetto per i potenti ‘prepotenti’, venne dato da una giovanissima ragazza siciliana, Franca, sequestrata e stuprata dal suo pretendente rifiutato, il cui caso, parafrasato, e romanzato, da Damiano Damiani in “La moglie più bella”, fece epoca per almeno due motivi: per la prima volta una donna sceglieva di dichiararsi pubblicamente ‘disonorata’ e di sfidare le arcaiche regole di un ‘onore’ presunto e patriarcale, e la sua decisione era un piccolo segnale della volontà di contrastare e di intaccare, almeno in parte, il potere della mafia.
La vicenda reale ebbe come protagonista principale il padre della ragazza. Allorché il giovane fidanzato, di famiglia benestante, venne accusato di furto e di appartenere ad una banda mafiosa, non esitò a rompere il fidanzamento della figlia, per nulla intimorito dalle minacce, anche armate, e dai danneggiamenti alle sue modeste proprietà.
Reclusa, dileggiata e abusata, Franca fu liberata in maniera rocambolesca dalla polizia che arrestò il giovane sicuro, tuttavia, di non incorrere in alcuna sanzione penale in virtù del matrimonio ‘riparatore’ previsto dalla legge, al quale lei di certo avrebbe acconsentito perché nessun uomo rispettabile avrebbe sposato una ragazza ‘disonorata’.
La chiarezza delle convinzioni che indussero Franca al rifiuto risuonò come un monito per una società in movimento: “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”. (in Busolo, “Franca Viola”, www.enciclopediedelledonne.it)
Nonostante le minacce, i ricatti, l’ostilità dell’opinione pubblica e la contrarietà della chiesa locale, che costrinsero la famiglia ad una clausura stretta, con la polizia fuori di casa giorno e notte, e nessuna possibilità di lavoro per sé, il padre decise di costituirsi parte civile nel processo, celebrato nel dicembre del ’66, che si concluse con la condanna dello stupratore e dei suoi complici.
Il coraggio di Franca diventata un simbolo della crescita civile dell’Italia nel secondo dopoguerra e dell’emancipazione delle donne, aprì la strada a molte denuncie analoghe. Ma gli articoli del Codice civile che legittimavano la violenza sulle donne, mogli e fidanzate, con il ‘matrimonio riparatore’ e il ‘delitto d’onore’, già messi alla berlina spassosamente dalla satira feroce di Germi, sarebbero stati abrogati soltanto nel 1981.
Nel film Damiani mette al centro Francesca, sedicenne e bella figlia di un povero terremotato che vive del lavoro nei campi. È lei che con il suo temperamento fiero e orgoglioso, celato sotto un aspetto dolce e remissivo, rompe il fidanzamento quando si rende conto che il fidanzato si comporta con lei come se fosse un oggetto.
È lei che, dopo il rapimento che l’ha compromessa pubblicamente e lo stupro, rifiuta il matrimonio e denuncia le violenze subite. È ancora lei che dà fuoco al granaio di famiglia per liberare il padre dalla paura del ricatto, e consente alla polizia, ottenuto finalmente il suo consenso, di arrestare il violentatore e i suoi complici.
Salvatore Currieri, “Lo specchio degli anni ’60 – Il cinema e la società dalla ‘dolce vita’ alla ‘vita agra’”
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elisa76
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martedì 22 luglio 2008
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la moglie piu' bella - ornella muti - dvd
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Ciao, volete il DVD di questo bel film? Per qualsiasi informazione al riguardo, scrivetemi qui: midnight976@libero.it
Ciaoooooo!!!!!!!!
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jole
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lunedì 5 gennaio 2004
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storia di una ragazza coraggiosa e di un mafioso vittima della propria cultura
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Una storia da meditare, una storia vera. Il film ci presenta la povertà della campagna siciliana dominata dai boss e la volontà di riscatto e di indipendenza di una giovane contadina, che riesce a trascinare la famiglia e lo Stato dalla sua parte. Regia sensibile e attenta, coinvolgimento profondo dello spettatore.
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