Un film di disarmante realismo che ha una spontanea leggerezza del tono in un intreccio di storie che, nonostante abbiano una convenzionalità di fondo, sanno diventare originali. Da oggi in sala.
di Tonino De Pace Sentieri Selvaggi
È il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo che ci conduce, come Virgilio per Dante, dentro i fuochi sotterranei di un'area vulcanica di dimensioni inimmaginabili. Vivere su una polveriera, anzi dentro una caldera in ebollizione, come le solfatare che circondano l'area metropolitana di Napoli testimoniano, è convivere con la paura, per non dire di peggio. Vesuvio. Ovvero: come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani è un film di disarmante realismo, forse tra i più intrisi di realismo pessimista, ma il merito che gli va attribuito, tra i tanti in verità, è quello di avere frammentato questo insistito pessimismo scientifico del mentore, affidandosi ad una spontanea leggerezza del tono, scavalcando ogni luogo comune sulla napoletanità e consegnando il testo e le immagini ad una verità che se da una parte appare sconcertante, dall'altra sa diventare anche soluzione ed esorcismo di ogni paura. [...]
di Tonino De Pace, articolo completo (3540 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 14 marzo 2022