Roberto Manassero
Cineforum
Il pregio maggiore di Guerra e pace è al tempo stesso il suo limite, o volendo anche il contrario: nei limiti di un progetto andato definendosi nel tempo, i due registi Massimo D'Anolfi e Martina Parenti sono riusciti alla lunga a trovare la direzione verso cui puntare, costruendo il film mano a mano che accumulavano materiale e restituendo poi nel montaggio la fatica e l'illuminazione di tale procedimento.
Le due ore e sette minuti di durata sono troppe, ma sono l'espressione più diretta e onesta di un rapporto aperto, appassionato, con il tema affrontato, che è quello del legame tra il cinema e la guerra, la seduzione opera dall'immagine di morte e la sua costruzione, il suo recupero negli archivi, il suo restauro nei laboratori, la sua analisi nei centri di studio. [...]
di Roberto Manassero, articolo completo (4009 caratteri spazi inclusi) su Cineforum 8 settembre 2020