In Guerra

 Stéphane Brizé (regista) e Vincent Lindon (attore) , dopo “La legge del mercato” (NdC  del 2015.11.02), ci danno un altro intenso film.
Lotta di classe; capitale contro lavoro; legge del mercato contro la disperazione di chi lotta per la dignità di un lavoro e non per l’elemosina di una buonuscita. Una sceneggiatura che vi aggancia fin dall’inizio e non vi molla più fino alla fine, con un ritmo senza un attimo di respiro.
Una guerra. Una guerra dove non si uccide con le armi, ma con parole inoppugnabili come “competitività”, “flessibilità”, “delocalizzazione” e rabbia, tanta rabbia. Un film che vi interroga e vi chiede di schierarvi, non potete non prendere posizione, perché le ragioni sono ben spiegate da una parte e dall’altra.
È una guerra e non si può starne fuori e “anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti” (De André “Canzone del maggio”).
Io mi sono anche commosso.