mauridal
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venerdì 19 giugno 2020
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una tragedia annunciata
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UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA RECENSIONE DI MAURIDAL
La storia della terra dei fuochi è ormai nota ,un intero territorio della Campania Felix contaminato dai rifiuti tossici versati, interrati nel terreno delle campagne ad opera delle organizzazioni , delle famiglie di camorra e malavitose della zona del casertano , dove hanno operato e lucrato.
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UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA RECENSIONE DI MAURIDAL
La storia della terra dei fuochi è ormai nota ,un intero territorio della Campania Felix contaminato dai rifiuti tossici versati, interrati nel terreno delle campagne ad opera delle organizzazioni , delle famiglie di camorra e malavitose della zona del casertano , dove hanno operato e lucrato. Questo film racconta una verità, con gli occhi di una famiglia di due fratelli con mogli e figli che proprietari di un terreno, non vogliono cederlo ai potenti , ai mafiosi, a nessuno neanche ai vicini che invece vendono per usare terreni allo scopo di versare rifiuti . Un punto di vista interno dunque, dalla parte di chi è nato, ha vissuto la vita della campagna , quella naturale , dell’agricoltura come i due fratelli Cosimo ed Ezio , che hanno anche una maledetta stalla per le bufale ,che è presa di mira , viene bruciata con tutto il bestiame , per convincere i fratelli a cedere il terreno. Le premesse per un film gomorroide ci sono tutte, ma il regista attento al linguaggio realista , realizza un film degno della migliore cinematografia italiana a pari di un neorealismo forse stile Rossellini e de Sica , ma , poco importa al fine di raccontare una storia che più vera, direi intima non si poteva fare. Si entra nell’intimità della coppia Cosimo /Rosaria ottimamente interpretati da Massimiliano Gallo/ Luisa Ranieri , per raggiungere l’unica verità possibile , di rifiuti tossici si muore, così come è stato per troppi degli abitanti , donne uomini e bambini della zona , la Terra di Fuochi. Si entra nel conflitto familiare di due fratelli di cui l’uno vuole difendere la tradizione agricola del luogo e la storia della famiglia , mentre l’altro vende il suo terreno cedendo alle lusinghe del consumismo, del danaro che tutto può, comprare, dai sindaci alla politica alla aziende , alle donne, alla legge, fino ai più alti gradi dello Stato. Tranne che la morte. Dunque di morte si tratta nel gran finale del film, e forse anche nella reale vicenda dei personaggi della terra dei Fuochi. Cosimo il buono , muore, di malattia, così come muoiono uccisi dalla violenza tutti gli altri , i cattivi e i brutti, tra cui un Salvatore Esposito distinto come attore , mentre vivrà la speranza nella superlativa Luisa Ranieri , che mostra al meglio le sue doti finalmente recitando stretto nella sua lingua . ( mauridal)
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nino raffa
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lunedì 6 gennaio 2020
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sofocle a caserta
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Provincia di Caserta. I clan mettono gli occhi sul terreno di due fratelli agricoltori, Cosimo e Ezio, per ampliare una discarica in cui si sotterra di tutto. Dopo i primi rifiuti di vendere, la stalla va a fuoco insieme al bestiame. A questo punto Ezio, che già sbriga come autista lavoretti di smaltimento per la camorra, vorrebbe cedere per rifarsi una vita altrove insieme alla moglie e ai figli. Cosimo invece è deciso a resistere ad ogni costo; gli sta accanto Rosaria (un’eccellente Luisa Ranieri), donna forte che vive con fede ed entusiasmo la sua recente gravidanza. Presto Cosimo si ammalerà di un non casuale cancro; vorrebbe che Luisa si trasferisse al nord, presso parenti, ma lei gli rimane accanto fino all’ultimo, difendendo, ormai da sola, la proprietà.
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Provincia di Caserta. I clan mettono gli occhi sul terreno di due fratelli agricoltori, Cosimo e Ezio, per ampliare una discarica in cui si sotterra di tutto. Dopo i primi rifiuti di vendere, la stalla va a fuoco insieme al bestiame. A questo punto Ezio, che già sbriga come autista lavoretti di smaltimento per la camorra, vorrebbe cedere per rifarsi una vita altrove insieme alla moglie e ai figli. Cosimo invece è deciso a resistere ad ogni costo; gli sta accanto Rosaria (un’eccellente Luisa Ranieri), donna forte che vive con fede ed entusiasmo la sua recente gravidanza. Presto Cosimo si ammalerà di un non casuale cancro; vorrebbe che Luisa si trasferisse al nord, presso parenti, ma lei gli rimane accanto fino all’ultimo, difendendo, ormai da sola, la proprietà.
Dalla parte dei cattivi c’è Donato, uno squallido boss di periferia che in fondo prende ordini dalla moglie; a parte le solite nefandezze, ha un debole per i bambini. Lo spalleggia Rino, avvocato, gli che deve tutto, dalla ricchezza al matrimonio. Inutile dirlo, non ci sono istituzioni, non si vedono giudici o poliziotti. L’elezione del sindaco, a cui aspira Rino, viene assegnata dai signori dei voti, ed è solo un tassello del mosaico criminale.
Veleno è un titolo perfetto per una tragedia greca in chiave camorristica. La meccanica del male non risparmia nessuno. La stessa disperata caparbietà di Rosaria nel resistere alla camorra, senza prospettiva, ha il sapore orgoglioso e maledetto della hybris. Nella terra dei veleni e dei fuochi è impossibile pure fare l’amore: Rino lo consuma due volte con le modalità spicciative e brutali della pratica mercenaria; Ezio è quasi altrettanto abusivo nel possesso fisico della moglie; Rosaria ci prova con Cosimo già ammalato, in un fallito estremo tentativo di ritrovarsi. Per paradosso l’unico vero atto d’amore della storia è all’inizio, quando Cosimo e Rosaria decidono di non farlo, lei nel timore d’interferire con la gravidanza, lui per cura di lei.
La solida sceneggiatura del film procede inesorabile. In una perversa giustizia ordinata al male, cadono tutti, cattivi compresi. Rino, scoperto che Donato ha abusato anche di sua figlia adolescente, fa giustizia nell’unico modo che conosce: con la doppietta, che poi rivolgerà contro di sé. Anche lui è stato abusato dal boss quand’era bambino; anche lui, come gli antichi protagonisti greci stritolati dalla necessità del fato, non ha mai avuto scelta. Un'unica differenza: nella tragedia moderna non ci sono divinità a scendere ex-machina dal cielo per raddrizzare i torti.
Sui titoli di coda rimane dentro un senso d’angoscia e sconfitta totale, moltiplicato dalla consapevolezza che si tratta d’una storia vera.
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carloalberto
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sabato 23 settembre 2017
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un bellissimo film-denuncia
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Le storie raccontate sono ispirate a fatti realmente accaduti in una terra martoriata dal crimine organizzato, che avvelena, prima, le coscienze e le anime, poi, i corpi ed i frutti dei campi. Due storie parallele che si incrociano. L’opposta mentalità di due fratelli contadini, che rispecchia la lotta impari tra i superstiti valori tradizionali ed il consumismo dilagante e vincente, con un esito prevedibile e realisticamente pessimista. L’avvocato “cresciuto” dalla camorra, interpretato dal formidabile attore di “Genny” di Gomorra, dilaniato da un conflitto interiore, che affonda le radici nella barbarie della sua stessa famiglia. Gli Attori, sempre credibili, rendono la storia “vera” e coinvolgente nella sua drammaticità.
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venerdì 22 settembre 2017
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film denuncia
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Il pubblico non è abituato, ma nemmeno la critica, sembra, a film-documento che denunciano il degrado della società italiana contemporaneo. Emozionante, coinvolgente, fa riflettere e "arrabbiare" lo spettatore cittadino che si sente impotente rispetto all'irreparabile danno prodotto all'ambiente dal crimine organizzato.
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flyanto
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lunedì 18 settembre 2017
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dure lotte da parte di una coppia di futuri genito
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Tratto da una storia vera, "Veleno" si inserisce in quel filone di films-denuncia di una particolare deplorevole condizione e qui, precisamente, di quella riguardante il territorio di Caserta legato allo smaltimento dei rifiuti tossici.
Poichè due fratelli, proprietari di un ampio terreno, non vogliono cedere a venderlo ad alcune personalità di spicco del paese al fine di farci costruire una discarica per i rifiuti tossici, una notte viene loro bruciato tutto l'ingente bestiame bovino di loro proprietà.
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Tratto da una storia vera, "Veleno" si inserisce in quel filone di films-denuncia di una particolare deplorevole condizione e qui, precisamente, di quella riguardante il territorio di Caserta legato allo smaltimento dei rifiuti tossici.
Poichè due fratelli, proprietari di un ampio terreno, non vogliono cedere a venderlo ad alcune personalità di spicco del paese al fine di farci costruire una discarica per i rifiuti tossici, una notte viene loro bruciato tutto l'ingente bestiame bovino di loro proprietà. Decisi a riprendere piano piano la propria quotidiana ed onesta vita lavorativa, essi continuano ad essere pressati riguardo sempre la vendita del proprio tanto conteso terreno finchè, uno dei due, stanco delle enormi ed incessanti problematiche che si riflettono pesantemente sulla propria vita quotidiana ed allettato dalle ingenti e facili da acquisire ricompense economiche, non passa direttamente dalla parte dei suoi nemici, lasciando solo ed in pratica tradendo moralmente il fratello che, onesto ed integerrimo, continua invece a rimanere saldo ai suoi principi e propositi di mantenere la propria terra. La situazione precipiterà notevolmente ricadendo anche sulla sua moglie .....
Il regista Diego Olivares confeziona un'opera che avrebbe potuto benissimo confondersi con molteplici altre precedenti trattanti le stesse problematiche ed, invece, grazie alla propria regia nitida e fluida, riesce a dare alla sua pellicola un'atmosfera in generale, se non del tutto nuova, almeno molto particolare e tutta sua. Grazie anche agli attori tutti ben calati nei propri personaggi, Luisa Ranieri e Massimiliano Gallo "in primis", il film si snoda con un andamento ben scandito e nel contenuto quanto mai purtroppo, aderente alla realtà, portando alla luce la rappresentazione di una società povera in senso materiale e morale, corrotta, avida e disposta a tutto, ricorrendo persino alla violenza.
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