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Il primo a immaginare horror/reality-show per il grande pubblico fu Stephen King nell "uomo in fuga" , quando ancora si faceva chiamare Richard Bachman, ed erano ancora gli anni '70. Poi il filone si è allargato fino a diventare un soggetto molto diffuso nell'era di internet, vedi la saga degli "hunger games".
"Improvvisa o muori" merita un incoraggiamento per l'impegno profuso nella ricerca della pura immagine pittorica/horrorifica e per i ritmi, anche musicali, del crescendo splatter.
Per il resto, recitazione dialoghi e doppiaggio di scarso livello, più da soap opera televisiva che da cinema. Ma con MOLTI soldi in più da quest'idea può uscirne qualcosa di buono.
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