rofer
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giovedì 24 novembre 2016
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un documentario dirompente e necessario
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Porno & Libertà di Carmine Amoroso è un documentario dirompente e necessario, che racconta un mondo perduto riconnettendolo efficacemente alla storia culturale e sociale del nostro Paese: dall’emancipazione femminile del post-’68 ai grandi movimenti artistici underground del 1977, dove improvvisamente eterosessualità e omosessualità trovarono una zona grigia in cui interfacciarsi attraverso la pornografia cinematografica, il fumetto, il teatro e la letteratura. Il film riesce a compendiare in poco meno di un’ora e mezza il mood di una nazione che scopre la possibilità di non sentirsi in difetto di fronte a ciò che una certa forma mentis reputa(va) depravante e indegno.
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carol alesi
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lunedì 18 luglio 2016
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un inno alla libertà
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C’è già chi lo ha ribattezzato un inno alla libertà, ma quel che di più prezioso ha questo documentario che concede pochissimo al voyerismo è restituire l’atmosfera e l’utopia degli anni Settanta, gli stessi in cui il porno dilagava. Una storia che il film ripercorre attraverso materiali di archivio e testimonianze dei protagonisti di quella stagione. Alle memorie di chi fu in prima linea in quella rivoluzione, si affiancano le voci di personalità del mondo della cultura e politici, come Marco Pannella, che racconta la candidatura tra le fila dei Radicali di Cicciolina, la prima porno star al mondo ad essere eletta in Parlamento. O Bernardo Bertolucci che ricorda la censura di cui cadde vittima il suo “Ultimo tango a Parigi”.
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C’è già chi lo ha ribattezzato un inno alla libertà, ma quel che di più prezioso ha questo documentario che concede pochissimo al voyerismo è restituire l’atmosfera e l’utopia degli anni Settanta, gli stessi in cui il porno dilagava. Una storia che il film ripercorre attraverso materiali di archivio e testimonianze dei protagonisti di quella stagione. Alle memorie di chi fu in prima linea in quella rivoluzione, si affiancano le voci di personalità del mondo della cultura e politici, come Marco Pannella, che racconta la candidatura tra le fila dei Radicali di Cicciolina, la prima porno star al mondo ad essere eletta in Parlamento. O Bernardo Bertolucci che ricorda la censura di cui cadde vittima il suo “Ultimo tango a Parigi”. Mentre Lidia Ravera, l’autrice di “Porci con le ali”, riporta l’attenzione sul fatto che quelle "attrici erano chiamate a incarnare l’immaginario maschile". E c’è perfino Judith Malina che rievoca i nudi in scena e la sperimentazione degli anni Settanta. Una rivoluzione portata avanti anche dai fumettisti, da Vincenzo Sparagna di “Frigidaire” a Filippo Scozzari fino ad Andrea Pazienza che facevano
del sesso esplicito un uso altrettanto politico.Un documento prezioso che il regista ha dovuto finanziare con il crowfounding, visto che nessuno sembrava interessato a sostenerlo, e che tra l’altro svela come l’Italia nel campo della pornografia fosse un Paese davvero all’avanguardia. Ma soprattutto un’occasione, in un’epoca come la nostra di dilagante mercificazione dei corpi, di farsi un po’ di domande.
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mauridal
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sabato 29 aprile 2017
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libertà &liberazione
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Quando pensiamo agli anni della repressione , ricordiamo i recenti anni sessanta-settanta per la repressione delle lotte studentesche e operaie post sessantotto, lotte per il cambiamento degli assetti politici, di governi delle nazioni democratiche . Ci siamo imbattutti in rivoluzioni culturali, anche radicali, che promettevano una rivoluzione in risposta alle richieste di massa di gran parte della gioventù in tutta Europa America e Cina. Tutto doveva cambiare anche i rapporti e le relazioni personali tra maschi e femmine . Il femminismo si poneva la questione della liberazione della donna dal maschio e dai rapporti di potere uomo donna. Gli uomini si scoprirono maschi repressi , dove il sesso era un tabù, da fare senza parlarne, senza rendere pubblico e visibile il rapporto sessuale che era e doveva rimanere un fatto privato, per convenzione sociale, per credo religioso .
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Quando pensiamo agli anni della repressione , ricordiamo i recenti anni sessanta-settanta per la repressione delle lotte studentesche e operaie post sessantotto, lotte per il cambiamento degli assetti politici, di governi delle nazioni democratiche . Ci siamo imbattutti in rivoluzioni culturali, anche radicali, che promettevano una rivoluzione in risposta alle richieste di massa di gran parte della gioventù in tutta Europa America e Cina. Tutto doveva cambiare anche i rapporti e le relazioni personali tra maschi e femmine . Il femminismo si poneva la questione della liberazione della donna dal maschio e dai rapporti di potere uomo donna. Gli uomini si scoprirono maschi repressi , dove il sesso era un tabù, da fare senza parlarne, senza rendere pubblico e visibile il rapporto sessuale che era e doveva rimanere un fatto privato, per convenzione sociale, per credo religioso . La pornografia , nel cinema ma anche prima nella letteratura nella fotografia , intervenne come fenomeno in quegli anni, per una ulteriore rivoluzione dei costumi e dei conformismi vari. Questo film descrive bene il fenomeno della pornografia come atteggiamento di libertà sessuale da parte di maschi e femmine . Dunque la pornografia si accetta nel cinema dove la censura si imponeva anche nei film di autori come Bertolucci. La questione si trasferisce ad opera del partito radicale, in parlamento con l'elezione di Ilona Staller, pornodiva ad affermare una svolta ormai compiuta in Italia, a favore della libertà di espressione anche sessuale. Il film si conclude con una affermazione positiva della pornografia , nei campi dell'arte e del cinema. resta il dubbio di una effettiva liberazione sessuale avvenuta nella realtà sociale massificata . (mauridal)
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