Palestina e Israele raccontate dai protagonisti
di Roberto Nepoti La Repubblica
Questo documentario, rivelazione al Sundance 2014, è basato sull'autobiografia pubblicata da Mosab Hassan Youssef nel 2010 dopo la sua fuga negli Usa (e la conversione dall'Islam al cristianesimo) dove oggi risiede e ha chiesto asilo politico. Nato a Ramallah nella Cisgiordania arabo-palestinese nel 1978 il "figlio di Hamas" - suo padre è un leader di quell'organizzazione - cresce nella convinzione di dover combattere Israele con ogni mezzo salvo rendersi che i metodi messi in campo dalla propria parte sono molto più feroci e disumani di quelli dell'avversario. E accettare, con il nome in codice di "Green Prince", di collaborare con lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliano, stabilendo un legame profondo con il suo reclutatore Gonen Ben-Itzhak. Il film, basato sulle interviste parallele dei due protagonisti, mette l'accento sulla loro vicenda esistenziale, sulla reciproca testimonianza di lealtà e solidarietà umana, e sul tormentato percorso che in nome di questa ciascuno vive verso la propria parte. Curiosità: a firmare la fotografia è Raz Degan, che ha conquistato una candidatura a Camerimage.
Da La Repubblica, 23 aprile 2015
di Roberto Nepoti, 23 aprile 2015