stephen k.
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giovedì 14 marzo 2013
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il capolavoro del terzo millennio
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Secondo me questo è il miglior film horror degli anni duemila. Un'ottima pellicola che mischia paura, panico e febbrile tensione che tengono lo spettatore slle spine per tutta la durata del film. Il regista Scott Derickson dirige alla perfezione e gli sceneggiatori Derickson e Cargill danno alla luce una sceneggiatura ricca e variegata. Per quanto concerne gli effetti speciali, essi sono perfetti quando compaiono e la musica attizza aumenta la paura dello spettatore. Buone le inquadrature e altrettanto ben fatta la fotografia. In questa pellicola Derickson fa collimare elementi appartenenti ageneri che si rifanno all'horror, come il thriller e il crimine. La presenza dell'esoterismo lo rende ancora più interessante e curioso allo stesso tempo.
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Secondo me questo è il miglior film horror degli anni duemila. Un'ottima pellicola che mischia paura, panico e febbrile tensione che tengono lo spettatore slle spine per tutta la durata del film. Il regista Scott Derickson dirige alla perfezione e gli sceneggiatori Derickson e Cargill danno alla luce una sceneggiatura ricca e variegata. Per quanto concerne gli effetti speciali, essi sono perfetti quando compaiono e la musica attizza aumenta la paura dello spettatore. Buone le inquadrature e altrettanto ben fatta la fotografia. In questa pellicola Derickson fa collimare elementi appartenenti ageneri che si rifanno all'horror, come il thriller e il crimine. La presenza dell'esoterismo lo rende ancora più interessante e curioso allo stesso tempo. Ethan Hawke si porta sulle spalle il film, in quanto l'intero film si basa sulla sua interpretazione e meno su quella degli altri personaggi. Da vedere assolutamente per i cinefili horror e per chi non l'abbia ancora fatto.
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lysse
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giovedì 6 dicembre 2012
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paura e suspance in un horror mozzafiato!
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Scott Derrickson torna a terrorizzare sul grande schermo, e dopo quel capolavoro dell'orrore che è "L'esorcismo di Emily Rose" ecco arrivare "Sinister", un film che piacerà molto agli amanti dell'horror i quali avranno l'occasione di gustarsi un gustoso horror ricco d suspance e colpi di scena.
Non mancano l'orrore ed il sadismo che fanno da sfondo alla storia del film ma che si tengono ben lontani dalle esagerazioni; a tenere sempre viva l'attenzione provvede un abile tormento psicologico che colpisce in prima persona il protagonista della storia e che tiene lo spettatore attanagliato alla poltrona dalla prima all'ultima scena.
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Scott Derrickson torna a terrorizzare sul grande schermo, e dopo quel capolavoro dell'orrore che è "L'esorcismo di Emily Rose" ecco arrivare "Sinister", un film che piacerà molto agli amanti dell'horror i quali avranno l'occasione di gustarsi un gustoso horror ricco d suspance e colpi di scena.
Non mancano l'orrore ed il sadismo che fanno da sfondo alla storia del film ma che si tengono ben lontani dalle esagerazioni; a tenere sempre viva l'attenzione provvede un abile tormento psicologico che colpisce in prima persona il protagonista della storia e che tiene lo spettatore attanagliato alla poltrona dalla prima all'ultima scena.
Sono veramente poche le scene scontate e solo sotto un aspetto la trama è traballante( un clichè delle storie dell'orrore legato a demoni di antiche civiltà) ma in generale è veramente un bel film,ben lontano dal solito horror spazzatura che ci viene proposto negli ultimi tempi.
Ellison Oswalt, uno srittore di cronaca nera, a distanza di dieci anni dalla pubblicazione del libro che lo ha reso famoso(Kentucky Blood) non trova più l'ispirazione per scrivere un romanzo di successo, così assieme alla moglie Tracy ed ai figli Trevor ed Ashley si trasferisce in una casa in Pennsylvania nella quale appena un'anno prima i membri di un'intera famiglia furono impiccati all'albero del cortile interno, tutti tranne uno, la bambina più piccola che è considerata dispersa dalle autorità.
Ellison spera di trovare un buono spunto per un nuovo romanzo come era accaduto anni prima con "Kentucky Blood", ma quello che trova va oltre ogni sua più orrida immaginazione, e così dopo aver trovato dei filmini in Video8 di sanguinosi delitti, tra i quali anche quello della famiglia impiccata, qualcosa di straano comincia ad accadere.Con l'aiuto di un agente di polizia della cittadina in cui vive comincia ad investigare e scopre che ogni delitto ha in comune la sparizione del membro più giovane della famiglia, il bambino più piccolo.
Che fine hanno fatto i bambini?
Chi ha girato i video degli omicidi?
Chi è Mr,Boogie?
Lo consiglio vivamente, un film che merita di essere visto per quasi un'ora di angoscia e paura.
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gloin90
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giovedì 23 maggio 2013
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bambini cattivi
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Divinità pagane malvagie, demoni, spiriti irrequieti e bambini sono un mix collaudato. Vedi The Omen (1976) di Richard Donner e Poltergeist (1982) di Tobe Hooper o ai più recenti The Last Exorcism (2010) Daniel Stamm e The Possession (2012) di Ole Bornedal.
Sinisterè un insieme di tutte queste proprietà ma sembrerebbe migliore degli ultimi due film citati i quali non hanno conseguito molto successo di critica e pubblico.
Ecco quindi che arriva, nel già vasto mondo dei demoni cinematografici, una nuova entità soprannaturale. Bughuul (si legge bagul) è una divinità babilonese dedita ad una normale arte culinaria: mangiare bambini.
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Divinità pagane malvagie, demoni, spiriti irrequieti e bambini sono un mix collaudato. Vedi The Omen (1976) di Richard Donner e Poltergeist (1982) di Tobe Hooper o ai più recenti The Last Exorcism (2010) Daniel Stamm e The Possession (2012) di Ole Bornedal.
Sinisterè un insieme di tutte queste proprietà ma sembrerebbe migliore degli ultimi due film citati i quali non hanno conseguito molto successo di critica e pubblico.
Ecco quindi che arriva, nel già vasto mondo dei demoni cinematografici, una nuova entità soprannaturale. Bughuul (si legge bagul) è una divinità babilonese dedita ad una normale arte culinaria: mangiare bambini.
Ellison Oswalt (Ethan Hawke), uno scrittore di storie vere di cronaca nera, si trasferisce con la moglie Tracy (Juliet Rylance) e i due amati figli, Trevor (Michael Hall D'Addario) e Ashley (Clare Foley) a King County in Pennsylvania. Dopo il suo ultimo successo, Kentucky Blood, Ellison viene dimenticato. La sua tenacia nel raccontare la verità non si ferma e il suo nuovo libro è il motivo per il quale si è trasferito: sta indagando su un omicidio plurimo, che avvenne proprio nel giardino della nuova casa; la famiglia precedente, gli Stevenson, venne impiccata e la figlia minore scomparve nel nulla.
Mentre la famiglia riordina la casa, Ellison trova in mansarda, apparentemente vuota, una scatola. All’interno sono riposti una cinepresa e dei filmini in super 8 che mostrano l’omicidio della famiglia Stevenson, ripresi probabilmente dall’assassino in persona, e altre quattro pellicole che presentano altrettante famiglie orribilmente assassinate.
Ellison non avverte le autorità anche quando, dopo un’attenta analisi, scopre che in tutte le pellicole c’è un’oscura figura con il volto deformato e cadaverico. Per lo scrittore di cronaca nera è una ghiotta occasione. Un agente di polizia lo aiuta a far luce sugli altri casi scoprendo che hanno delle cose in comune: il membro più giovane di ogni famiglia uccisa scopare nel nulla e nel luogo del delitto viene ritrovato un simbolo esoterico. Un professore, esperto di occulto, collega il simbolo alla divinità pagana babilonese Bughuul dedita, si dice, alla caccia di anime di bambini. Sebbene Ellison non creda nel paranormale, avverte presenze all’interno della casa finché una notte non incontra il Bughuul, insieme ai bambini scomparsi, in soffitta; quella stessa notte brucia il contenuto della scatola e fugge insieme alla famiglia. Ma è troppo tardi: con la visione dei filmini, Ellison, ha aperto un varco tra il mondo terreno e quello del demone, il quale è pronto a portarsi via la cosa a cui Ellison tiene di più.
Dopo The Exorcism of Emily Rose e il fantascientifico e criticato, The Day the Earth Stood Still, il regista Scott Derrickson torna all’horror con un lungometraggio intenso e claustrofobico.
Discreto il montaggio che crea fluidità ed è utilizzato con abilità nei colpi di scena dove è necessario incalzare la narrazione o nei momenti di suspense dove bisogna tenere sulle spine lo spettatore. La fotografia con poca luce crea un senso di oppressione e claustrofobia ma non è mai troppo oscura. Sebbene si possa pensare, quando si sta visionando il film, ad un altro molto simile per quanto riguarda i contenuti, The Ring (il demone entra nel nostro mondo attraverso uno schermo e uccide o punisce chi guarda il video), Sinister non scade mai nella citazione come copia spudorata ma si reinventa. Un po’ fiacca la recitazione dei comprimari e alcuni dialoghi scontati; Ethan Hawke invece, dopo tre anni di pausa, torna a recitare ma non è mai sopra le righe benché il film sia stato creato su misura per lui.
In conclusione possiamo dire che Derrickson ha fatto centro: non è un horror perfetto ma mescolare il thriller (omicidii seriali) e l’horror paranormale (demoni, divinità) crea un film coinvolgente per tutti gli amanti dei film horror con un finale che fa increspare le labbra in un risolino tra l’ironico e il macabro.
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darkenry
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sabato 13 luglio 2013
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finalmente un horror che spaventa
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Sinister è un film horror del 2012 diretto da Scott Derrickson (The Exorcism of Emily Rose) con Ethan Hawke e Vincent D'Onofrio.
Il film parla di Ellison Oswalt, uno scrittore di cronache nere che, con il libro Kentucky Blood, riuscì ad ottenere un enorme successo ma ora i suoi ultimi libri non hanno avuto successo e quindi, per trovare una nuova storia che gli possa dare lo stesso successo che ebbe con Kentucky Blood, Ellison ha deciso di trasferirsi con la famiglia in una casa a King Country, dove una famiglia venne impiccata sul ramo di un albero mentre la bambina più piccola sparì. Mentre si aggira per la casa, Ellison trova in soffita una scatola nera che racchiude dei filmini amatoriali in super8 che mostrano la morte della famiglia che abitava in quella casa prima di lui e anche altre famiglie uccise in passato.
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Sinister è un film horror del 2012 diretto da Scott Derrickson (The Exorcism of Emily Rose) con Ethan Hawke e Vincent D'Onofrio.
Il film parla di Ellison Oswalt, uno scrittore di cronache nere che, con il libro Kentucky Blood, riuscì ad ottenere un enorme successo ma ora i suoi ultimi libri non hanno avuto successo e quindi, per trovare una nuova storia che gli possa dare lo stesso successo che ebbe con Kentucky Blood, Ellison ha deciso di trasferirsi con la famiglia in una casa a King Country, dove una famiglia venne impiccata sul ramo di un albero mentre la bambina più piccola sparì. Mentre si aggira per la casa, Ellison trova in soffita una scatola nera che racchiude dei filmini amatoriali in super8 che mostrano la morte della famiglia che abitava in quella casa prima di lui e anche altre famiglie uccise in passato. Da quel momento Ellison dovrà fare i conti con forze misteriose e inquietanti.
Sinister non ha una trama particolarmente originale, anzi, si può dire che sia la trama di molti altri film horror, ma la cosa che rende questo film davvero bello è il modo in cui è stato fatto. Scott Derrickson si è dimostrato un bravo regista riuscendo, in modo anche originale a farci inquieitare e spaventare (basti solo pensare ai filmati in cui vengono mostrate le uccisioni delle altre famiglie) e riesce anche ad utilizzare bene i cliches. Ottimo anche il finale che riesce a spaventare ancor di più lo spettatore.
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the adrenalin addict
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giovedì 28 marzo 2013
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eccellente
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Deluso totalmente dalla saga "Paranormal Activity" e parzialmente dalla serie "The Grudge", ho voluto dare un'ultima chance al cinema horror andando a vedere Sinister, anche se con un certo scetticismo dovuto al titolo piuttosto puerile. Beh, devo ammettere che, a distanza di parecchi anni, sono riuscito a riassaporare con gusto il vero film horror, capace di tenerti con gli occhi fissi sullo schermo per 110 minuti su 110 e di farti balzare il cuore in gola, nel vero senso della parola, in momenti assolutamente inaspettati. L'adrenalina scorre nel sangue che è un piacere (o una sofferenza atroce, a seconda dei punti di vista), perché Sinister è uno di quei pochissimi film che non si distaccano eccessivamente dalla realtà, facendoti sentire compartecipe in prima persona dell'evolversi delle vicende.
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Deluso totalmente dalla saga "Paranormal Activity" e parzialmente dalla serie "The Grudge", ho voluto dare un'ultima chance al cinema horror andando a vedere Sinister, anche se con un certo scetticismo dovuto al titolo piuttosto puerile. Beh, devo ammettere che, a distanza di parecchi anni, sono riuscito a riassaporare con gusto il vero film horror, capace di tenerti con gli occhi fissi sullo schermo per 110 minuti su 110 e di farti balzare il cuore in gola, nel vero senso della parola, in momenti assolutamente inaspettati. L'adrenalina scorre nel sangue che è un piacere (o una sofferenza atroce, a seconda dei punti di vista), perché Sinister è uno di quei pochissimi film che non si distaccano eccessivamente dalla realtà, facendoti sentire compartecipe in prima persona dell'evolversi delle vicende. Tutto (trama, effetti speciali, effetti sonori, sceneggiature) ha un ché di realistico e nel contempo di inquietante, proprio perché riesce a confondere il soprannaturale con le paure naturali dell'uomo.
Sfido chiunque a credere plausibile che un terremoto, che mette a soqquadro un' abitazione (come accade in Paranormal Activity), possa essere ricondotto all'esistenza di un demone, così come sfido chiunque a dire che il ritrovamento di un bambino vivo, rinchiuso in una parete di cartone assieme ad un gatto, in una soffitta (come accade in The Grudge) possa essere razionalmente ammissibile.
In Sinister tutto ciò non esiste. Soltanto verso la fine si ha la sensazione (ma d'altronde ciò è imprescindibile per un qualsiasi film horror) che si vada un po' oltre la naturalità delle cose. Ma, fino a quel momento, tutto sembra frutto di una storia assolutamente normale che parte da semplici voci di paese (secondo le quali una casa, dove in precedenza avrebbe avuto luogo un efferato e misterioso infanticidio, sarebbe infestata da demoni) per, poi, produrre nella mente del protagonista interrogativi che, progressivamente, daranno luogo a delle impressioni, che diventeranno ben presto dei sospetti, poi dei timori al limite della paranoia e della maniacalità, poi ancora dei misteri che trovano origine fin dai tempi dei babilonesi e, infine, si trasformeranno nella più atroce delle certezze di ogni tempo: la morte. Ma non si tratterà di una morte qualunque. Sarà una morte "filmata" da una bambina!!!
Davvero un gran bel film di Derrickson! Consigliatissimo agli amanti dell'adrenalina pura!
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diomede917
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giovedì 21 marzo 2013
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house painting
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In questi ultimi anni l’horror ha attraversato diverse correnti……quella mokumentary stile Paranormal Activity quella della degenerazione splatter che ha avuto nei sequel di Saw la sua valvola di sfogo (il primo della serie era decisamente un bel film) e i ghost movie di matrice nipponica (stile The Ring) o spagnola (The Orphanage il grande esempio).
In questo contesto emerge come un fulmine a ciel sereno Sinister che si può collocare comodamente nel secondo gruppo.
Dopo l’inquietante esorcismo ai danni di Emily Rose, Scott Derrickson (un po’ come il suo protagonista) torna a quello che sa fare meglio spaventare.
Perché il grannde merito di Sinister è quello di riportarci alle regole base della paura……il cigolio, il buio, e soprattutto il contesto familiare dove si può nascondere i più macabri segreti.
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In questi ultimi anni l’horror ha attraversato diverse correnti……quella mokumentary stile Paranormal Activity quella della degenerazione splatter che ha avuto nei sequel di Saw la sua valvola di sfogo (il primo della serie era decisamente un bel film) e i ghost movie di matrice nipponica (stile The Ring) o spagnola (The Orphanage il grande esempio).
In questo contesto emerge come un fulmine a ciel sereno Sinister che si può collocare comodamente nel secondo gruppo.
Dopo l’inquietante esorcismo ai danni di Emily Rose, Scott Derrickson (un po’ come il suo protagonista) torna a quello che sa fare meglio spaventare.
Perché il grannde merito di Sinister è quello di riportarci alle regole base della paura……il cigolio, il buio, e soprattutto il contesto familiare dove si può nascondere i più macabri segreti.
Pur non essendo originalissimo nell’incipit, Sinister inizia come un racconto alla Stephen King dove il protagonista è uno scrittore di thriller ispirati a storie vere in crisi……il massacro di una intera famiglia impiccata all’albero di fronte casa è la scintilla che fa scattare l’intuito dell’artista che ci vede il suo nuovo best-seller…….
E così con l’ignara famigliola va a vivere nel luogo del delitto…….il ritrovamento di una serie di super 8 rappresentanti i massacri di diverse famiglie apre allo scrittore le porte dell’inferno e del mondo del demone Baghul che si nutre delle anime dei bambini.
Derrickson è abilissimo a giostrarsi tra la prima parta gialla e la seconda decisamente sopranaturale rispettando tutti i clichè del caso ma mantendendo una propria personalità registica che emerge anche nei tremendi snuff movie casalinghi.
Sicuramente avere un attore di caratura come Ethan Hawke che porta sulle sue spalle tutto il film permette di mantenere anche una certa credibilità e di portarci con la giusta tensione all’inevitabile ma angosciante finale.
Ricapitolando posso dire di aver visto un film di genere di pregevole fattura che mi spinge a vedere il corrispettivo al femminile (visto che è un film decisamente paterno) di prossima uscita La madre non solo per fare un confronto ma anche per capire se c’è un alternativa adulta agli horror per teen ager…..
Voto 7
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festuceto
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venerdì 11 settembre 2015
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poteva essere un buon thriller...
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... ma il regista non ha potuto rinunciare all'elemento paranormale, tanto caro ad un'ampia fetta di pubblico che senza il fantasmino o il demonietto di turno non riesce a divertirsi (o spaventarsi). Colpa anche di registi come Derrickson, che in barba all'etimologia del proprio cognome (Derrickson, "figlio di Derrick", magari il celebre ispettore teutonico) trasforma quel che poteva essere un buon thriller, con elementi "snuff", nel solito film di fantasmini e diavoletti. L'infantilismo del cinema horror moderno. Forse è colpa del pubblico e non dei registi che evidentemente cavalcano l'onda delle mode, chi può dirlo.
La trama: uno scrittore di casi criminali, il Lucarelli della situazione insomma, si trasferisce in una nuova città, in una casa, scena di un delitto, per scrivere il suo nuovo best-seller.
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... ma il regista non ha potuto rinunciare all'elemento paranormale, tanto caro ad un'ampia fetta di pubblico che senza il fantasmino o il demonietto di turno non riesce a divertirsi (o spaventarsi). Colpa anche di registi come Derrickson, che in barba all'etimologia del proprio cognome (Derrickson, "figlio di Derrick", magari il celebre ispettore teutonico) trasforma quel che poteva essere un buon thriller, con elementi "snuff", nel solito film di fantasmini e diavoletti. L'infantilismo del cinema horror moderno. Forse è colpa del pubblico e non dei registi che evidentemente cavalcano l'onda delle mode, chi può dirlo.
La trama: uno scrittore di casi criminali, il Lucarelli della situazione insomma, si trasferisce in una nuova città, in una casa, scena di un delitto, per scrivere il suo nuovo best-seller. Qui scopre alcuni indizi in soffitta, dei super 8, lasciati (si direbbe volontariamente) dall'assassino. I video mostrano anche altri omicidi (l'elemento "snuff movie") occorsi nell'arco di oltre 40 anni ed anche in quei casi manca sempre un cadavere, un bambino/a scomparso/a. I tasselli iniziano a comparire sulla lavagna dell'investigatore: che i massacri siano opera di un longevo serial killer o magari di una setta di psicopatici? Ma noooo, perché non tirare in ballo il demonietto pagano di turno (inventato peraltro)? Ed inizia tutto, rovinosamente, a scivolare nel paranormale con fantasmini che sgambettano qua e là e volti che compaiono dal nulla o si animano sullo schermo di un pc... già visto, prevedibile, continuiamo a guardare giusto per capire dove andrà a parare il regista: se resterà sul filo della decenza o cadrà nel baratro del noiosamente grossolano. Per carità il film non è completamente da buttare, ma siamo nell'ordinario e nel banale: nessuno spunto interessante, l'occulto cucinato e servito alla solita maniera senza particolare estro creativo. Il film vanta una buona fotografia, un montaggio discreto, insomma tecnicamente pregevole, ma le idee, la linfa, l'essenza sono il vero punto dolente.
Il finale si presta bene ad un seguito (e ormai quale film dell'orrore non è scritto per avere uno o più seguiti che puntualmente dopo un paio d'anni approdano tristemente nelle sale?), ma almeno stavolta sappiamo cosa aspettarci e non rischiamo di incorrere in fastidiose delusioni.
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killbillvol2
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sabato 23 marzo 2013
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sinister
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Dopo il piacevole ma inutile Esorcismo di Emily Rose e la parentesi del remake di Ultimatum alla Terra, il regista Derrickson confeziona il suo quarto film del quale è anche autore della sceneggiatura, e si avvale di una star che non vedevamo da qualche anno: Ethan Hawke. Queato horror è lontano dai recenti splatter movie alla Hostel o Non Aprite Quella Porta, e per questo risulta molto più convincente. Il massacro c'è è avviene, ma non è mai mostrato direttamente, e lo spavento che ti crea sta più nei rumori e nei corridoi vuoti posti davanti allo stupito protagonista che si vede proiettato su uno schermo i più efferati delitti degli ultimi cinquant'anni.
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Dopo il piacevole ma inutile Esorcismo di Emily Rose e la parentesi del remake di Ultimatum alla Terra, il regista Derrickson confeziona il suo quarto film del quale è anche autore della sceneggiatura, e si avvale di una star che non vedevamo da qualche anno: Ethan Hawke. Queato horror è lontano dai recenti splatter movie alla Hostel o Non Aprite Quella Porta, e per questo risulta molto più convincente. Il massacro c'è è avviene, ma non è mai mostrato direttamente, e lo spavento che ti crea sta più nei rumori e nei corridoi vuoti posti davanti allo stupito protagonista che si vede proiettato su uno schermo i più efferati delitti degli ultimi cinquant'anni. Infatti il film, volendo, si avvale della moda iniziata con Paranormal Activity del found-footage, il "girato" ritrovato, e in questo caso è ritrovato per davvero: Hawke, scrittore lontano dai suoi anni di gloria, si trasferisce insieme alla sua famiglia in una casa dove è scomparsa una bambina, con l'intento di scriverci un libro...ma non sa che tutta la famiglia è stata impiccata all'albero dietro casa e che quello e molti altri omicidi sono stati ripresi e che lui troverà tutti quei nastri nella propria soffitta...omicida o dio pagano? Il film opta per la seconda e ciò fa dubitare da subito facendo pensare allo spettatore di essere davanti a un già visto a tutto tondo, e non ha torto. Ma nonostante questo è un già visto fatto più che bene, realizzato con maestria, con una tensione crescente fino all'agghiacciante finale che anche se è un po' prevedibile, soddisfa appieno. E' un film che riesce nel suo intento, ovvero spaventare e miscela con sapienza i salti sulla sedia alla tensione subdola che si intrufola da tutte le parti, anche grazie ad un bravo Hawke: lo scrittore fallito è un personaggio già affrontato molte volte nel cinema dell'orrore e il nostro Ethan lo rende molto bene, naturalmente non come il fantastico Jack Nicholson di Shining, ma infinitamente meglio del Johnny Depp del prevedibile e noioso Secret Window. Sconsigliato da vedere soli in casa, magari con una luce fioca e con il gatto che fa scricchiolare le assi del pavimento nella stanza accanto...
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claudiofedele93
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mercoledì 26 marzo 2014
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un horror discreto e ben diretto!
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Ellison Oswalt (Ethan Hawke) è uno scrittore di storie vere di cronaca nera, per lavorare meglio ha l’abitudine di traslocare di volta in volta, con la sua famiglia, nelle residenze che sono state teatro di quei brutali omicidi. Nell’ultima casa in cui si trasferisce, a King County in Pennsylvania, troverà un vecchio filmato, registrato con nastri super 8, che gli rivelerà l’esistenza di una tremenda entità soprannaturale decisa a uccidere lui, sua moglie ed i suoi figli.
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Ellison Oswalt (Ethan Hawke) è uno scrittore di storie vere di cronaca nera, per lavorare meglio ha l’abitudine di traslocare di volta in volta, con la sua famiglia, nelle residenze che sono state teatro di quei brutali omicidi. Nell’ultima casa in cui si trasferisce, a King County in Pennsylvania, troverà un vecchio filmato, registrato con nastri super 8, che gli rivelerà l’esistenza di una tremenda entità soprannaturale decisa a uccidere lui, sua moglie ed i suoi figli.
Al suo quarto lungometraggio, dopo L'esorcismo di Emily Rose e Ultimatum alla Terra, Scott Derrickson sembra aver raggiunto una maturità invidiabile nel saper realizzare un horror di genere. Conscio di possedere un budget limitato, il regista è riuscito a tirar fuori una storia tanto semplice quanto geniale sia a livello di sceneggiatura che nella messa in scena, complice anche un’ottima fotografia. Sinister, di fatto, è un horror, ma in esso è possibile trovarvi anche delle sfumature thriller che portano lo spettatore a fare una analisi attenta dei fatti e dei tanti omicidi commessi di cui si occupa il protagonista; al contempo, tuttavia, l’elemento soprannaturale e le sequenze non prive di suspance e capaci di farci paura ci ricordano che quel che stiamo guardando ha comunque l’intenzione di metterci angoscia e farci saltare subito dalla sedia. Eppure, pochi sono i momenti di vero terrore mentre quasi tutto il film si basa nel mettere in scena un climax di ansia e tensione che in novanta minuti abbondanti non scema mai né cade nel banale, portando chi lo guarda ad un finale tanto ben orchestrato quanto brutale nel modo in cui viene girato.
Derrickson si è indubbiamente divertito a girare questo film, lo possiamo capire dalle tante inquadrature o ad esempio dal voler in continuazione citare altre pellicole del genere; ci sono anche vari omaggi a Stephen King ed alle sue opere a cominciare dal protagonista stesso che per certi aspetti rimanda a molti dei personaggi usciti fuori dalla penna del maestro del brivido. Sempre presente in ogni inquadratura e convincente per tutta la durata del film rimane Ethan Hawke, già immischiato recentemente ne La Notte del Giudizio, altro horror di buona fattura, che sa essere convincente in ogni momento e trasmette le giuste sensazioni di paura o tensione ogni qual volta gli viene richiesto.
Sinister è indubbiamente uno dei migliori film degli ultimi anni nel suo genere e non, un opera che gioca sempre a volersi mostrare un po’ thriller e un po’ horror e che riesce ad unire in modo intelligente questi due generi senza eccedere né strafare nell’uno o nell’altro. Un lavoro che per certi aspetti ricorda Shining nel voler inscenare il percorso di un uomo che dall’essere convinto delle proprie idee e delle proprie paure si ritroverà a dover accettare il soprannaturale e ad assistere al crollo psicologico della propria famiglia. Senza voler essere pretenzioso, ma portando avanti una sceneggiatura di ferro nel suo piccolo, privo di qualunque effetto speciale barocco o eccessivo l’ultima fatica di Scott Derrickson riesce a convincere e mettere paura, tensione ed ansia, in modo più che esaustivo e persuasivo tanto nella storia che nella messa in scena, semplice e mai sopra le righe. La riprova che quando mancano i soldi è il talento a lavorare!
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miguel
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lunedì 2 dicembre 2013
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atmosfera perfetta
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Sinister e' un prodotto che riesce ad emergere tra tanti lavori moderni che hanno a che fare con bambini come protagonisti "cattivi" in quanto si riallaccia a tematiche sin troppo sfruttate e male tante volte negli ultimi anni. Mi riferisco a un modo di generare tensione e qualche spavento in modo semplice, lineare ma facendo leva su una atmosfera cupa, claustrofobici, buia, fatta in tante occasioni di rumori, suoni misteriosi, di indizi che vengono a galla pian piano e in modo agghiacciante. In alcuni frangenti il film mi ha rimandato alla prima parte del "L'esorcista", dove non succedeva praticamente nulla ma la tensione che si respirava era opprimente e quasi palpabile; le escursioni in soffitta dello scrittore che sente rumori sospetti mi ricordano i rumori cupi e ovattati oltre che forti provenire dalla mansarda della famosa casa del' esorcista.
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Sinister e' un prodotto che riesce ad emergere tra tanti lavori moderni che hanno a che fare con bambini come protagonisti "cattivi" in quanto si riallaccia a tematiche sin troppo sfruttate e male tante volte negli ultimi anni. Mi riferisco a un modo di generare tensione e qualche spavento in modo semplice, lineare ma facendo leva su una atmosfera cupa, claustrofobici, buia, fatta in tante occasioni di rumori, suoni misteriosi, di indizi che vengono a galla pian piano e in modo agghiacciante. In alcuni frangenti il film mi ha rimandato alla prima parte del "L'esorcista", dove non succedeva praticamente nulla ma la tensione che si respirava era opprimente e quasi palpabile; le escursioni in soffitta dello scrittore che sente rumori sospetti mi ricordano i rumori cupi e ovattati oltre che forti provenire dalla mansarda della famosa casa del' esorcista. Sinister fa proprie tematiche del thriller e del' horror si stereotipate ma le elabora in un contesto particolare. Molto belle sono le sessioni passate dal protagonista ad analizzare i filmati ritrovati in super 8, anche in questo caso come resa mi ricorda Gabriele Lavia in Zeder quando trova nel nastro bloccato di una vecchia macchina da scrivere dei segreti paurosi e misteriosi. La paura nasce da piccole situazioni che divengono via via sempre più pericolose e angoscianti. Ci sono a volte dei rallentamenti e dei buchi di sceneggiatura ma il film merita tanto soprattutto se paragonato, secondo me, a tanti lavori recenti che si basano su violenza gratuita e insignificante come tanti torture-porn che hanno la pretesa di spaventare ma cadono il più delle volte nel ridicolo. Un horror ben fatto e che va dritto al sodo, come nel finale senza ritorno.
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