giovanni_b_southern
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domenica 16 aprile 2023
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stranamente sottovalutato. film ottimo
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Ottimo film. Con un ottimo cast ed una eccellente colonna sonora. Stranamente sottovalutato dalla critica. Ottimo invece
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giovedì 11 agosto 2022
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film bellissimo
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Il cinema è spettacolo, coinvolgimento e-mozioni, e in quest'operazione centra pienamente il bersaglio. I temi del razzismo e dell'omosessualita sono sfumati, restano sullo sfondo, ma allo spettatore attento i messaggi arrivano chiari e senza filtri, e se non è uno sprovveduto se li elabora e se li registra a modo suo, non dev'essere un documentario sui temi sociali, è un FILM e il film è una perla. Forse unico neo la colonna sonora risulta un po'sbiadita data la produzione eccellente di quegli anni.
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(di giovanni_b_southern)
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r.a.f.
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giovedì 12 settembre 2019
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kidman a luci rosse
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La trama, che in realtà sembra interessare poco al regista, è semplice e non molto originale: un carcerato in attesa di essere giustiziato per omicidio dichiara la propria innocenza ad una donna che gli scrive in prigione e si proclama innamorata di lui, senza averlo mai visto. La donna, sognando di poterlo sposare, contatta due cronisti mostrando le lettere in suo possesso. I giornalisti, sentendo odore di scoop, e anche con l’apprezzabile intento di salvare un innocente, indagano, e scoprono che il condannato ha un alibi di ferro. Riescono a scagionarlo e a ottenere la grazia dal governatore, ma… C’è un “ma” grande come le paludi della Florida.
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La trama, che in realtà sembra interessare poco al regista, è semplice e non molto originale: un carcerato in attesa di essere giustiziato per omicidio dichiara la propria innocenza ad una donna che gli scrive in prigione e si proclama innamorata di lui, senza averlo mai visto. La donna, sognando di poterlo sposare, contatta due cronisti mostrando le lettere in suo possesso. I giornalisti, sentendo odore di scoop, e anche con l’apprezzabile intento di salvare un innocente, indagano, e scoprono che il condannato ha un alibi di ferro. Riescono a scagionarlo e a ottenere la grazia dal governatore, ma… C’è un “ma” grande come le paludi della Florida. Anzi, ce n’è più di uno, e verranno a galla solo sul finale, risollevando negli ultimi fotogrammi un film troppo lento per essere avvincente. L’epilogo, che lascia decisamente la bocca amara, è a suo modo un lieto fine, perché giustizia sarà fatta, anche se a caro prezzo. E’ un film che va visto per gli attori, perché tutti sono ugualmente protagonisti e tutti bravissimi, ed è a questo che si devono le 3 stelle: la Kidman recita probabilmente il ruolo più difficile della sua carriera, e lo fa splendidamente, riuscendo a non essere volgare nemmeno nelle scene più imbarazzanti; Cusack lascia i panni abituali di bravo ragazzo e si fa imbruttire, per interpretare un carcerato antipatico e disgustoso, sia moralmente che fisicamente, per il quale non si è portati a tifare nemmeno per un attimo; McConaughey veste per una volta i panni dell’anti-eroe, alcolizzato e omosessuale, deturpato nel volto e nell’anima da cicatrici profonde; Zac Efron, liberatosi finalmente da High School Musical, si mette alla prova in un ruolo drammatico, in cui sembra essere perfettamente a suo agio. Purtroppo il regista sembra più intento a girare primi piani degli attori, che a sviluppare la storia, così come tutte le tematiche sociali, quali razzismo e omosessualità, che avrebbero potuto essere maggiormente approfondite. Da segnalare anche un certo compiacimento del regista, assolutamente fuori luogo, su particolari morbosi e non essenziali per la storia, con scene che scadono in una volgarità sgradevole e del tutto gratuita, nonostante l’innegabile classe della Kidman e di McConaughey.
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preston
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domenica 23 aprile 2017
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una splendida charlotte
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La trama è nota siamo in Florida negli anni '60 e due cronisti cercano di riaprire un caso di un condannato a morte Van Vetter interpretato (bene) da John Cusak, l'indagine è stata riaperta da una donna Charlotte interpretata da una splendida Nicole Kidman una ragazza anticonformista che aveva preso a scrivere ai carcerati e si era presa a cuore il caso innamorandosi del detenuto. Uno dei due cronisti ha un fratello minore Jack che affianca il fratello nelle ricerche e frequentando Charlotte si innamora di lei che gli concede di fare sesso e alla fine malgrado le opposizioni dello sceriffo e della gente del posto si scopre che Van Vetter è innocente.
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La trama è nota siamo in Florida negli anni '60 e due cronisti cercano di riaprire un caso di un condannato a morte Van Vetter interpretato (bene) da John Cusak, l'indagine è stata riaperta da una donna Charlotte interpretata da una splendida Nicole Kidman una ragazza anticonformista che aveva preso a scrivere ai carcerati e si era presa a cuore il caso innamorandosi del detenuto. Uno dei due cronisti ha un fratello minore Jack che affianca il fratello nelle ricerche e frequentando Charlotte si innamora di lei che gli concede di fare sesso e alla fine malgrado le opposizioni dello sceriffo e della gente del posto si scopre che Van Vetter è innocente. Il finale è drammatico con il carcerato liberato che in pratica costringe Charlotte a vivere con lui nelle paludi, jack con il fratello cronista cerca di liberareche rimane uccisa insieme al cronista da Van Vetter che poi sarà giustiziato. Jack ricorderà sempre nel cuore Charlotte. Direi che il tema centrale è la figura di una donna libera e appassionata. Splendide alcune scene: quando Charlotte in carcere nel parlatorio presenti i due cronisti e Jack si masturba davanti a Van Vetter, quando inizia al sesso Jack dicendogli che è la cosa più naturale come mangiare oppure quando viene scopata "alla pecorina" in modo violento da Van Vetter, appena liberato, sopra una lavatrice. Nicole Kidman con la sua spregiudicatezza e la sua capcità professionale rende in modo splendido Charlotte, quando ha girato il film aveva 45 anni ma il corpo magnifico di una ventenne.
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g_andrini
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martedì 19 aprile 2016
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non male.
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Ambientare un film di questo tipo nel 1969 è stata una buona idea, la fotografia molto curata aiuta. Parla di omosessualità, ma anche di erotismo femminile. Una buona pellicola.
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elgatoloco
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sabato 12 marzo 2016
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grande confusione e non molto di più
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Tipico"i remembe-.movie", che , pochi anni fa(insomma all'inizio del secondo decennio del terzo millennio)ricorda i"rolling sixties", che però negli USA tanto"rolling"non erano, tra guerra del Vietnam, recrudescenze razziste e altro, "Paperboy"è un esempio di come non si dovrebbe girare un film: storia sfilacciata(romanzo a parte, si guarda/si guardi al film che dall'opera letteraria è tratto), continuo oscillare tra thriller"incompiuto", erotismo(anch'esso irrisolto), film drammatico e(vagamente, però)di impegno sociale, con brani"documentari", "The Paperboy"è degno, come si suol dire, "di miglior causa", oscillante e perennamente in bilico com'è.
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Tipico"i remembe-.movie", che , pochi anni fa(insomma all'inizio del secondo decennio del terzo millennio)ricorda i"rolling sixties", che però negli USA tanto"rolling"non erano, tra guerra del Vietnam, recrudescenze razziste e altro, "Paperboy"è un esempio di come non si dovrebbe girare un film: storia sfilacciata(romanzo a parte, si guarda/si guardi al film che dall'opera letteraria è tratto), continuo oscillare tra thriller"incompiuto", erotismo(anch'esso irrisolto), film drammatico e(vagamente, però)di impegno sociale, con brani"documentari", "The Paperboy"è degno, come si suol dire, "di miglior causa", oscillante e perennamente in bilico com'è. Senza voler dare una soluzione all'omicidio inziale, cui neanche il finale del film dà una risposta(il che andrebbe benissimo, in altre condizioni, però), possiamo capire fin da subito che un certo personaggio sarà comunque omicida, mentre dello sviluppo psicologico del protagonista-voce co-narrante, insieme alla domestica di colore non intuiamo quasi nulla, causa la suddetta confusione che"permea"il fim, anzi-per dire le cose più chiaramente-tutto il film, l'opera nella sua interezza. Nonostante la bravura di alcuni/e interpreti, anche i tentativi del regista di ricreare soluzioni filmiche che erano"sperimentali"negli anni di cui si parla, non sortiscono alcun effetto se non quello di depistare(ma non di far riflettere creativamente)gli spettatori e le spettatrici, senza"sconcertare positivamente"inducendo al ragionamento e al sogno(che potrebbero e forse dovrebbero, in certe condizioni)andare di pari passo. Forse anche"pieno di presentimenti"(Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto)il film è totalmente "mancato"nel risultato, finendo per non realizzare alcuna intenzione, rimanendo monco, incompiuto, ma non nel senso"echiano"dell'"opera aperta"... El Gato
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onufrio
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martedì 26 maggio 2015
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e lo sceriffo?
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Tutto nasce dall'omicidio efferato dello sceriffo di una contea in Florida nel lontano 1969; la storia viene raccontata da una donna a distanza di anni, donna che in quel periodo faceva la domestica presso la casa dei James, ed è da lì che prende vita la vicenda, ma le indagini vengono tralasciate, una donna prende il sopravvento sulla scena, Charlotte (N.Kidman), e fra scene erotiche e robe varie, le indagini sulla morte dello sceriffo vanno, prendendo una citazione di Montalbano, a "Catafottersi". In compenso però, nuove trame si intrecciano in una storia che tutto sommato male non è, ma che viene purtroppo raccontata in una maniera abbastanza deludente.
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Tutto nasce dall'omicidio efferato dello sceriffo di una contea in Florida nel lontano 1969; la storia viene raccontata da una donna a distanza di anni, donna che in quel periodo faceva la domestica presso la casa dei James, ed è da lì che prende vita la vicenda, ma le indagini vengono tralasciate, una donna prende il sopravvento sulla scena, Charlotte (N.Kidman), e fra scene erotiche e robe varie, le indagini sulla morte dello sceriffo vanno, prendendo una citazione di Montalbano, a "Catafottersi". In compenso però, nuove trame si intrecciano in una storia che tutto sommato male non è, ma che viene purtroppo raccontata in una maniera abbastanza deludente.
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alexander 1986
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martedì 6 maggio 2014
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il fascino retrò dello scandalo gratuito
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Florida, fine anni '60. Bifolco locale (John Cusack) rischia la pena di morte per l'accusa dell'omicidio di uno sceriffo, ma a parte la camicia e il machete sporchi di sangue non ci sono prove schiaccianti. Ha manie da psicopatico, ma riesce ad avere successo in amore: intrattiene un rapporto epistolare con Charlotte (Nicole Kidman), una quarantenne svampita e parecchio disinibita. Nel frattempo, due cacciatori di notizie, Ward (Mattew McConaughey) e Yardley (David Oyelowo), si recano sul posto annusando l'odore dell'ingiustizia. Le loro indagini coinvolgeranno la suddetta Charlotte e il fratello minore di Ward, Jack (Zac Efron), generando un cortocircuito pericolosissimo.
Lee Daniel, regista che non conoscevo ma che si dice narratore di storie difficili e reduce da un paio di pellicole interessanti (Shadowboxer, 2005; Precious, 2009), cerca di realizzare qualcosa di ambizioso.
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Florida, fine anni '60. Bifolco locale (John Cusack) rischia la pena di morte per l'accusa dell'omicidio di uno sceriffo, ma a parte la camicia e il machete sporchi di sangue non ci sono prove schiaccianti. Ha manie da psicopatico, ma riesce ad avere successo in amore: intrattiene un rapporto epistolare con Charlotte (Nicole Kidman), una quarantenne svampita e parecchio disinibita. Nel frattempo, due cacciatori di notizie, Ward (Mattew McConaughey) e Yardley (David Oyelowo), si recano sul posto annusando l'odore dell'ingiustizia. Le loro indagini coinvolgeranno la suddetta Charlotte e il fratello minore di Ward, Jack (Zac Efron), generando un cortocircuito pericolosissimo.
Lee Daniel, regista che non conoscevo ma che si dice narratore di storie difficili e reduce da un paio di pellicole interessanti (Shadowboxer, 2005; Precious, 2009), cerca di realizzare qualcosa di ambizioso. L'ambientazione fra spiagge, sole e paludi affascina. Gli attori sono famosi e belli, talmente belli da catalizzare tutta l'attenzione della camera da presa. L'idolo delle ragazzine Zac Efron, peraltro bravo, è continuamente in primo piano nelle sue pose migliori. La patina, insomma, c'è tutta ed è splendida. Il problema, come sempre, è quello che c'è sotto: la trama va sfaldandosi progressivamente dalla metà del film in poi, non realizzando nessuna delle strade suggerite nel suo corso. C'è un po' di thriller, un po' di tematica sociale, un po' di romanzo di formazione; ma nessuna delle prospettive arriva a un compimento, in modo tale da ridurre il racconto a un minestrone informe. A tenere unito l'insieme (e ad alzare una tensione altrimenti bassissima) sono solo le sensazioni forti del sangue e del sesso. Componenti che, unite al divismo, finiscono per ridurre a un prodotto commerciale anche un film ben confezionato come questo.
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liuk!
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mercoledì 23 aprile 2014
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insensato e durissimo
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Guardando The Paperboy non si puó non smettere di chiedersi il perché di tutta la trama. La vicenda ha veramente poco senso e i personaggi sembrano continuare a compiere atti insensati e stupidi.
Oltre a questo, il regista ci propina gratuitamente scene cruente e di pessimo gusto, anche queste fuori da un contesto logico. Il thriller finisce per perdersi completamente nel dramma e nel grottesco.
Si poteva fare di meglio con una Kidma in cosí grande forma (in tutti i sensi).
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giandrewe
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sabato 30 novembre 2013
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perchè l'hai fatto, lee daniels?
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Dopo aver amato follemente quel gioiellino di "Precious" ho voluto recuperare "The Paperboy", film stroncatissimo mai arrivato da noi. Ora capisco perché: noioso a livelli indescrivibili a causa di una sceneggiatura insulsa che tratta di una storia che non prende dal primo secondo. Il film come inizia, prosegue e finisce senza picchi. Il cast non offre, poi, performance degne di nota ad eccezione di una sempre meravigliosa Nicole Kidman negli inediti panni di una ninfomane e di un John Cusack sempre all'altezza della situazione.
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Dopo aver amato follemente quel gioiellino di "Precious" ho voluto recuperare "The Paperboy", film stroncatissimo mai arrivato da noi. Ora capisco perché: noioso a livelli indescrivibili a causa di una sceneggiatura insulsa che tratta di una storia che non prende dal primo secondo. Il film come inizia, prosegue e finisce senza picchi. Il cast non offre, poi, performance degne di nota ad eccezione di una sempre meravigliosa Nicole Kidman negli inediti panni di una ninfomane e di un John Cusack sempre all'altezza della situazione. Zac Efron non è all'altezza del ruolo, McConaughey senza infamia e senza lode e Macy Gray alquanto inutile come attrice. Bella, comunque, la regia che si fa notare in poche scene (su tutte quella di Efron con le meduse), ma purtroppo non è efficace come in "Precious".
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