La Vendetta del Cowboy |
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Un film di Terry Miles (II).
Con Christian Slater, Jill Hennessy, Donald Sutherland, Ben Cotton, Lochlyn Munro.
continua»
Titolo originale Dawn Rider.
Western,
durata 94 min.
- USA 2012.
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poco convincente
di elgatolocoFeedback: 257607 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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domenica 7 febbraio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Dawn Rider"(Terry Miles, 2012, su sceneggiatura di Joseph Nasser; è il remake di un film-"The Down Rider"di Robertt R.Bradbury, di cui era protagonista John Wayne, del lontano 1935)è la storia di una vendetta da parte di un cowboy cui era stato ucciso il padre, sceriffo di origini messicane(questo elemento, probabilmente, non era tale nell'Ur-Film, nel film prototipo, visoa l'impostazione culturale-ideologica del tempo), torna e si trova in grande imbarazzo, visto anche il suo recente coinvolgimento sentimetnale. Bisognerebbe, in effetti, poter veder il film di cui questo è il remake, per confrontare le due storie e i relativi "svolgimenti"). Forte la connotazione psicologica dei personaggi, dove Chrsitain Slater forse non è il proatognista che si sarebbe scelto"nturaliter", in quanto troppo indeciso rra varie opzioni(vendetta versus.amore, versus altre soluzioni ulteriori), mentre emerge, quale simpatico"haijo de puta", nella parte dello sceriffo successivo a quello liquidato, Donald Sutherland, sempre attentissimo a caratterizzare in maniera decisamente"forte"i suoi personaggi, dove il margine di ambiguità non sconfina nell'indistinzione e lascia invece spazio a una pluralità e compossibilità interpretativa da parte dello spettatore, La protagonista femminile Jill Hennessy, dalla bellezza rara quanto indubbia risulta deicsamente"fuori schema"e per questo però atttraente-confacente al film , proprio(e non è, credo, un paradosso)in un film comunque"anche"western, oltre che"psicologico d'azione"(se proprio amiamo definire il genere), dove la continuità e"scorrevolezza narrativa"è quasi un obbligo deontologico probante. La regia di Miles conosce scosse e interruzioni, per così dire, comunque non riesce a conferire reale credibilità al film nel suo insieme, nonostante che, prima, dell'"affrontement"finale ci siano momenti di indubbio interesse, di una "sospensione" che dovremmo considerare di notevole levatura. El Gato
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