E' così che Matt King si esprime all'inizio del film.
"I miei amici sul continente credono che solo perché abito alle Hawaii, io viva in paradiso. Come fossi in una vacanza permanente, pensano che qui passiamo il tempo a bere mai tai, a ballare l'hula hula e fare surf. Ma sono pazzi. Credono che siamo immuni alla vita. Come possono pensare che le nostre famiglie abbiano meno problemi? Che i nostri cancri siano meno mortali? I nostri drammi meno dolorosi? Sono quindici anni che non salgo su una tavola da surf. Negli ultimi ventitré giorni ho vissuto in un paradiso fatto di flebo, sacche di urina e tubi endotracheali. Il paradiso? Il paradiso può andare a farsi fottere."
Candidato a 5 statuette d'oro e vincitore di quella per la miglior sceneggiatura non originale, quel di Alexander Payne, regista e co-sceneggiatore assieme a Nat Faxon e Jim Rash, è un film di pura riflessione.
Dopo un incidente Elizabeth è ricoverata in ospedale in fin di vita, e suo marito Matt (George Clooney) si ritrova a gestire una famiglia che non conosce più. Sempre dedito al lavoro aveva perso da tempo il contatto con la propria realtà affettiva e di punto in bianco se ne accorge amaramente.
Tra arrabbiature e pianti viene a scoprire da Alexandra (Shailene Woodley) -la maggiore delle sue due figlie- che sue moglie Elizabeth lo tradiva, non lo amava più, ed era prossima a chiedere il divorzio.
Poi la funerea notizia: sua moglie non sopravvivrà.
Matt deve informare amici e parenti, ma soprattutto le figlie di ciò che inevitabilmente accadrà.
Dopo questo straziante compito tutti le vanno a dire le loro ultime parole e questo e ciò che dice Matt.
"Stavi per chiedermi il divorzio così potevi stare con quel testa di cazzo di Brian Speer?! Mi prendevi in giro?! Chi sei tu? L'unica cosa che so per certo è che sei una bugiarda. Cos'hai da dire in tua difesa? Su, perché non mi prendi un po' per il culo? E mi dici che ho capito male, che non è vero. Dimmi ancora una volta che non sono mai in contatto con i miei sentimenti e che ho bisogno di andare in terapia! Lo scopo del matrimonio non sarebbe quello di rendere la vita del tuo compagno un po' più semplice? Per me è sempre stata più difficile con te, e ancora adesso me la stai complicando! Sdraiata lì col respiratore a fottermi il resto della vita, tu sei senza pietà! Lo sai, lo chiederò io il divorzio uno di questi giorni."
Matt va alla ricerca anche di Brian Speer. Una volta trovato scopre che anch'egli ha una moglie e due figli, ma non rivela nulla alla consorte del tradimento; gli vuole solo raccontare di Elizabeth.
Elizabeth muore. Matt e le sue figlie disperdono le ceneri in mare. Poi tutti e tre si sdraiano sul divano sotto la coperta a guardare la tv; il film si conclude.
Che dire? Il film tratta due concetti molto importanti che nella realtà moderna si sposano quasi sempre insieme: ci accorgiamo di ciò che ci importa veramente solo quando l’abbiamo persa, e rimpiangiamo amaramente i giorni persi, non dedicati a ciò che conta. Ma non si può tornare indietro del tempo per riprendersi quello che è stato sprecato; ed in certi casi, come accade nel film, nemmeno nel futuro è possibile ricostruire.
Matt all’inizio del film “Lei è Elizabeth, mia moglie. Ventitré giorni fa è caduta da un motoscafo durante una gara e ha battuto la testa. E’ quasi annegata. Quando ho saputo dell’incidente e che era in coma non ero in città. Ero a Maui per lavoro e non ci parlavamo da tre giorni. In un certo senso non ci parlavamo sul serio da mesi. Se lo stai facendo per catturare la mia attenzione Liz sta funzionando, ora sono pronto, sono pronto a parlare, sono pronto a cambiare, sono pronto ad essere un marito vero ed un padre vero, basta che ti svegli. Ti prego Liz svegliati ora.”
Alla fine Matt si prende le sue colpe per le sue assenze con le figlie ed un rapporto di indifferenza con la moglie, la perdona per il tradimento e capisce che la colpa è di entrambi.
Poi il drammatico finale a me fa solamente pensare all’espressione francese “C’est la vie” perché a mio modo di vedere “La vie est belle” ma non ha un senso ed alle volte accadono fatti giusti ed ingiusti a cui ci si può solo che adeguare, con un’amarezza nello spirito ma con il desiderio di non arrendersi e di prendersi ciò che è bello.
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