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I distributori italiani devono avere qualche problema con Michelle Williams o almeno cercano di evitare l'acquisto di film con lei protagonista ove al cuor non si comanda e dove cotale drammatica circostanza comporta dolorose soluzioni (penso appunto al suo precedente Blue Valentine). In questo suo secondo film la Polley illustra minuziosamente le dinamiche
di una relazione messa in discussione dalla comparsa di un terzo. Lui, lei, l'altro? Be', sì, più o meno. Margot (Michelle Williams) e suo marito Lou (Seth Rogen) sono una coppia meravigliosa. Due scrittori (lui di libri di cucina ove la ricetta include unicamente il pollo) che sotto un caldo tetto domestico, la fotografia è di Luc Montpellier, scherzano, si coccolano, ridono. Stanno così bene insieme che quasi ti viene da odiare la comparsa dell'artista represso (Luke Kirby) che guida un risciò per campare. Margot ne viene scossa ed è costretta a valutare quale direzione prendere perché è -giustamente- incapace di percorrere due strade contemporaneamente. Ed è questo aspetto, profondamente corretto, a rendere il tutto estremamente sofferto. Inseguire un inedito e affascinante desiderio o consolidare il proprio matrimonio cercando di arricchirlo e variando l'unicità delle ricette col solo pollo? Film complesso nel suo complesso, che dispiega le radici insite nelle relazioni ma soprattutto l'animo tormentato di una bravissima Michelle Williams. Il modo in cui la regista insegue la sua protagonista... Il suo corpo nudo, i momenti in bagno, il suo divertirsi in piscina come una bambina, il suo star dietro ad una finestra mentre cerca, separata dal vetro, le mani del marito. Etica ed estetica. Leonard Cohen canta "Prendi Questo Valzer" ed è quello che la Margot del film deve decidere se fare o meno, consapevole che qualunque direzione si prenda è inevitabilmente destinata a fare male.
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