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Il motto "alla morte non piace essere ingannata" è ormai inflazionato, la formula è sempre la stessa e la saga ne risente, apparendo sempre più stanca e prolissa. Steven Quale cerca di rilanciare la serie con premesse identiche ai precedenti capitoli e una filosofia vicini al primo episodio: c'è la premonizione e il miracoloso salvataggio di otto vite, c'è la morte che le reclama una ad una e ci sono i superstiti che puntualmente soccombono alla grande falciatrice in spettacolari, ingegnosi e affatto casuali incidenti. E' stato trovato un discreto equilibrio tra caratterizzazione dei personaggi e un notevolissimo impatto viàsivo, le scene di suspence non mancano e quella del ponte che crolla è davvero impressionante. Niente di particolare invece il cast, giovane e belloccio, con un passato da ricercare soprattutto nelle serie TV americane. Il figlioccio di Cameron fa un film diverso lasciandone intatto il DNA e inserendo la regola che uccidendo un'altra persona il sopravvissuto può avere salva la vita. Per certi versi paragonabile alla saga del torturatore folle Saw per voyeurismo, se ne differenzia invece per il fatto che in quella serie le torture appaiono programmate qui invece sembrano sfortunatamente casuali ma letali coincidenze. In un film bruttino e a tratti buono solo per teen ager, si salvano la regia e la dolorosissima morte della ragazza dall'oculista...da urlo!
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