salvo996
|
domenica 16 dicembre 2012
|
speravo molto meglio
|
|
|
|
Mi aspettavo un film decisamente più bello, idea molto interessante ma sviluppata male: da una scena all'altra il bambino si trasforma in un "soldato" vestendosi in mimetica e indossando anfibi militari....i genitori non si accorgono di niente... non so, un cambiamento troppo radicale, andava sviluppato meglio il passaggio da "astronauta" a "soldato".... NON CONSIGLIATO
|
|
[+] lascia un commento a salvo996 »
[ - ] lascia un commento a salvo996 »
|
|
d'accordo? |
|
ashtray_bliss
|
domenica 11 novembre 2012
|
crudele e angosciante ma realistico e didascalico.
|
|
|
|
"I want to be a soldier" e' un lavoro che andava fatto ed e' principalmente diretto ai genitori che hanno figli in quella fascia d'eta'. Ma credo che sia uno di quei film che vanno visti anche nelle scuole per sensibilizzare su un argomento troppo sottovalutato, specialmente dei nostri giorni: La violenza, e come questa viene banalizzata dalla tv e videogame.
Alex e' un bambino come tanti di 8 anni che sogna di fare l'astronauta e si creato un amico immaginario, un alter ego buono che lo convince a fare i compiti e concentrarsi sulla sua vita scolastica.
[+]
"I want to be a soldier" e' un lavoro che andava fatto ed e' principalmente diretto ai genitori che hanno figli in quella fascia d'eta'. Ma credo che sia uno di quei film che vanno visti anche nelle scuole per sensibilizzare su un argomento troppo sottovalutato, specialmente dei nostri giorni: La violenza, e come questa viene banalizzata dalla tv e videogame.
Alex e' un bambino come tanti di 8 anni che sogna di fare l'astronauta e si creato un amico immaginario, un alter ego buono che lo convince a fare i compiti e concentrarsi sulla sua vita scolastica. Ma avvera' un cambiamento radicale a breve: il bambino insiste per avere una tv tutta sua in camera e mentre i genitori sono impeganti con la nascita dei due gemelli, accontentano Alex e involontariamente iniziano a trascurarlo.
Da allora ,grazie alla tv, avra' inizio un bombardamento di immagini di violenze, barbarie e guerre che influenzeranno in modo irreversibile il ragazzino. Due anni dopo Alex sara' completamente cambiato caratterialmente e si fissa con l'idea di voler diventare da grande un soldato. Tutta la sua esistenza ormai ruota attorno a questa convinzione ed inizia cosi a sviluppare un nuovo carattere, completamente aggressivo e distaccato dalla realta', anche grazie ad un nuovo amico immaginario, sempre alter ego del ragazzo, ma con le sembianze di un soldato.
Cambia totalmente l'arredamento della sua camera che riempie di poster e bandiere di guerra (comprese delle SS) e figurine di soldatini. Trascura scuola e famiglia ma sopratutto spende la maggior parte del suo tempo a scrivere un diario dove descrive meticolosamente tutto quello che impara sul mondo della guerra e sui soldati, sulle armi usate, le bombe etc. Come lui stesso racconta, adora vedere le immagini di morte dei nemici dei soldati nei film e cosi anche a scuola manifesta un atteggiamento straffottente e aggressivo. I suoi amici ormai sono dei piccoli teppisteli che lo spingono ulteriormente ad agire in modo violento: rendendo il suo ex migliore amico, Max, vittima di bullismo, fumando spinelli nei bagni della scuola, imbrattando i muri con simboli nazisti e rispondendo agressivamente agli insegnanti. Ma il tutto verra' colmato da una azione estrema e crudele : i tre ragazzini ruberanno il piccolo uccellino di Max e si divertiranno a dargli fuoco in un barattolo, filmando la barbarie.
Ormai la situazione sta degenerando e tutto l'ambiente scolastico e' preoccupato arrivando al punto da contattare i genitori di Alex e fargli avere dei consulti da uno psicologo. All'inizio tutto sembra andare per il verso giusto e sembra che il ragazzo voglia rimettersi sulla buona strada. Ma purtroppo per lui e' troppo tardi. E' totalmente assuefatto dalle immagini di guerra e violenze e non riesce nemmeno a ignorare il suo amico immaginario che lo istiga sempre piu' a dedicarsi alla sua causa di soldato. Ma cio' non lo portera' ad altro che alla sua drammatica fine.
“I want to be a soldier” e’ un film attuale e amaro che racconta purtroppo una situazione ben piu’ che verosimile per molti ragazzini. Alex, rappresenta il medio ragazzino di buona famiglia, il quale pero’ viene progressivamente trascurato dai genitori che sono presi nella cura dei due fratellini piu’ piccoli e nel loro lavoro. Motivo per cui non si preoccupano del fatto che Alex stia diventando letteralmente ossessionato dal mondo della guerra e dei soldati, traendo una inesplicabile attrazione verso la violenza e la morte (addirittura il padre crede che sia normale per un ragazzino della sua eta’). Come spiega lo psicologo, il bambino sostituisce la mancanza di attenzioni reale con un amico immaginario il quale gli fara’ perdere ogni contatto con la realta’ e il ragazzino si ritrovera’ perso in un mondo fittizio, da lui stesso creato, come se vivesse all’interno di un film o di un videogioco. Si addomestica alla violenza (picchia il compagno max, uccide barbaramente l’uccellino, gira sempre con un coltello svizzero in tasca) arrivando al punto da non saper distinguere la realta’ dalla fantasia e perdendosi in un mondo assurdo, violento ma sopratutto inesistente al di fuori della mente di Alex stesso.
Credo onestamente che la pellicola in questione abbia un enorme valore didascalico nonche’ faccia seriamente pensare e meditare le persone, a partire dai genitori per finire agli enti scolastici. Il messaggio che vuole trasmettere e’ chiaro e potente: non bisogna sottovalutare gli effetti negativi che tv e uso di videogame possono avere sui ragazzi.
La violenza al giorno d’oggi e’ veramente banalizzata nonche’ riprodotta in ogni forma possibile: sia in tv (dai telegiornali ai film) e sopratutto nei videogame dove l’eroe nella stragrande maggioranza dei casi deve uccidere/eliminare i suoi nemici virtuali per vincere o salire di punteggio.
Purtroppo pero’ troppo spesso ci dimentichiamo che tutto cio’, volenti o meno, puo’ avere un effetto totalmente negativo nel subconscio dei ragazzini, i quali si possono portare a svilluppare un carattere aggressivo e anti-sociale proprio come nel caso di Alex.
Ma il film ci ricorda anche che questi ragazzini non nascono dei piccoli mostri incoscienti ma lo diventano se ignorati la maggior parte del tempo dai genitori, i quali non impongono limiti o regole, oppure se li viziano e li accontentano a tal punto da fargli credere di avere tutto il potere tra le loro mani. I ragazzini, soprattuto quelli nella faditica eta’ di Alex che stanno attraversando un periodo transitorio difficile per passare dall’infanzia alla adolescenza, hanno bisogno di essere seguiti e non trascurati e vanno sopratutto sensibilizzati sugli argomenti scottanti eattuali tali come la violenza, il rispetto per il prossimo e per gli animali, il rispetto per l’ambiente e via discorrendo.
Un prodotto altamente consigliato per pensare, riflettere e finalmente agire per il bene delle prossime generazioni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
[ - ] lascia un commento a ashtray_bliss »
|
|
d'accordo? |
|
astromelia
|
lunedì 31 ottobre 2011
|
è così
|
|
|
|
proviamo a vedere questo film come le fasi di crescita di un bambino alle prese con le varie tentazioni e i vari miti visti e suggeriti da una tv senza retorica ,ma sopratutto la crisi esistenziali dei primogeniti che non sono più tali quando hanno dei fratelli,quasi tutti abbiamo passato questa fase,nella quale non siamo più i cocchi di mamma e papà ma per causa maggiore siamo lasciati al nostro mondo fatto di continui attriti e di nuove conoscenze,il distacco avviene per antonomasia, solo che qui si è calcata la mano con un finale un pò troppo drammatico,anche se non si capisce bene se è soltalto un'allegoria o il ragazzo muore fisicamente,in tal caso un passaggio dalla pubertà all'adolescenza non deve necessariamente esser
[+]
proviamo a vedere questo film come le fasi di crescita di un bambino alle prese con le varie tentazioni e i vari miti visti e suggeriti da una tv senza retorica ,ma sopratutto la crisi esistenziali dei primogeniti che non sono più tali quando hanno dei fratelli,quasi tutti abbiamo passato questa fase,nella quale non siamo più i cocchi di mamma e papà ma per causa maggiore siamo lasciati al nostro mondo fatto di continui attriti e di nuove conoscenze,il distacco avviene per antonomasia, solo che qui si è calcata la mano con un finale un pò troppo drammatico,anche se non si capisce bene se è soltalto un'allegoria o il ragazzo muore fisicamente,in tal caso un passaggio dalla pubertà all'adolescenza non deve necessariamente essere forriero di funesti presagi
[-]
|
|
[+] lascia un commento a astromelia »
[ - ] lascia un commento a astromelia »
|
|
d'accordo? |
|
cannedcat
|
domenica 23 ottobre 2011
|
meno male che c'è valeria
|
|
|
|
Il meglio del film è la Marini (e ho detto tutto!)
Ma nemmeno le sue curve riscattano un film di una piattezza incredibile.
|
|
[+] lascia un commento a cannedcat »
[ - ] lascia un commento a cannedcat »
|
|
d'accordo? |
|
rongiu
|
lunedì 17 ottobre 2011
|
alter ego.
|
|
|
|
Un bambino aperto. . .
" E’ un bambino che sa accogliere, che sa aprirsi agli altri e sa porre domande a chi gli sta intorno. E’ un bambino che prova piacere nel dare e nel ricevere, nello scoprire e nel conoscere, un bambino curioso di tutto. E’ un bambino felice di vivere, che esprime i suoi desideri senza timori, senza dubbi, senza sensi di colpa, che si sottrae al dominio degli adulti, che gli sono vicini e che ha il coraggio di dire no. E’ un bambino riconosciuto nella sua originalità, nell’espressione del suo mondo interno tramite il corpo, un bambino che può comunicare e pensare. Un bambino aperto non è traumatizzato dagli insuccessi, soprattutto quelli scolastici.
[+]
Un bambino aperto. . .
" E’ un bambino che sa accogliere, che sa aprirsi agli altri e sa porre domande a chi gli sta intorno. E’ un bambino che prova piacere nel dare e nel ricevere, nello scoprire e nel conoscere, un bambino curioso di tutto. E’ un bambino felice di vivere, che esprime i suoi desideri senza timori, senza dubbi, senza sensi di colpa, che si sottrae al dominio degli adulti, che gli sono vicini e che ha il coraggio di dire no. E’ un bambino riconosciuto nella sua originalità, nell’espressione del suo mondo interno tramite il corpo, un bambino che può comunicare e pensare. Un bambino aperto non è traumatizzato dagli insuccessi, soprattutto quelli scolastici. Per lui dovremo prevedere le condizioni per favorire il suo sviluppo intellettivo e la migliore integrazione possibile nella scuola. "
\ Bernard Aucouturier /
Questo è Alex. Al termine del film di Alex . . .
Good Click!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
domenica 16 ottobre 2011
|
quando la tv diventa l'unica guida da seguire
|
|
|
|
Film sulle nefaste conseguenze che possono colpire i giovani se poco seguiti e controllati da genitori assenti o mai maturati. Un pò portato all'estremo per ciò che riguarda alcune situazioni ma interessante nel suo intento didascalico. Ottima l'interpretazione del ragazzino protagonista.
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
giuliacanova
|
giovedì 13 ottobre 2011
|
non bastano le citazioni
|
|
|
|
In questo film ci ho trovato uno sguardo originale, inquietante, surreale, volutamente sopra le righe, che ci da uno spaccato sulla incapacità genitoriale del nostro tempo e il conseguente vuoto che lascia spazio nelle personalità acerbe dei bambini alla sedimentazione selvaggia di tutto ciò a cui attingono tramite media e videogiochi, la violenza innanzitutto. Il suo limite è invece nella sceneggiatura, sbrigativa e didascalica con molte citazioni, e nella presenza della Marini (co-produttrice del film) nell'improbabile ruolo di un'insegnante, e che ogni volta che appare sulla scena spezza la linearità narrativa del film.
[+]
In questo film ci ho trovato uno sguardo originale, inquietante, surreale, volutamente sopra le righe, che ci da uno spaccato sulla incapacità genitoriale del nostro tempo e il conseguente vuoto che lascia spazio nelle personalità acerbe dei bambini alla sedimentazione selvaggia di tutto ciò a cui attingono tramite media e videogiochi, la violenza innanzitutto. Il suo limite è invece nella sceneggiatura, sbrigativa e didascalica con molte citazioni, e nella presenza della Marini (co-produttrice del film) nell'improbabile ruolo di un'insegnante, e che ogni volta che appare sulla scena spezza la linearità narrativa del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giuliacanova »
[ - ] lascia un commento a giuliacanova »
|
|
d'accordo? |
|
jayan
|
giovedì 13 ottobre 2011
|
film sull'influenza della tv sui ragazzi
|
|
|
|
Film sull'influenza della tv sui ragazzi, in particolare su Alex, che da essa sarà spinto a voler diventare soldato da grande. La tv ci trasmette il mito del soldato, ma non la crudeltà della guerra, che Alex apprenderà quando vedrà le madri che piangono la morte dei loro figli. Allora ci sarà un cambiamento in lui. Vorrà di nuovo aspirare a divenire astronauta, come faceva da piccolo. Ma ormai Alex è talmente entrato nella parte del soldato che non saprà rinunciarvi. Film con finale drammatico. Le parole alla fine del film lanciano un messaggio di pace e accusano gli adulti di aver creato un mondo spietato e ingiusto. Ogni volta che viene realizzato un bel film pieno di contenuti chiari, esso viene tacciato di essere didascalico.
[+]
Film sull'influenza della tv sui ragazzi, in particolare su Alex, che da essa sarà spinto a voler diventare soldato da grande. La tv ci trasmette il mito del soldato, ma non la crudeltà della guerra, che Alex apprenderà quando vedrà le madri che piangono la morte dei loro figli. Allora ci sarà un cambiamento in lui. Vorrà di nuovo aspirare a divenire astronauta, come faceva da piccolo. Ma ormai Alex è talmente entrato nella parte del soldato che non saprà rinunciarvi. Film con finale drammatico. Le parole alla fine del film lanciano un messaggio di pace e accusano gli adulti di aver creato un mondo spietato e ingiusto. Ogni volta che viene realizzato un bel film pieno di contenuti chiari, esso viene tacciato di essere didascalico. Possibile che i film, secondo i critici, dovrebbero essere tutti di difficile comprensione o, peggior cosa, grotteschi e ironici? A me è piaciuto moltissimo. E' lento ma si fa seguire. Forse viene considerato poco il ruolo dei genitori. Ma questo credo sia voluto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jayan »
[ - ] lascia un commento a jayan »
|
|
d'accordo? |
|
|