I Want to Be a Soldier

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Un film di Christian Molina. Con Fergus Riordan, Ben Temple, Andrew Tarbet, Jo Kelly, Danny Glover.
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Drammatico, durata 88 min. - Spagna, Italia 2010. - Iris Film Distribution uscita venerdì 14 ottobre 2011. MYMONETRO I Want to Be a Soldier * * - - - valutazione media: 2,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

Crudele e Angosciante ma Realistico e Didascalico. Valutazione 4 stelle su cinque

di ashtray_bliss


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domenica 11 novembre 2012

"I want to be a soldier" e' un lavoro che andava fatto ed e' principalmente diretto ai genitori che hanno figli in quella fascia d'eta'. Ma credo che sia uno di quei film che vanno visti anche nelle scuole per sensibilizzare su un argomento troppo sottovalutato, specialmente dei nostri giorni: La violenza, e come questa viene banalizzata dalla tv e videogame.
Alex e' un bambino come tanti di 8 anni che sogna di fare l'astronauta e si creato un amico immaginario, un alter ego buono che lo convince a fare i compiti e concentrarsi sulla sua vita scolastica. Ma avvera' un cambiamento radicale a breve: il bambino insiste per avere una tv tutta sua in camera e mentre i genitori sono impeganti con la nascita dei due gemelli, accontentano Alex e involontariamente iniziano a trascurarlo.
Da allora ,grazie alla tv, avra' inizio un bombardamento di immagini di violenze, barbarie e guerre che influenzeranno in modo irreversibile il ragazzino.
Due anni dopo Alex sara' completamente cambiato caratterialmente e si fissa con l'idea di voler diventare da grande un soldato. Tutta la sua esistenza ormai ruota attorno a questa convinzione ed inizia cosi a sviluppare un nuovo carattere, completamente aggressivo e distaccato dalla realta', anche grazie ad un nuovo amico immaginario, sempre alter ego del ragazzo, ma con le sembianze di un soldato.

Cambia totalmente l'arredamento della sua camera che riempie di poster e bandiere di guerra (comprese delle SS) e figurine di soldatini. Trascura scuola e famiglia ma sopratutto spende la maggior parte del suo tempo a scrivere un diario dove descrive meticolosamente tutto quello che impara sul mondo della guerra e sui soldati, sulle armi usate, le bombe etc. Come lui stesso racconta, adora vedere le immagini di morte dei nemici dei soldati nei film e cosi anche a scuola manifesta un atteggiamento straffottente e aggressivo. I suoi amici ormai sono dei piccoli teppisteli che lo spingono ulteriormente ad agire in modo violento: rendendo il suo ex migliore amico, Max, vittima di bullismo, fumando spinelli nei bagni della scuola, imbrattando i muri con simboli nazisti e rispondendo agressivamente agli insegnanti. Ma il tutto verra' colmato da una azione estrema e crudele : i tre ragazzini ruberanno il piccolo uccellino di Max e si divertiranno a dargli fuoco in un barattolo, filmando la barbarie.
Ormai la situazione sta degenerando e tutto l'ambiente scolastico e' preoccupato arrivando al punto da contattare i genitori di Alex e fargli avere dei consulti da uno psicologo. All'inizio tutto sembra andare per il verso giusto e sembra che il ragazzo voglia rimettersi sulla buona strada. Ma purtroppo per lui e' troppo tardi. E' totalmente assuefatto dalle immagini di guerra e violenze e non riesce nemmeno a ignorare il suo amico immaginario che lo istiga sempre piu' a dedicarsi alla sua causa di soldato. Ma cio' non lo portera' ad altro che alla sua drammatica fine.

“I want to be a soldier” e’ un film attuale e amaro che racconta purtroppo una situazione ben piu’ che verosimile per molti ragazzini. Alex, rappresenta il medio ragazzino di buona famiglia, il quale pero’ viene progressivamente trascurato dai genitori che sono presi nella cura dei due fratellini piu’ piccoli e nel loro lavoro. Motivo per cui non si preoccupano del fatto che Alex stia diventando letteralmente ossessionato dal mondo della guerra e dei soldati, traendo una inesplicabile attrazione verso la violenza e la morte (addirittura il padre crede che sia normale per un ragazzino della sua eta’). Come spiega lo psicologo, il bambino sostituisce la mancanza di attenzioni reale con un amico immaginario il quale gli fara’ perdere ogni contatto con la realta’ e il ragazzino si ritrovera’ perso in un mondo fittizio, da lui stesso creato, come se vivesse all’interno di un film o di un videogioco. Si addomestica alla violenza (picchia il compagno max, uccide barbaramente l’uccellino, gira sempre con un coltello svizzero in tasca) arrivando al punto da non saper distinguere la realta’ dalla fantasia e perdendosi in un mondo assurdo, violento ma sopratutto inesistente al di fuori della mente di Alex stesso.
Credo onestamente che la pellicola in questione abbia un enorme valore didascalico nonche’ faccia seriamente pensare e meditare le persone, a partire dai genitori per finire agli enti scolastici. Il messaggio che vuole trasmettere e’ chiaro e potente: non bisogna sottovalutare gli effetti negativi che tv e uso di videogame possono avere sui ragazzi.
La violenza al giorno d’oggi e’ veramente banalizzata nonche’ riprodotta in ogni forma possibile: sia in tv (dai telegiornali ai film) e sopratutto nei videogame dove l’eroe nella stragrande maggioranza dei casi deve uccidere/eliminare i suoi nemici virtuali per vincere o salire di punteggio.
Purtroppo pero’ troppo spesso ci dimentichiamo che tutto cio’, volenti o meno, puo’ avere un effetto totalmente negativo nel subconscio dei ragazzini, i quali si possono portare a svilluppare un carattere aggressivo e anti-sociale proprio come nel caso di Alex.
Ma il film ci ricorda anche che questi ragazzini non nascono dei piccoli mostri incoscienti ma lo diventano se ignorati la maggior parte del tempo dai genitori, i quali non impongono limiti o regole, oppure se li viziano e li accontentano a tal punto da fargli credere di avere tutto il potere tra le loro mani. I ragazzini, soprattuto quelli nella faditica eta’ di Alex che stanno attraversando un periodo transitorio difficile per passare dall’infanzia alla adolescenza, hanno bisogno di essere seguiti e non trascurati e vanno sopratutto sensibilizzati sugli argomenti scottanti eattuali tali come la violenza, il rispetto per il prossimo e per gli animali, il rispetto per l’ambiente e via discorrendo.
Un prodotto altamente consigliato per pensare, riflettere e finalmente agire per il bene delle prossime generazioni.

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