Videocracy - Basta apparire |
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Un film di Erik Gandini.
Con Silvio Berlusconi, Fabrizio Corona, Lele Mora, Franco Nero
Titolo originale Videocracy.
Documentario,
Ratings: Kids+13,
durata 85 min.
- Svezia 2009.
- Fandango
uscita venerdì 4 settembre 2009.
MYMONETRO
Videocracy - Basta apparire
valutazione media:
2,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Viva Gandini?No, Zapatero(del film).di Francesco2Feedback: 41450 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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domenica 30 maggio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dunque: Gandini non è Moore (NO,non lo è), ma neanche l’attore e regista di “Religiolous” o la Guzzanti. Se dico che il suo film affastella, sono troppo cattivo?L’inizio è proprio pessimo, vari luoghi comuni su un giovane della nostra società che vorrebbe essere famoso sena fatica. Sì, ma PERCHE’?Perché non si segue la strada della prima scena, quella delle “Telefonate”?Su questo ragazzo, Gandini non fa documentario, non fa cinema, semplicemente non fa, sempre che i suoi siano tutti timori attendibili(E’ solo per questo che le ragazze non lo vogliono?). Fallita la discussa(Ma discutibile?)strada del regista di “Farenheit”, porgere domande provocatorie e lasciare forse a chi guarda di valutare le risposte, ecco forse profilarsi la strada di un Baudrillard all’italiana: l’ottimo ingresso del bianco “Mora”, che nella villa ospita personaggi famosi(?), potrebbe introdurre una dissertazione sulla grande (con)fusione crescente tra realtà e mondo mediatico, tantopiù che c’è un evidente conflitto di interessi e che la “misteriosa”musica non è affatto male.Ma forse mancano spessore ed esperienza per spingersi su questo, è più facile fondere immagini di repertorio intervallate da risvolti interessanti, come Berlusconi che inventa il finto vulcano, che approfondire un crescente corto-circuito tra politica e spettacolo, alimentato forse da una crisi di valori. Mora, come evidenziava l’inizio di questa parte del film, poteva essere e forse è un Berlusconi in miniatura, che reggendo le sorti dello spettacolo rischia, senza forse arrampicarsi troppo sugli specchi, di reggere anche quelle della società. Persa(O scartata) anche l’opzione “Viva Zapatero”, che con tecniche simili a quelle di Moore ci ha fatto riflettere e divertire, resta un’antiberlusconismo che ha basi concretissime ma è che poco più che di maniera:giocare col “Corpo del capo” era già stato fatto Moretti nel suo “Caimano”. Più interessante semmai la faccenda di Corona. Da un lato evidenzia la doppieza, in tutti i sensi, del personaggio(Nemico ed amico dei potenti, Robin Hood ed egoista), dall’altro mette in evidenza i legami col Berlusca che finisce paradossalmente con l’approfittare di lui:tutto un grande corto circuito tra politica e gossip.Ma allora non era meglio “La seconda guerra civile americana?”.
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