twoems
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sabato 13 febbraio 2010
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una sorpresa
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Ho guardato questo film per caso, ma con la curiosità che mi spinge ogni volta che sento parlar male di una pellicola, e mi viene voglia di "verificare" tali opinioni. E, inaspettatamente, è stata una graditissima sorpresa. la trama è fin troppo semplice e a tratti banale: una bella famigliola, padre ex fedifrago, madre ex alcolizzata senza utero, adotta un'orfanella che ben presto manifesta devianza sociale e morale. Fin qui nulla di particolare. Anzi, diciamolo francamente: Orphan contiene parecchie ovvietà e parecchi luoghi comuni degli odierni thriller/horror usa e getta a cui (ahimé)siamo abituati. Ma è il modo di metterli insieme (e di deriderli) del regista che desta inquietudine continua, a cominciare dall'incipit onirico, di una violenza visiva che codifica tutto il resto del film.
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Ho guardato questo film per caso, ma con la curiosità che mi spinge ogni volta che sento parlar male di una pellicola, e mi viene voglia di "verificare" tali opinioni. E, inaspettatamente, è stata una graditissima sorpresa. la trama è fin troppo semplice e a tratti banale: una bella famigliola, padre ex fedifrago, madre ex alcolizzata senza utero, adotta un'orfanella che ben presto manifesta devianza sociale e morale. Fin qui nulla di particolare. Anzi, diciamolo francamente: Orphan contiene parecchie ovvietà e parecchi luoghi comuni degli odierni thriller/horror usa e getta a cui (ahimé)siamo abituati. Ma è il modo di metterli insieme (e di deriderli) del regista che desta inquietudine continua, a cominciare dall'incipit onirico, di una violenza visiva che codifica tutto il resto del film. Mi ha parecchio impressionato il mondo perfido e violento nel quale vivono i bambini protagonisti, cattivi fin dall'infanzia e costretti ad affrontare situazioni da "grandi". Io trovo che sia proprio questo il fulcro di Orphan, una strana inversione tra adulti e figli. Bambini che si comportano da adulti e viceversa. Ad accoglierli un mondo livido, una società alla deriva che produce violenza e relazioni sociali e familiari poco stabili e forti, e di cui Esther l'orfanella ne diventa il simbolo e l'estrema conseguenza. Non sto a fare spoiler, ma io sono rimasto parecchio scosso dal film in generale, e soprattutto dal finale con lo sconvolgente colpo di scena. Non so se sia esagerato definirlo un ottimo film, ma sicuramente si discosta parecchio dai vuoti e coevi prodotti senza densità di signficato, buoni solo a riempire le sale. 7+
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wynorski guiaz '80s
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lunedì 19 ottobre 2009
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c'è qualcosa di strano in esther...
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Una giovane famiglia Americana, dopo aver perso il terzo figlio durante il parto, decide di adottare un nuovo bambino che vada a far compagnia ai due fratelli. Così, il nuovo membro in famiglia è Esther, distinta e all'apparenza tranquilla bambina di origine Russa. Col passare dei giorni però, le tensioni familiari crescono, i due figli naturali sono spaventati, marito e moglie litigano ed Esther non è quello che sembra. Dopo un discreto esordio nell'horror splatter de La Maschera Di Cera(2005) e nel film calcistico Vivere Un Sogno(2007) il regista Spagnolo Jaume Collet-Serra torna alle atmosfere thriller e imbastisce un piccolo ma grande film di genere che sa il fatto suo. Due ore di psico-thriller o due ore di tensione e horror; il genere non importa.
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Una giovane famiglia Americana, dopo aver perso il terzo figlio durante il parto, decide di adottare un nuovo bambino che vada a far compagnia ai due fratelli. Così, il nuovo membro in famiglia è Esther, distinta e all'apparenza tranquilla bambina di origine Russa. Col passare dei giorni però, le tensioni familiari crescono, i due figli naturali sono spaventati, marito e moglie litigano ed Esther non è quello che sembra. Dopo un discreto esordio nell'horror splatter de La Maschera Di Cera(2005) e nel film calcistico Vivere Un Sogno(2007) il regista Spagnolo Jaume Collet-Serra torna alle atmosfere thriller e imbastisce un piccolo ma grande film di genere che sa il fatto suo. Due ore di psico-thriller o due ore di tensione e horror; il genere non importa. Collet-Serra architetta il suo Orphan in un crescendo di terrore e colpi di scena che alla fine(nel sottointeso finale) terrorizzano il pubblico benchè esso stia attento per tutta la durata del film. La storia cresce di tensione di minuto in minuto mentre nel frattempo, la sceneggiatura opta nella saggia scelta di approfondire in modo ottimo l'aspetto psicologico della famiglia(interpreti molto buoni tra cui Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Jimmy Bennett e la piccola e micidiale Isabelle Fuhrman) ad eccetto della vera protagonista: Esther. Una scelta sbagliata? No, al contrario, difatti man mano che il film scorre, i tasselli della vita di Esther vengono rivelati allo spettatore fino alla scioccante rivelazione del tutto fuori dagli schemi. Il film risulta un prodotto contenuto(mai eccessi involuti di sangue o violenza), ben caratterizzato(a livello di personaggi) ed egregiamente sostenuto da una solida sceneggiatura di alto livello; al punto da non sembrare neanche indirizzata a questo genere di film. Una pellicola che colpisce, un film da vedere senza però lasciarsi trasportare troppo, come potrebbe accadere allo spettatore. Una sfida che Collet-Serra propone con coraggio al suo pubblico. Consigliato.
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lisarimuricev
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sabato 24 ottobre 2009
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l’horror (vacui) di leo di caprio
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La Warner Bros. e la Dark Castle di Joel Silver appoggiano l’uscita dello psychotriller Orphan girato dal regista catalano Jaume Collet-Serra. La pellicola (oltre 35 milioni di dollari incassati in patria) sarà distribuita nei cinema a partire dal 16 ottobre. Produce Leonardo Di Caprio.
“Ci sono molti rischi quando si adotta un bambino già grande“: è l’avvertimento di una suora
La famiglia Coleman ha un passato inconfessabile. L’ aborto precoce di un bambina mai nata ( ma ‘piantata’ in giardino) porta Kate (Vera Farmiga) sull’orlo della crisi depressiva e dell’alcolismo. I coniugi Coleman decidono di adottare una bella bambina di nove anni di origini estoni: la trovatella Esther (una formidabile Isabelle Fuhrman).
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La Warner Bros. e la Dark Castle di Joel Silver appoggiano l’uscita dello psychotriller Orphan girato dal regista catalano Jaume Collet-Serra. La pellicola (oltre 35 milioni di dollari incassati in patria) sarà distribuita nei cinema a partire dal 16 ottobre. Produce Leonardo Di Caprio.
“Ci sono molti rischi quando si adotta un bambino già grande“: è l’avvertimento di una suora
La famiglia Coleman ha un passato inconfessabile. L’ aborto precoce di un bambina mai nata ( ma ‘piantata’ in giardino) porta Kate (Vera Farmiga) sull’orlo della crisi depressiva e dell’alcolismo. I coniugi Coleman decidono di adottare una bella bambina di nove anni di origini estoni: la trovatella Esther (una formidabile Isabelle Fuhrman).La penetrante, assai gentile e intelligente fanciulletta, accanita lettrice della Bibbia, dal forbito eloquio e dalle indiscusse doti pittoriche, si abbiglia come una bambola vittoriana, collettini rotondi e nastrino intorno al collo e suona divinamente Tchaikovsky. Lentamente la diafana Ester si insinua subdolamente tra i rapporti famigliari e li fa collassare, generando eventi atroci e inspiegabili. Dopo novanta minuti di visione si resta annichiliti da un autentico colpo di scena che riesce a regalare qualche brivido inatteso e un senso di inquietudine riguardo i bambini.
Horror ‘amorale’ secondo alcuni perchè non c’è nulla di più impressionante di un film con pargoli indemoniati, la pellicola alterna lunghi momenti di silenzio interrotti da rumori improvvisi, porte che sbattono, macchine che suonano il clacson o impennate della colonna sonora per aumentare la tensione anche quando poi si rivela un inganno. Orphan” è un film che funziona, spaventa e tiene incollati alla poltrona per 123 minuti, cosa non da poco.
Per questo malmostoso mostriciattolo sanguinario, grottesco e parodistico alcune associazioni americane hanno protestato, sostenendo che getti un’ ombra di discredito sul sistema delle adozioni. Barry Meyer ha chiesto di eliminare dal film la frase: “Dev’essere difficile amare un figlio adottivo allo stesso modo di uno tuo“. Una gran ‘cagnara’ via media. I soliti esagerati. (di Maria Grazia d'Errico per www.periodicoitaliano.info)
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borga007
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giovedì 22 ottobre 2009
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non tutti gli orfani sono bambini...
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Una coppia americana, con gia due figli (una bimba sorda dalla nascita e un bambino) è afflitta dal dolore della perdita del terzo figlio, morto durante il parto. Decidono quindi di colmare questo vuoto, adottando un'orfana, Esther. Dopo il suo arrivo a casa, cominciano degli strani (e anche piuttosto cattivi) eventi, fino ad un escalation finale di tensione e di eventi contemporanei che creeranno la "battaglia finale". Questo ennesimo film del filone del Bambino Demoniaco non tradisce del tutto le aspettative: la tensione, se non in grande quantità, c'è e anche le caratteristiche degli strani eventi sono ben creati per far capire il disturbo psicologico della "piccola". Credo che questo film lo si possa paragonare ad altri due film dello stesso genere: "Joshua" e "Omen: il presagio".
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Una coppia americana, con gia due figli (una bimba sorda dalla nascita e un bambino) è afflitta dal dolore della perdita del terzo figlio, morto durante il parto. Decidono quindi di colmare questo vuoto, adottando un'orfana, Esther. Dopo il suo arrivo a casa, cominciano degli strani (e anche piuttosto cattivi) eventi, fino ad un escalation finale di tensione e di eventi contemporanei che creeranno la "battaglia finale". Questo ennesimo film del filone del Bambino Demoniaco non tradisce del tutto le aspettative: la tensione, se non in grande quantità, c'è e anche le caratteristiche degli strani eventi sono ben creati per far capire il disturbo psicologico della "piccola". Credo che questo film lo si possa paragonare ad altri due film dello stesso genere: "Joshua" e "Omen: il presagio". Il primo con molta più tensione ma molta meno cattiveria esplicita, mentre il secondo, molto più sovrannaturale e più spinto verso l'horror. "Orphan", invece, è a metà tra thriller e horror, facendosi che il regista si diverte saltellando tra i due generi. Comunque può essere un buon film, anche se gli spaventi sono legati solo ad aumenti di volume della musica e ad improvvise apparizioni di soggetti sulla scena. Ma il colpo di scena finale c'è (anche se intuibile), la trama è abbastanza strutturata e le psicologie dei personaggi sono (anche se non troppo) approfondite. Non posso che aggiungere che, considerando Halloween che si avvicina, questo film può essere un buon modo per passare la serata. Certo che se nella sala a fianco fanno "Halloween II" è meglio. No?
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aratos
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lunedì 20 giugno 2011
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non proprio una figlia qualunque
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Una bimba viene adottata da una bella famiglia benestante che ha già due figli, e subito appare come una prodigia oltre che una bambina molto educata. Tuttavia ha qualcosa di strano, e i suoi segreti iniziano ad inquietare la madre e a spaventare i fratelli illegittimi.
Un bel film horror, altro esempio di come si possa incutere paura senza ricorrere al paranormale.
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paopon
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sabato 22 settembre 2012
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thriller psicologico più che horror
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Il regista spagnolo confeziona un ottimo triller , arricchito da derive orrorifiche , ottimo espediente per arricchire la suspance. Il Ritmo è serrato, senza interruzioni dell'azione di nessun tipo: se all'inizio qualche scena ricorda 'l'nnocenza del diavolo' (il laghetto ghiacciato, l'arma che ferisce a morte un animale etc), il prosieguo ci presenta un film molto più ricco di spunti di rilessioni e soprattutto introspezione psicologica ( dinamiche di coppia, sensi di colpa, potenza catartica del male come rimedio all'infelicità). Le protagoniste femminili sono davvero all'altezza del compito e danno ancora più fprza allo script.
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Il regista spagnolo confeziona un ottimo triller , arricchito da derive orrorifiche , ottimo espediente per arricchire la suspance. Il Ritmo è serrato, senza interruzioni dell'azione di nessun tipo: se all'inizio qualche scena ricorda 'l'nnocenza del diavolo' (il laghetto ghiacciato, l'arma che ferisce a morte un animale etc), il prosieguo ci presenta un film molto più ricco di spunti di rilessioni e soprattutto introspezione psicologica ( dinamiche di coppia, sensi di colpa, potenza catartica del male come rimedio all'infelicità). Le protagoniste femminili sono davvero all'altezza del compito e danno ancora più fprza allo script. Le critiche delle associazioni pro -adozioni mi sembrano davvero fuori luogo se si legge con attenzione il film, che a mio parere è un piccolo capolavoro.
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satlee
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martedì 17 aprile 2012
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le atrocita' interiori sono addirittura superiori
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A quelle esteriori, che non sono poche; ciò che colpisce maggiormente è il fatto che questa bambina sia tanto dannata quanto innocente, ma in questo film il mistico non c'entra nulla, la bambina, appunto orfana e sola al mondo è come se non avesse intenzione di essere amata, se non da una persona in particolare e come si scorpirà non si parla di amore platonico.
Lei ragione, agisce e ricatta dimostrando un' intelligenza celebrlare di molto maggiore rispetto agli anni che ha, è quindi in grado di ricattare la sorellastra il fratellastro e di far gelare in sangue alla madre adottiva che cerca in tutti i modi di avvicinarsi a lei!
Ogni gesto che compie è qualcosa che va contro la logica morale in tutte le sue forme, ma nulla le è imputabile perchè è una bambina, nessuno potrebbe credere che davvero sia stata lei.
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A quelle esteriori, che non sono poche; ciò che colpisce maggiormente è il fatto che questa bambina sia tanto dannata quanto innocente, ma in questo film il mistico non c'entra nulla, la bambina, appunto orfana e sola al mondo è come se non avesse intenzione di essere amata, se non da una persona in particolare e come si scorpirà non si parla di amore platonico.
Lei ragione, agisce e ricatta dimostrando un' intelligenza celebrlare di molto maggiore rispetto agli anni che ha, è quindi in grado di ricattare la sorellastra il fratellastro e di far gelare in sangue alla madre adottiva che cerca in tutti i modi di avvicinarsi a lei!
Ogni gesto che compie è qualcosa che va contro la logica morale in tutte le sue forme, ma nulla le è imputabile perchè è una bambina, nessuno potrebbe credere che davvero sia stata lei.
Quello che più fa pensare di questo film è l' assenza o la superficialità nel dialogo tra marito e moglie, il non credersi a vicenda ed è grazie a questo punto debole che la bimba adottata riesce ad avere campo libero nel fare quello che aveva premeditato...
Grande idea, grandiosa la recitazione della Furhman (classe 97), un film che combina angoscia psicologica e scene crude e quando di mezzo ci sono i bambini è sempre angosciante il doppio. Consiglio la visione del film per gli amanti del thriller psicologico infatti la pellicola è abbastanza lontana dal genere horror, sarebbe stato da manicomio se avesse avuto un finale diverso e cioè che la colpa di tutto fosse da imputare alla malattia mentale della madre ci pensate?
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andrea levorato
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martedì 22 novembre 2011
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quando l'horror trova l'originale nel "già visto"
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Orphan ***1/2
Produzione: USA 2009
Genere: Horror, Thriller
Attori principali: Isabelle Fuhrman, Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Jimmy Bennett, Aryana Engineer
Regia: Jaume Collet-Serra
Trama:
I coniugi Coleman (Sarsgaard e Farmiga) hanno due figli: Danny (Bennett) e Max (Aryana), che è sordo muta. La loro terza figlia l’hanno persa ancora prima che nascesse, così hanno preso la decisione di adottarne una. Esther viene dalla Russia, ed è una vera e propria bambina prodigio. Ma incomincia a dimostrare ambigue attitudini orientate all’omicidio e coinvolge nelle sue malefatte la nuova sorellina che per paura di perderla non rivelerà a nessuno.
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Orphan ***1/2
Produzione: USA 2009
Genere: Horror, Thriller
Attori principali: Isabelle Fuhrman, Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Jimmy Bennett, Aryana Engineer
Regia: Jaume Collet-Serra
Trama:
I coniugi Coleman (Sarsgaard e Farmiga) hanno due figli: Danny (Bennett) e Max (Aryana), che è sordo muta. La loro terza figlia l’hanno persa ancora prima che nascesse, così hanno preso la decisione di adottarne una. Esther viene dalla Russia, ed è una vera e propria bambina prodigio. Ma incomincia a dimostrare ambigue attitudini orientate all’omicidio e coinvolge nelle sue malefatte la nuova sorellina che per paura di perderla non rivelerà a nessuno.
Mini recensione:
“Orphan” è un perfetto thriller horror, spesso sottovalutato per la storia che sa di già visto. Ma non è nella trama o nei colpi di scena che sta la forza della pellicola. Bensì nelle interpretazioni, regia e atmosfere claustrofobiche dove il sordo mutismo della piccola Maxime è necessario, a dare quel senso di impotenza formato dalla barriera dell’udito e del linguaggio. I personaggi e le loro evoluzioni sono ben studiati, si controbilanciano nei caratteri, dando il senso dell’imprevedibilità (il regista si diverte e ironizza sui cosiddetti “bù”) e soprattutto della freschezza. Lo stesso anno, in Italia, è arrivato un suo simile, “Case 39” (girato però nel 2006), che però si reggeva in piedi per miracolo, grazie solo alla carismatica Jodelle Ferland. “Orphan” così ne è uscito vincente, ma con minor riguardo.
La rivelazione è ovviamente Isabelle Fuhrman (impeccabile), Bennett, invece, sembra capitato lì per caso (viene solitamente considerato: un piccolo divo, ma costruito a tavolino, infatti i suoi personaggi non hanno nulla di interessante, tanto meno il suo presunto talento), Sarsgaard è fondamentale in un ruolo che poco gli compete (di solito, ma stavolta funziona), la Farmiga se la cava brillantemente e la piccola Aryana Engineer, che è veramente sorda, è bravissima e il suo personaggio (l’aspetto melodrammatico della vicenda meglio affrontato) arriva dritto al cuore.
Interpretazioni:
Isabelle Fuhrman ****
Vera Farmiga ***
Peter Sarsgaard ***
Jimmy Bennett **
Aryana Engineer ****
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(di darkenry)
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