ciclamino55
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venerdì 8 febbraio 2013
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il grigio scivola sulla pellicola come vernice
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Un film dall'ottima fotografia, il grigio scivola sulla pellicola come da un barattolo di vernice e scende sulle coscienze degli uomini.
La morte assume il carattere della barbarie. Non vi è carità, fratellanza, amore nel sopraffattore, eppure, proprio quando l'uomo perde la sua dignità e fa del suo prossimo il nemico da distruggere, può nascere la solidarietà, che è la scintilla della vita, la speranza per un cambiamento, la certezza che seppur pervaso dal male, l'uomo possiede interiori strumenti di salvezza.
Ciclamino55
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rescart
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domenica 3 luglio 2011
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john rabe, chi era costui?
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Come il capolavoro manzoniano, anche questo film parte da un matrimonio che non s’ha da fare, quello fra la tedesca Siemens e i laboriosi abitanti di una delle più popolose città della Cina: Nanchino. Il protagonista del film, un Carneade per la sua patria Europa fino a pochi anni fa, ha di Don Abbondio qualche difetto psicologico, come la bieca sottomissione al regime di provenienza, ma non il difetto più grave: la codardia. Come un missionario laico in terra d’Oriente Rabe per 27 anni, in compagnia della devota moglie, svolge con massimo zelo e dedizione il suo compito non di sfruttatore (le vicende economiche tedesche degli anni ’20 ci dicono che non questo si trattò) ma di esportatore di quel verbo che ancora oggi contraddistingue il popolo tedesco: il lavoro.
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domenica 3 luglio 2011
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john rabe, chi era costui?
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Come il capolavoro manzoniano, anche questo film parte da un matrimonio che non s’ha da fare, quello fra la tedesca Siemens e i laboriosi abitanti di una delle più popolose città della Cina: Nanchino. Il protagonista del film, un Carneade per la sua patria Europa fino a pochi anni fa, ha di Don Abbondio qualche difetto psicologico, come la bieca sottomissione al regime di provenienza, ma non il difetto più grave: la codardia. Come un missionario laico in terra d’Oriente Rabe per 27 anni, in compagnia della devota moglie, svolge con massimo zelo e dedizione il suo compito non di sfruttatore (le vicende economiche tedesche degli anni ’20 ci dicono che non questo si trattò) ma di esportatore di quel verbo che ancora oggi contraddistingue il popolo tedesco: il lavoro.
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Come il capolavoro manzoniano, anche questo film parte da un matrimonio che non s’ha da fare, quello fra la tedesca Siemens e i laboriosi abitanti di una delle più popolose città della Cina: Nanchino. Il protagonista del film, un Carneade per la sua patria Europa fino a pochi anni fa, ha di Don Abbondio qualche difetto psicologico, come la bieca sottomissione al regime di provenienza, ma non il difetto più grave: la codardia. Come un missionario laico in terra d’Oriente Rabe per 27 anni, in compagnia della devota moglie, svolge con massimo zelo e dedizione il suo compito non di sfruttatore (le vicende economiche tedesche degli anni ’20 ci dicono che non questo si trattò) ma di esportatore di quel verbo che ancora oggi contraddistingue il popolo tedesco: il lavoro. Nel ’37 la sua missione giunge al termine, non è più tempo di abbracci, Hitler richiama in Germania il suo fedele compatriota. Anche lui destinato a diventare un dei tanti tasselli per realizzare il suo piano di conquista del mondo. Poco importa se per realizzarlo il Fuhrer deve allearsi con l’imperatore nipponico, un leader senza quella dignità regale che anche Hitler (se mai l’abbia avuta in partenza) ben presto perderà per strada. Ma si sa che chi va con lo zoppo…
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paperino
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domenica 3 luglio 2011
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opera che non dovrebbe passare inosservata.
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Ho appena visto il film in TV e sono stupita di non poter leggere nessuna recensione da parte del pubblico. Perchè un'opera simile non dovrebbe passare inosservata. Ottima la fotografia giocata su tono spenti che permettono di mettere in risalto gli atti di ferocia e sui quali spiccano i colori delle divise dei militari giapponesi.Una pagina di storia che io, come penso moltissimi, ignoravo ed è giusto venga affidata alla conoscenza e alla coscienza di un vasto pubblico.Non è stato pubblicizzato forse per l'eccessiva fede nel nazismo del protagonista ? Se dobbiamo paragonarlo a Schindler anche qust'ultimo aveva non pochi difetti, cosa che viene evidenziata nel film di Spielberg ma ancor più nelle sue biografie.
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Ho appena visto il film in TV e sono stupita di non poter leggere nessuna recensione da parte del pubblico. Perchè un'opera simile non dovrebbe passare inosservata. Ottima la fotografia giocata su tono spenti che permettono di mettere in risalto gli atti di ferocia e sui quali spiccano i colori delle divise dei militari giapponesi.Una pagina di storia che io, come penso moltissimi, ignoravo ed è giusto venga affidata alla conoscenza e alla coscienza di un vasto pubblico.Non è stato pubblicizzato forse per l'eccessiva fede nel nazismo del protagonista ? Se dobbiamo paragonarlo a Schindler anche qust'ultimo aveva non pochi difetti, cosa che viene evidenziata nel film di Spielberg ma ancor più nelle sue biografie. Probabilmente in ambedue i personaggi dinanzi a tanta ferocia è scattato il senso d'umanità che ognuno di noi ha dentro di sè. Si ha come l'impressione che loro malgrado e istintivamente si siano trovati nella condizione di lottare quotidianamente e rischiare la propria vita e la propria posizione sociale; forse per non sentirsi accomunati con chi si comportava tanto spietatamente. Comunque mi sembra che una frase del film reciti " quando si inizia qualcosa meglio farla bene fino in fondo" e John Rabe si ritrova a spogliarsi di quasi tutti i suoi averi e a fare la parte dell'eroe . L'introduzione di documenti autentici dell'epoca dà maggior valore al film e sottolinea l'importanza della scelta del colore e della fotografia in cui prevalgono i mezzitoni. La recitazione è misurata e mai sopra le righe anche nei momenti di maggior tensione.
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thelake
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sabato 2 luglio 2011
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drammaticamente bello
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Appena visto in TV, grazie RAI3 , è un ottimo film che scorre su strada parallela a quella di "Schindler List" raccontando dello scempio umano in epoca pre-seconda guerra mondiale da parte dei Giapponesi in quel di Cina, ma soprattutto di come quest'uomo, sia riuscito a salvare moltissime vite. Bellissimo, per quanto tragico, è da vedere e far vedere, assolutamente.
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(di ciclamino55)
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