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Commedia senza infamia e senza lode, tipicamente alla Judd Apatow, con due attori calati nella parte e scelti in maniera ottimale, poichè esattamente agli antipodi. E proprio su questa unione di contrari e di opposti si basa il film e la sua comicità: non solo nei protagonisti ma anche nel loro contorno (gli amici di lui, la sorella di lei), nello scontro tra sessi in cui la donna sembra avere il sopravvento sull'uomo- ragazzino. Tante sono le gag, alcune divertenti altre già viste, qualche luogo comune sulla maternità e sugli inconvenienti da essa causata ci sono, ma complessivamente si lascia guardare nonostante una lungaggine non appropriata per film di genere. I dialoghi sono spesso piccanti, irriverenti e volgari. Apatow scrive una sceneggiatura giovanilistica e reazionaria senza mai contemplare la possibilità di un aborto dilatando i tempi e causando numerosi tempi morti e ritmi narrativi da rivedere. Gli attori danno il meglio, sembrano tutti al proprio posto, e nella guerra degli opposti Rudd e la Mann appaiono stupendi, così come divertono da matti Jonah Hill e Jason Segel. Poco cinismo, tutto appare sincero e la leggerezza con cui tratta temi seri è l'arma in più, si fa forza rispolverando valori speciali spesso dimenticati quali famiglia e maternità nonostante una storiellina che di primo impatto possa sembrare banale. Apatow è il nuovo guro della commedia definita "neocon", ma politica a parte, se non la si prende sul serio, una risata la può strappare a tutti. Gradevole, senza pretese, 20 minuti meno avrebbero fatto piacere.
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