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In questo caso, è lecito dare ragione, a chi dice che, in questo film niente è da salvare. Purtroppo Roland Joffè si trova a proporre la sua prima brutta regia, mentre se Larry Cohen poteva sembrare una garanzia, il soggetto banale fa perdere ogni speranza. Come se non bastasse il film è impietosito ancora di più dalla sceneggiatura a quattro mani, che oltre alla ripetitività di Cohen, risente molto della pesante inesperienza di Joseph Tura, quà al suo esordio come sceneggiatore. Un prodotto nato sull'onda di "Hostel" di Eli Roth, che non riesce ad essere credibile come il suo ispiratore, ma cerca comunque di farsi strada proponendo assurdi giochetti sadici e non mostrando mai una vera e propria pornografia della tortura. Come non bastasse, ci si mettono anche le mediocri musiche del solitamente bravo Marco Beltrami.
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