La sposa cadavere

signore e signori: capolavoro! questo sì è il film dell'anno! avrebbe meritato di raccogliere una messe di oscar ma purtroppo,,,,,,,,,,,,,, una splendida contraddizione pervade tutto il film: la vita è mimesi della morte, la morte lo è della vita. tiziano sclavi scriverebbe: nel buio è l'ineffabile splendore,lontano dai comportamenti indotti e dovuti di una vita ingessata e inamidata come i colletti di johnny depp che lo soffocano e lo rendono impacciato, alla continua ricerca della battuta giusta da recitare per interpretare al meglio il ruolo che altri hanno scelto per lui. ma nell'oltretomba, è qui la festa! un'esplosione di colori che fa da contraltare al tetro grigiore della superficie. libertà! urlerebbe william wallace o prima di lui mister hide, finalmente libero! e l'equilibrio straordinario che vive nella mente e nel cuore di tim burton, il fascino della morte e l'amore per le favole, entrambi topoi ricorrenti nei suoi migliori film, qui esplodono e realizzano la massima espressione dell'arte burtoniana. un'elegia, una poesia di grande lirismo. direbbe buckosky: la differenza tra un romanzao e una poesia è che in un romanzo serve molto spazio per dire poco, in una poesia basta poco spazio per dire molto. e molto ha detto questa eccellente pellicola, ma solo per chi aveva orecchie per ascoltare. citazione d'obbligo per danny elfman at his best e per il finale che si traduce in un meraviglioso inno alla libertà e alla leggerezza. grazie Tim.