Kyashan - La rinascita

Credo che la delicatezza e la profondità qui presenti e come viene affrontato un mare di temi così vari e vasti, noi europei ce la sognamo da millenni. E mai riusciremo a raggiungerla. Questo è l'unico rospo da buttare giù alla fine delle circa 2h e 30' di sviluppo. Un film che regala emozioni nel cuore (a chi ce l'ha...) e nella mente (un mare di immagini elaboratissime, significanti, veloci, lente...). Impegnativo (non difficile) da seguire con le sue sovrapposizioni narrative e per questo sceneggiatura da applauso. La colonna sonora è come il sistema nervoso che diparte dalla spina dorsale e arriva fino all'ultimo elemnto all'apparenza più lontano e superficiale, rendendolo unico e indispensabile. L'immobilità di alcuni personaggi e l'estrema dinamicità di altri sono classici del cinema orientale, ma qui si va oltre: è tutto più marcato. L'accostamento di tecniche miste regala immagini-sensazioni davvero uniche. In fine rispetto all'anime del 1973: colpisce come apparentemente ci siano delle differenze ma gli elementi a ben guardare si ritrovano tutti (accennati solamente o appena introdotti come il cane Flender non ancora andoride, e la madre Midori protetta dal cigno che non è un androide ma un letto in cui lei riposa...).