Butterfly

Commento alla recensione letta: Una critica fredda e ostinatamente pregiudiziale in base a modelli, pattern critici precostituiti, frequenti nei discorsi sul cinema in Italia. I critici italiani dovrebbero imparare a CONTESTUALIZZARE e aiutare chi vede i film a capirne le origini, individuarne parametri socio storici, cercare una tensione di movimento di cinema e darne ragione in base ad una vera analisi del paese da cui proviene e dalla regista, in questo caso, con la sua storia.i registi non li fanno i critici, quelli si fanno da soli, semmai i critici possono individuare delle postazioni, accostamenti macchinare utili letture. utili. tale critica non mi ha dato nulla di più, anzi ha svuotato (svuotamento parola cardine) possibili interconnessioni con il nostro mondo, le differenze per capire le necessità di dire le nostre questioni nel modo giusto. il nostro modo giusto non deve essere solo smemoratezza, acriticismo. E tale critica fa precipitare proprio in questo errore. Il film è pieno di tanta poesia che dalle nostre parti gioverebbe, in termini soprattutto di SAPER sentire, saper ricordare se stessi, un cinema di verità profonda che ha il coraggio di parlare per immagini, afflati emotivi, composizioni cromatiche segni esistenziali....nella critica vedo solo parole, parole così svuotanti, così piene di nulla.... come ... banale (!) effusione (!) incomprensioni(!) romanzo rosa (!!!) libertà(!)...peccato in un film così poco prosaico, e poi leggere la volgarità di chi non CERCA il film. Non ci serve un critico saccente ma qualche forma di amore e studio del cinema che ponga come mezzo e fine il cinema stesso, sapendo cosa sia il cinema... Ci parli di questa nuova regista donna , giovane, di Hong kong, del suo linguaggio, del suo universo, del suo caso, del caso dei suoi film. ogni film bello o brutto (mai critica di gusto, bensì critica di giudizio) va portato, accompagnato e contestualizzato. Anche se fosse giudicato mieloso da chi non fa altri giri ben più complicati per semplificare e usare parole solide, mai adatte all'arte delle immagini in movimento...