2046 |
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Un film di Wong Kar-wai.
Con Chen Chang, Maggie Cheung, Kimura Takuya, Carina Lau.
continua»
Drammatico,
durata 120 min.
- Hong Kong 2004.
uscita venerdì 29 ottobre 2004.
MYMONETRO
2046
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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oltre il tempo della vitadi John DoeFeedback: 900 | altri commenti e recensioni di John Doe |
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giovedì 4 marzo 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film gemello di “In the Mood for Love” il cui progetto nacque in concomitanza con quest’ultimo è “2046” dello stesso regista. Anche in questa pellicola Wong Kar-wai tratta i temi già proposti nel film precedente, ma in maniera e con una struttura narrativa completamente differenti. Il film presenta più piani narrativi temporali e spaziali. La trama narra della vita del protagonista Chow, uno scrittore, che ricerca assiduamente in relazioni di una notte con donne sempre diverse frammenti del ricordo dell’unica donna che abbia mai amato. La vicenda si snoda tra passato e presente ed inoltre subentra un mondo fantascientifico rappresentato nel romanzo scritto dal signor Chow. Il 2046 indica il numero della stanza dove si incontravano i due amanti, ma è anche un luogo e un tempo nel romanzo del protagonista. Questo numero indica il sito della memoria passata, dove la mente fugge alla ricerca dei ricordi perduti. Un luogo nel quale rifugiarsi, ma dal quale è difficile riemergere. In “2046” la passione e il sentimento esplodono in un’esasperazione dell’amore, del desiderio e dell’eros. E’ interessante il parallelismo tra il signor Chow del film “In the Mood for Love”, amorevole e giudizioso, e quello di “2046”, impulsivo e passionale. Ogni elemento di “2046” sembra portare alla massima espressione visiva e rappresentativa il tema del desiderio e della memoria, del peso del ricordo e della passione incontrollata. Anche qui la fotografia di Christopher Doyle struttura e domina le scene e la narrazione con le scenografie e con il cromatismo dei colori. L’immagine si scalda e la scena condivide diverse realtà dove i colori diventano protagonisti e si adattano al tempo e al luogo. Le tonalità del rosso e i contrasti dominano le sequenze fantascientifiche e in una sequenza particolare subentra perfino l’utilizzo del bianco e del nero a sottolineare il ricordo flebile quanto profondamente radicato nel cuore e nella memoria. Ricorrono anche in questa pellicola la simbologia delle mani, gli oggetti che attraversano il tempo e i rapporti umani, il ricordo come fuga dalla realtà e come peso da sopportare. Perfino nel romanzo del protagonista vengono trattati i temi dell’amore impossibile e del desiderio incontrollabile. Anche qui il peso del ricordo dell’amore diviene un segreto inconfessabile, un desiderio inesprimibile, un passato insopportabile da poter sussurrare a qualcosa di inanimato ed eterno come la cavità di un albero.
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