lettura.
Un film che ci crea subito un dubbio;non è possibile etichettarlo!
Restano aperti di François Ozon tanti interrogativi .
Voyeurismo perché?
Nasconde un celato lesbismo inconfessato della protagonista Sarah Morton o c'è solo nostalgia di un corpo giovane?
Quale senso François Ozon voleva dare all’insistente nudità della Sagnier o alla scena della lolita che masturba il barista
o alla tentazione sessuale persistente verso un inerme contadino?
Semplicemente un piacere di dare agio al desidero dell’ autore che in qualche modo doveva essere soddisfatto?
Oppure altro?
Sarah Morton irrompe nelle emozioni della gioventù passata attraverso Julie,un corpo giovane provocante , vibrante, irriguardosa, palpitante?Forse!
Sarah guaradando Julie si accorge semplicemente della sua solitudine, della mezza età , dell’ingombrante silenzio che la avvolge ,della sua rigidità e, magari, coglie solo un rimpianto?Plausibile!
Comunque un fatto è certo Julie é la lolita tentatrice della situazione e François Ozon ci gioca sopra con tutta la sua imprevedibilità ,il senso del grottesco e l'intelligenza che gli sono consueti!
Sarah Morton ha incontrato oppure no, Julie ,la figlia del suo editore?
Nella campagna del Liberon si è consumato un omicidio oppure trattasi solo di fatto onirico?
Apparentemente Julie ha una motivo per entrare nella casa di campagna :ma le spiegazini potrebbero essere altre , magari quella di una figlia non riconosciuta dell’ editore che entra nella casa del padre per assaporare le sue energie , i suoi sapori e poi dare sfogo in quel contesto ad atroci contraddizioni , depressioni , disperazione ; altettanto plausibile sarebbe un altra versione; Julie potrebbe essere solo una squilibrata pericolosa , capitata li per caso che ,poi ,per una serie di vicende , ha risparmiato la vita di Sarah.
Ozon ,gioca tanto è lascia aperte molte strade , quasi tutte ,consentendo alla spettatore di fantasticare e creare lui stesso una trama gradita .
Un cadavere dopo il sesso , una comunicazione umana forte fra la giovane e la scrittrice , un vuoto , un silenzio e gli occhi della Rampling che non percepiscono tutta la verità sono già un buon patrimonio per un giallo ma c’è la piscina . ci sono forti richiami sessuali ovunque che ridefiniscono la struttura del tutto.
Ma è solo un giallo ? Oppure prevalentemente è un film erotico intriso solo di tracce di thriller per rendere il tutto più “nobile”?
In realtà Ozon gioca con chi lo osserva , si gioca con noi spettatori e ci vuole solo stupire : bravo ! Indubbiamente!
Intatto resta il fascino di Charlotte Rampling ,sempre appropriata nella recitazione ed oggi con uno spazio infinito per dare agio alla sua arte di recitazione ,ora in risonanza con una vaga malinconia e nostalgia ,che rappresenta felicemente ; per l’acerba attrice Ludvine Sagnier carica di sensualità ,bella, provocante , invadente.”energetica” indecifrabile, un plauso incondizionato;è un mostro al cospetto della cinepresa, capace di convogliare su di se tutte le attenzioni possibili.
Ozon sogghigna e sa di aver costruito un film che non ha confini chiari ,sicuramente di ampio respiro e che mette tutti comunque disponibili a vederlo ed ascoltarlo per cogliere le ultime sua invenzioni assolutamente inimmaginabili ;la tempistica lenta , i silenzi diffusi sollecitano riflessione esistenziale purtroppo senza risposte definitive.
Suggerisco un ultima ipotesi molto accreditata :la Morton ,nella solitudine, ha solo solo vissuto con se stessa , con le proiezioni di desideri e sogni , comunque in una dimensione onirica .
Buon lavoro e un progetto pluridimensionale non definibile.
weach illuminati
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