figliounico
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domenica 6 agosto 2023
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capolavoro di cronenberg e fiennes
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Capolavoro di Cronenberg del 2002 tratto da un romanzo di McGrath con una grande interpretazione drammatica di Ralph Fiennes nel ruolo di protagonista. Tragedia edipica in versione thriller con un finale inaspettato, ma al di là di questo c’è la maestria della regia di Cronenberg ad incantare e la superba performance attoriale di Fiennes che coinvolge lo spettatore fino a renderlo partecipe del dramma. Gabriel Byrne sebbene in una parte secondaria completa l’opera rendendola unica. Il protagonista conduce una meticolosa indagine introspettiva su sé stesso alla ricerca di una verità indicibile nascosta nel suo passato che Cronenberg rende attraverso suggestivi ed inquietanti flashback rievocativi dei traumi dell’infanzia che si alternano confondendosi e sovrapponendosi alla scialba quotidianità della vita trascorsa in una piccola unità riabilitativa dopo anni di manicomio criminale.
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francismetal
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giovedì 20 luglio 2017
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le ragioni della follia
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Può sembrare un paradosso, ma la follia ha delle ragioni ben precise.
Il protagonista inizia a soffrire di problemi psichici a causa del padre e della sua amichetta.
I cosiddetti "pazzi" vanno capiti, non condannati.
Questo film però è lento e noioso, non so come ho fatto ad arrivare alla fine, quindi non è adatto allo scopo prefissato...
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fabio57
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martedì 3 novembre 2015
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sopravvalutato
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Tratto da un ottimo romanzo,questo film di Cronenberg, non è all'altezza del libro cui si ispira.Ovviamente è impresa difficile portare sullo schermo e descrivere la follia su un piano visivo,tuttavia mi sembra di riconoscere un demente nel protagonista balbettante e delirante più che uno schizofrenico assassino , alle prese con flashback continui e disorganizzati.La sorpresa finale da un senso alla storia, che però è narrata con discontinuità e con stile arido.Giusta anche la considerazione di qualche spettatore, che lo ha definito disturbante,lo è al punto che non si vede l'ora che finisca.
Così così
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noia1
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venerdì 27 giugno 2014
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disturbante ma non dal punto di vista visivo.
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Spider è un uomo mentalmente disturbato che finisce in una casa di accoglienza per malati mentali, in questo posto trova modo di ripercorrere la sua vita fino al motivo della sua psicosi.
Cronenberg immenso come sempre, messinscena di una mente malata rappresentata alla perfezione senza esagerazioni che non contribuiscano allo scopo che si è preposto in questo film e cioè mostrare con più credibilità possibile lo stato di un malato mentale.
Ralph Fiennes bravissimo nei panni del povero spider, quasi struggente, contorto al punto da suggerire quasi tenerezza, quegli occhi persi e terrorizzati che guidano dei movimenti incerti e tremanti.
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Spider è un uomo mentalmente disturbato che finisce in una casa di accoglienza per malati mentali, in questo posto trova modo di ripercorrere la sua vita fino al motivo della sua psicosi.
Cronenberg immenso come sempre, messinscena di una mente malata rappresentata alla perfezione senza esagerazioni che non contribuiscano allo scopo che si è preposto in questo film e cioè mostrare con più credibilità possibile lo stato di un malato mentale.
Ralph Fiennes bravissimo nei panni del povero spider, quasi struggente, contorto al punto da suggerire quasi tenerezza, quegli occhi persi e terrorizzati che guidano dei movimenti incerti e tremanti. Una mente angosciata e incerta che meglio non si può, perfetto nel suo ruolo.
A tratti ci si potrebbe sentire come il protagonista stesso, immagini bellissime non perché siamo fatte bene ma per il fatto che trasmettono efficacemente i sentimenti di Spider, a volte inquietanti, a volte tendenti allo spaesamento, a volte sembra quasi che il protagonista sia piccolissimo rispetto a ciò che lo circonda e ci si sente un po’ come lui.
Viaggio in una mente malata, in effetti nel film di concreto succede poco o niente perché la vicenda si svolge solamente nella mente del poveraccio, tutto accade in maniera sconnessa perché instabile è la mente del protagonista, ricordi che affiorano uno dopo l’altro tutti capaci di far pensare e ragionare Spider su ciò che lo ha portato alla follia solo per comprendere che forse alla fine non c’è modo di salvarsi da essa perché in realtà è congenita.
Se poi questo film è ciò che è il motivo sta anche nelle musiche, importantissime nel rispecchiare le varie situazioni che ci si ritrova ad affrontare.
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tarantinofan96
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venerdì 28 febbraio 2014
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spider
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Spider(Ralph Fiennes) è uno schizofrenico di mente che viene ospitato in una casa di cura insieme ad altri malati di mente. La causa della sua pazzia è che da piccolo ha "visto" suo padre uccidere sua madre e sostituirla con una prostituta. Solo Cronenberg avrebbe potuto raccontare alla perfezione questa storia schizofrenica e psicologica. Un film lento, privo di colpi di scena (o forse no) che a tratti può risultare noioso ma che riesce a catturare lo spettatore e farlo sentire come intrappolato in una specie di ragnatela e così facendo riesce ad immedesimarsi perfettamente nello stato d'animo del protagonista. Spider è raccontato attraverso una serie di flashback in cui il protagonista, da adulto, camminando per la città, "rivive" le traumatiche esperienze che ha vissuto (forse) in età infantile.
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Spider(Ralph Fiennes) è uno schizofrenico di mente che viene ospitato in una casa di cura insieme ad altri malati di mente. La causa della sua pazzia è che da piccolo ha "visto" suo padre uccidere sua madre e sostituirla con una prostituta. Solo Cronenberg avrebbe potuto raccontare alla perfezione questa storia schizofrenica e psicologica. Un film lento, privo di colpi di scena (o forse no) che a tratti può risultare noioso ma che riesce a catturare lo spettatore e farlo sentire come intrappolato in una specie di ragnatela e così facendo riesce ad immedesimarsi perfettamente nello stato d'animo del protagonista. Spider è raccontato attraverso una serie di flashback in cui il protagonista, da adulto, camminando per la città, "rivive" le traumatiche esperienze che ha vissuto (forse) in età infantile. La regia di Cronenberg è perfetta come anche la sceneggiatura che però è scritta dall' autore del romanzo Patrick McGrath. Ralph Fiennes regala un'interpretazione magistrale: nel film non parla quasi mai e quando lo fa sono solo parole biascicate e (quasi) senza senso. Spider rappresenta quasi un punto di svolta per Cronenberg: qui non è presente più una sfumatura da film horror come poteva esserlo per i suoi film precedenti e da qui in poi abbandonerà l'horror per dedicarsi a film più sul crime movie (A History Of Violence e La Promessa dell'Assassino) e a film più orientati sulla critica sociale (Cosmopolis), ma senza mai perdere quel tocco inconfondibile che ha caratterizzato e caratterizzarà il suo (splendido) cinema.
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astromelia
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domenica 15 luglio 2012
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un'altro uomo che sussurrava...
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peccato che i film tratti da romanzi vengano stravolti riscrivendone la sceneggiatura,non è il primo che mi capita di vedere,cito l'uomo che sussurrava ai cavalli dove il finale è stato cambiato,quindi,anche se il film peraltro non di facile assimilazione, può risultare gradevole ,è tutto tempo perso .....
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satlee
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martedì 17 gennaio 2012
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deve essere capito
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Sia il film che il protagonista devono essere capiti; la prima cosa che ci si domanda è: "cosa rende le persone folli"? Un trauma infantile? una malattia natale? E' quello che ci si domanda durante e dopo la visione di questo film che vede un protagonista non troppo bravo nel ruolo che deve ricoprire; un film in alcuni punti annoiante, difficile da comprendere e malinconico, tanto l' inizio come il finale.
Fa discutere e riflettere il fatto che ogni volta questa persona riscoperta malata, viene semplicemente allontanata e poco aiutata!
Un film paranoico con scene ripetute, movimenti ripetuti e non capiti.
Come detto all' inizio il protagonista non è capito, mai, come si rischia di non capire il film che resta un buon film drammatico psicologico.
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fedeleto
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sabato 30 luglio 2011
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la ragnatela di cronenberg
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Nella sua lunga carriera David Cronenberg ha firmato grandi pellicole di successo(videodrome,la mosca,inseparabili) e anche stavolta conferma non si smentisce.La pellicola in questione e' SPIDER ovvero ragnatela.Un uomo uscito dal manicomio si stabilisce in un istituto dove attraverso un viaggio nei propri ricordi della sua mente cosa e' successo nel suo passato.Si scoprira' che ha ucciso sua madre pensando che in realta' fosse l'amante del padre ,il tutto attraverso una ragnatela di corde.Il film e' intrigante ed il suo svolgimento coinvolge lo spettatore in un profondo inconscio complesso ,ma e' pur vero che nei primi 20 minuti si fa' molta fatica ad entrare nella storia e ci si domanda cosa mai sia successo che ha portato il protagonista li' e soprattutto chi e' e cosa deve fare.
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Nella sua lunga carriera David Cronenberg ha firmato grandi pellicole di successo(videodrome,la mosca,inseparabili) e anche stavolta conferma non si smentisce.La pellicola in questione e' SPIDER ovvero ragnatela.Un uomo uscito dal manicomio si stabilisce in un istituto dove attraverso un viaggio nei propri ricordi della sua mente cosa e' successo nel suo passato.Si scoprira' che ha ucciso sua madre pensando che in realta' fosse l'amante del padre ,il tutto attraverso una ragnatela di corde.Il film e' intrigante ed il suo svolgimento coinvolge lo spettatore in un profondo inconscio complesso ,ma e' pur vero che nei primi 20 minuti si fa' molta fatica ad entrare nella storia e ci si domanda cosa mai sia successo che ha portato il protagonista li' e soprattutto chi e' e cosa deve fare.Cronenberg disorienta lo spetatore in maniera abile e ralph fiennes nella parte ci si trova molto bene(tra l'altro e' ricorso alle visite nelle cliniche per vedere il comportamento dei malati ),probabilmente non sara' il miglior cronenberg,ma si riconosce un certo talento nel trasporre questo romanzo molto complesso.
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ultimoboyscout
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lunedì 28 febbraio 2011
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che bravo fiennes!
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A parte la sconvolgente interpretazione del bravissimo Ralph Fiennes, trovo il film noiosissimo, probabilmente perchè fatico a digerire (quasi tutti) i film di Cronenberg. Fiennes ci accompagna nell'intimo più nascosto e profondo del suo personaggio, un viaggio terrificante all'interno di una psiche fortemente malata e sconvolta, psicotica e schizofrenica. La pellicola è costruita con un certo stile, i flashback falsi deviano e mantengono un certo alone sulla storia, l'ambientazione è spaventosa, quasi da horror, così claustrofobica, squallida, periferica, un pantano non solo cittadino ma anche psicologico. Una continua allucinazione nella vita reale, ma non mi ha preso, non mi ha appassionato anzi ho faticato a seguirlo perchè troppo pesante e lento, opprimente e sconcertante.
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turkish
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martedì 20 aprile 2010
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un saggio sulla dicotomia tra apparenza e realtà
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Cronenberg costruisce un gran film descrivendo al meglio il mondo di uno schizzofreico (malato mentale) attraverso la messa in scena dei suoi flashback e ricordi infantili che vogliono indagare sulle vere conseguenze/traumi che hanno alterato lo stato mentale del protagonista.Con perfetta maestria di montaggi Cronenberg pone allo spettatore tutte gli indizi ( tramite i flashback) per risolvere il rebus, quando nel finale entra in gioco l'inaspettato e l'imprevedibile andando a stravolgere tutte le certezze iniziali.Un film thriller dalle forti tinte drammatiche che diventano tragiche e crude nel finale.Ralph Fiennes è da antologia nel ruolo del protagonista.
Un grande saggio sulla dicotomia tra Apparenza e Realtà tra il Vero e la Menzogna attravero l'analisi esemplare di una mente in-sana.
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