diabolik0
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mercoledì 26 aprile 2017
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niente di nuovo
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Netta la sensazione di aver già visto tanti altri lavori troppo similari a questo.L'idea dei draghi volanti che distruggono l'umanità,dopo aver sterminato a suo tempo i dinosauri, ed essere usciti da un periodo di letargo di circa 60 milioni di anni,sembra non solo peregrina, ma addirittura ridicola.Il genere fantasy è difficile da trattare,cinematograficamente parlando,a parte il necessario ed elementare esercizio di sospensione della logica razionale,senza cui è impossibile apprezzare questi film,il regista che si cimenta, rischia spesso di cadere in situazioni esageratamente grottesche e assurde.Sul piano meramente estetico, comunque si possono apprezzare diverse scene spettacolari.
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Netta la sensazione di aver già visto tanti altri lavori troppo similari a questo.L'idea dei draghi volanti che distruggono l'umanità,dopo aver sterminato a suo tempo i dinosauri, ed essere usciti da un periodo di letargo di circa 60 milioni di anni,sembra non solo peregrina, ma addirittura ridicola.Il genere fantasy è difficile da trattare,cinematograficamente parlando,a parte il necessario ed elementare esercizio di sospensione della logica razionale,senza cui è impossibile apprezzare questi film,il regista che si cimenta, rischia spesso di cadere in situazioni esageratamente grottesche e assurde.Sul piano meramente estetico, comunque si possono apprezzare diverse scene spettacolari.La recitazione non è impeccabile,i personaggi sono troppo tipizzati.Nel complesso così,così.
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elgatoloco
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giovedì 16 settembre 2021
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fantasy ma,,, con velleità contenporanee
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"Reign of Fire"(Rob Browman, soggetto di Greg ChaBot e Kevin Paterka, cui, per la sceneggiatura, si era aggiunto Matt Greenberg, 2002)narra di un dodicenne che aiuta la madre, vigilessa del fuoco, in alcuni lavori di escavazione, scoprendo"qualcosa di strano, forse un animale", in realtà un drago che uccide tuttti i presenti salvo il ragazzino che, vent'anni dopo, in un mondo praticamente annientato dai draghi, si trova a guidare un' équipe impegnata a salvare quel poco(veramente poco, quasi nulla)che rimane da salvare...Riuscirà, con ppchi altri/e"prodi", a salvare quel poco che rimane... Da bambino(einfant prodigue, quasi...)a supereroe che salva il mondo o quel(poco, poichissimo, anzi)che ne rimane, Quinn emerge come conoscitore di quanto in genere sfugge alla conoscenza umana.
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"Reign of Fire"(Rob Browman, soggetto di Greg ChaBot e Kevin Paterka, cui, per la sceneggiatura, si era aggiunto Matt Greenberg, 2002)narra di un dodicenne che aiuta la madre, vigilessa del fuoco, in alcuni lavori di escavazione, scoprendo"qualcosa di strano, forse un animale", in realtà un drago che uccide tuttti i presenti salvo il ragazzino che, vent'anni dopo, in un mondo praticamente annientato dai draghi, si trova a guidare un' équipe impegnata a salvare quel poco(veramente poco, quasi nulla)che rimane da salvare...Riuscirà, con ppchi altri/e"prodi", a salvare quel poco che rimane... Da bambino(einfant prodigue, quasi...)a supereroe che salva il mondo o quel(poco, poichissimo, anzi)che ne rimane, Quinn emerge come conoscitore di quanto in genere sfugge alla conoscenza umana. Questo film, realizzato con un certo successo all'inizio del nuovo millennio, rimane sul crinale, ossia"sospeso"tra film fantastico e action movie, senza alcuna seria volontà "scientifica"o anche solo"pseudoscientifica", dato che non propone alcuna teoria(neppure una pseudo-ipotesi)sulla reviviscenza dei draghi, "sfuggiti"(o risorti, non si sa bene, né si cerca di spiegare la cosa)alla catena evolutiva, che notoriamente propone il"sorgere"di nuove specie e ne elimina delle altre... Pseudo(o para-)darwinismo?No, il film si ritrae di fronte a spiegazioni, anche"fantasiose"e rimane là, virando decisamente verso l'action movie, id est verso uno spettacolo di mero intrattenimento.,.. Molto bene la fotografia e in vari momenti del filkm la scenografia, giustamente spoglia e/o meglio dominata dal fuoco e dai draghi, con prevalenza assluta(se guardiamo al cromatismo)dai colori nero, grigio(meno forte, però)e rosso. Christian Bale, Matthew Mc Conaughey e Izabella Scorupco sono gli eroi-"supereroi di questo strano film, che forse(anzi quasi certamente) avrebbe metitato un maggiore approfondimento a livello di sceneggiatura, ma altrettanto certamente ha voluto attirare soprattutto un pubblico desideroso di"action"più che, appunto, di"approfondimento". El Gato
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byrne
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domenica 10 novembre 2013
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poco, molto poco.
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Cosa ottieni mischiando Terminator, Io sono leggenda (il libro, dato che il film è uscito dopo questo), ambientazioni alla Dragonheart e personaggi che sono la banalizzazione assoluta di quelli (certo non shakespeariani) de Lo squalo? Ottieni questo.
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Cosa ottieni mischiando Terminator, Io sono leggenda (il libro, dato che il film è uscito dopo questo), ambientazioni alla Dragonheart e personaggi che sono la banalizzazione assoluta di quelli (certo non shakespeariani) de Lo squalo? Ottieni questo. Che poteva anche essere carino, gli elementi c'erano tutti: un buon cast, storia ai limiti della banalità ma godibile, ottimi effetti speciali. Via, si poteva fare qualcosa di piacevole. E invece, con buon pace della splendida caratterizzazione dei draghi, a mio parere troppo in sordina per essere l'unico punto forte del film, il tutto risulta noioso e piatto, senza un briciolo di ironia e senza mai suspance o vere emozioni. Non ci si affeziona ai personaggi. Non si trema di paura. Non c'è adrenalina. E quella sottospecie di Van Helsing del futuro non fa nulla per migliorare la situazione. Chris Bale è torvo e squadrato, e non lascia trasparire nulla delle sue doti. Gerard Butler è persino superfluo. Punti a favore: effetti speciali, buona ambientazione, la citazione a Guerre Stellari, qualche sequenza d'azione. Troppo poco. Anche l'illuminazione non è all'altezza.
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karlettinos
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domenica 1 gennaio 2012
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splendido fantasy, originale, ritmo incalzante.
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Un film bellissimo, assolutamente originale, che la critica (cioè quei giornalisti che non conoscono il cinema) ha bocciato abbastanza severamente con argomentazioni inspiegabili e sciocche.
E' un film che unisce all'azione dei momenti di introspezione psicologica non invadenti, come solitamente accade in certi film, giusto per accapparrarsi la simpatia appunto dei cosiddetti critici, bensì limitati a puro suggerimento. Un regista intelligente, il cui unico torto è pretendere intelligenza dallo spettatore, non dettandogli, come ad uno scolaretto, ogni emozione che deve provare, ogni retorico e bigotto concetto psicologico a cui deve pensare.
Il regista si stacca dagli stereotipi del cinema degli ultimi vent'anni, proponendo un ambientazione magica, nuova, inquietante, dai colori onirici, sfumature irreali, colore, fotografia, tutto ad altissimi livelli.
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Un film bellissimo, assolutamente originale, che la critica (cioè quei giornalisti che non conoscono il cinema) ha bocciato abbastanza severamente con argomentazioni inspiegabili e sciocche.
E' un film che unisce all'azione dei momenti di introspezione psicologica non invadenti, come solitamente accade in certi film, giusto per accapparrarsi la simpatia appunto dei cosiddetti critici, bensì limitati a puro suggerimento. Un regista intelligente, il cui unico torto è pretendere intelligenza dallo spettatore, non dettandogli, come ad uno scolaretto, ogni emozione che deve provare, ogni retorico e bigotto concetto psicologico a cui deve pensare.
Il regista si stacca dagli stereotipi del cinema degli ultimi vent'anni, proponendo un ambientazione magica, nuova, inquietante, dai colori onirici, sfumature irreali, colore, fotografia, tutto ad altissimi livelli. essenziale e precisa la sceneggiatura, niente di più di quello che serve, ma quello che deve esserci c'è.
Da vedere e rivedere volentieri, come tutti i film dia altissima qualità.
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