Nemico pubblico |
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Un film di Tony Scott.
Con Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight, Lisa Bonet, Regina King.
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Titolo originale Enemy of the State.
Thriller,
durata 132 min.
- USA 1998.
MYMONETRO
Nemico pubblico
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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ottimo thriller"d'azione", contesto importantedi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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sabato 30 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tony Scott, purtroppo sempre bistrattato, comunque sminuito, anche rispetto al fratello Ridley, era invece regista di assoluto valore, come dimostra anche questo"Enemy of the State"del 1998: capace di tenere alta la tensione con un "thriller d'azione"(è non proprio una contraddizione in termini, ma certamente una contaminatio di generi interessante, per taluni sconcertante...), il cui contesto sociale e politico è quello del"controllo generale"da parte di chi vuole controllare tutto, limitando se non eliminando completamente la"privacy".Nessuna scena di inseguimenti e fughe mozzafiato(anche con conseguenze tragiche , come nel caso dello haker ucciso in modo orribile in un"incidente stradale"e definito tout court"sinistrorso"dal gruppo fascistoide che lo vuole eliminare, in quanto è venuto a conoscenza, anzi proprio in possesso del filmato che documenta l'uccisione di un esponente politico altrimenti ritenuto morto per incidente)toglie spazio all'angoscia legata al pericolo continuto corso dal protagonista, avvocato coinvolto suo malgrado nella vicenda quanto deciso ad andare fino in fondo nella resistenzaa al perverso disegno politico e dunque al contesto, non meno importante. Film di spessore notevole, anche se Will Smith non è certamente il protagonista più adatto, mentre comprimari come Gene Hackman(che lo aiuta, pur se senza molta convinzione, all'inizio)e Jon Voight(il"vilain")sono assolutamente all'altezza dei rispettivi ruoli. Quasi"fracassando i tempi"(gli spazi-tempo, diremmo meglio, ossia come un determinato tempo si rapporta alla situazione e ai luoghi in cui si"materializza"), Scott riesce in maniera eccelsa ad essere fedele allo script, firmato da David Marconi, al tempo stesso, però, "vulcanizzandolo": arte rara, in quanto in genere, se non rimontiamo a opere come"Three Days of the Condor"(di Sydney Pollack, 1975)o"All the President'Men"(Alan J.Pakula, 1976), non troviamo opere capaci di conciliare i due apsetti, spesso considerati(erroneamente)antitetici. El Gato
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