elgatoloco
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giovedì 7 gennaio 2021
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mera azione, nessun approfondimento
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"Speed 2-Cruise Control"(Jan de Bont, autore anche del soggetto con Randall Mc Cornick, dove quest'ultimo ha scritto la sceneggiatura insieme con J.A.Nathanson, 1997)è l'esempio classico di uno di quei film d'avventura/action della seconda metà degi anni 1990 che non dicono nulla, limitandosi a "divertire"(dove anche questo verbo rischia di non avere più alcun senso o meglio di designare solo un"muticolore scoppiettio del nulla", per dirla poeticamente. Crociera nei Caraibi, questa la meta di un viaggio- premio che un poliziotto delle squadre speciali(Jason Patric) offre alla sua girlfriend(Sandra Bullock)per farsi perdonare di averle mentito sulla vera " destinazione"del suo lavoro.
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"Speed 2-Cruise Control"(Jan de Bont, autore anche del soggetto con Randall Mc Cornick, dove quest'ultimo ha scritto la sceneggiatura insieme con J.A.Nathanson, 1997)è l'esempio classico di uno di quei film d'avventura/action della seconda metà degi anni 1990 che non dicono nulla, limitandosi a "divertire"(dove anche questo verbo rischia di non avere più alcun senso o meglio di designare solo un"muticolore scoppiettio del nulla", per dirla poeticamente. Crociera nei Caraibi, questa la meta di un viaggio- premio che un poliziotto delle squadre speciali(Jason Patric) offre alla sua girlfriend(Sandra Bullock)per farsi perdonare di averle mentito sulla vera " destinazione"del suo lavoro. Tutto andrebbe bene, se non ci fosse un "terrorista"(che ha le sue buone ragioni"esistenziali", peraltro)impernsato da Wlllem Dafoe che, disperato, vuol far saltare la nave e altro. Decisamente povera, come situazione di partenza, più povera ancora nello sviluppo, la pellicola, che vuol iterare il successo del primo"Speed"8anteriore di quattro anni), non offre se non una discreta tecnica sul piano, appunto, dell'action movie, con i due protagonisti(lui, in particolare, ma anche lei, in realtà, dato che non possiamo dimencicare che la Bullock è sempre stata l'eroina, il prototipo della donna forte,)impegnati nel salvare sé e gli altri passeggeri, in una brama disperara di affermazione e di vittoria non garantita, mentre l'unico ad offire qualche spunto dal punto di vista interetativo è invece il"vilain"cattivissimo DaFoe che, per motivi di natura(per meglio dire per l'espressiona naturale del viso)è portato a fare il"cattivone". Natura accentuata, diremmo, ma comunque in primis un fatto di natura, per cui Dafoe interpreta questi ruoli da molto tempo, sempre in modo decisamente efficace. Peccato che la sceneggiatura riflettaa una sostanziale banalità, dove anche la spiegazione che l'ex-tecnico navale, sottoposto a un lavoro logorante e invalidante( è preda di una malattia degenerativa in fase terminale, con pochi anni di vita come"speranza"), non realttivizza la condanna senza appello di un personaggio e di una pratica,c erto criminale, ma che, in altre condizioni, avrebbe potuto condurre a esiti decisamente altri e diversi. La solita banalizzazione, di un film che mira al solo"divertimento"(appunto nell'accezione banale del termine). El Gato
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