celluloide
|
sabato 4 agosto 2018
|
verso la fine
|
|
|
|
CI SONO FILM COME LADRI DI BICICLETTE CHE HANNO
DATO IL VIA AL GRANDE CINEMA ITALIANO
QUESTO INVECE SI PUO' DIRE CHE E' LA PIETRA MILIARE DELLA
FINE DEL CINEMA ITALIANO
QUINDI GIUSTO INSERIRLO NEL LIBRO IL GRANDE CINEMA ITALIANO
DI ROY MENARINI
|
|
[+] lascia un commento a celluloide »
[ - ] lascia un commento a celluloide »
|
|
d'accordo? |
|
salvonastasi
|
martedì 28 dicembre 2010
|
ririri pi non chianciri (ridere per non piangere).
|
|
|
|
Il film si apre con un uomo che si accoppia, a pagamento, con un asino. Già questo è un banco di prova, per ogni spettatore. Chi non ha lo stomaco si alza e se ne va, la visione cinematografica non facendo testo in quanto il fatto di pagare il biglietto può falsare la reazione.
Dopo questa scena edificante, c'è un uomo solo - avanzante in campo lungo (inquadratura questa, fra le preferite di questo lungometraggio) in una strada a due corsie, ampia e deserta, con un lampione sullo sfondo, sfocato e quasi disegnato, frutto di una fotografia che tende all'allucinazione - che con un italiano stentato, anzi con l'italiano popolare tipico di chi in italiano a parlare non è per niente abituato, ci dice che questo film ha per scopo di introdurci Palermo, città bellissima, approdo e culla di mille civiltà, che purtroppo invero, è solo ricordata per "spiacevolissimi fatti di cronaca".
[+]
Il film si apre con un uomo che si accoppia, a pagamento, con un asino. Già questo è un banco di prova, per ogni spettatore. Chi non ha lo stomaco si alza e se ne va, la visione cinematografica non facendo testo in quanto il fatto di pagare il biglietto può falsare la reazione.
Dopo questa scena edificante, c'è un uomo solo - avanzante in campo lungo (inquadratura questa, fra le preferite di questo lungometraggio) in una strada a due corsie, ampia e deserta, con un lampione sullo sfondo, sfocato e quasi disegnato, frutto di una fotografia che tende all'allucinazione - che con un italiano stentato, anzi con l'italiano popolare tipico di chi in italiano a parlare non è per niente abituato, ci dice che questo film ha per scopo di introdurci Palermo, città bellissima, approdo e culla di mille civiltà, che purtroppo invero, è solo ricordata per "spiacevolissimi fatti di cronaca".
La mafia, a cui gli autori ovviamente si riferiscono, non è uno "spiacevolissimo fatto di cronaca", e di questo gli autori, ancora più ovviamente, ne sono pienamente consapevoli. E' questa un'incongruenza che, non casuale, potrebbe indicarci percorsi di risposta alle ragioni del perchè tanta radicalità e cercata, voluta, intenzionalmente esposta e sovraesposta (come la fotografia appunto).
Si, perchè a leggere le recensioni a questo ed a altri film del fantastico duo di registi palermitani, positive o negative che siano, il tratto dell'eccesso, della radicalità, del grottesco, del trasgressivo, dell'esagerato insomma, del troppo esagerato che poi quindi si ha ragione di accusare di maledettismo, di estetismo e di qualche altro ismo, è ipso facto la stigmata di questi film, la sua componente impossibile da non vedere.
Insomma, io la prima volta che vidi sia Totò che questo Lo zio, l'unica cosa che ricordi chiaramente è che mi sentii male dal ridere. E come me tutta la comitiva di amici, giovani e siciliani nei primi anni 2000 come me.
Risate incontenibili, fino alle lacrime.
E tutti sapevamo che non era solo una questione di giochi di parole, delle battute siciliane che sono irresistibili solo per come vengono pronunciate.
No, quelle risate erano le risate di chi vede la propria realtà più immediata, la propria quotidianità più incombente, la propria, identica sino all'incredulità, immagine più che vera riflessa in quello specchio e non può fare a meno di "RIRIRI PI NON CHIANCIRI", ridere per non piangere, detto in siciliano.
Quei film sono la Sicilia, sono l'anima più profonda della sicilia e dello spirito siciliano, al punto di annichilimento a cui è arrivato ai nostri giorni, al punto di non ritorno.
Quella bestialità, quell'afasia, quel desiderio che non è altro che di sesso animale, di ingozzamento selvaggio, di meteorismo violento, di morti di ogni tipo, di incontrollabile ritorno all'inorganico, lo spegnersi definitivo di ogni intelligenza, femminilità, linguaggio, pensiero, azione, comprensione, solidarietà, quello non è un film, una cosa trasgressiva, quella noi la viviamo ogni giorno.
Quando non gli resistiamo in qualche maniera incredibile e inenarrabile, siamo noi che viviamo e assistiamo a questo spettacolo macabro, a questa "ricognizione dei fatti" che spiega il perchè di tanti omicidi dentro le gabbie-famiglia.
I cani che abbaiano dietro la porta, affamati e strazianti nel cuore della notte, non sono solo un riferimento a una realtà esistente, sono anche l'immagine di un'umanità che non ha mai trovato se stessa.
L'unica voce di purezza, d'ingenuità, l'unica anima che spinge all'effusione nel film, che saluta e chiede scusa alle bestie che nel suo cammino incontra, a lui, a Tirone, viene chiesto come mai non sia ancora finita in manicomio.
Di fronte a questa disumanità di fondo, a questa catastrofe di ogni mondo, di ogni rapporto,allora forse, potrebbe anche essere consentito di pensare alla mafia come "spiacevolissimi atti di cronaca".
Il film si chiude con lo stesso omino della scena iniziale che ringrazia chi, produttore, ha avuto il coraggio di offrire allo spettatore un'immagine totalmente affrancata dagli ormai luoghi logori comuni che affliggono bla bla bla (incapacità a parlare e a pensare non casuale, ma di certo sistemica) ringraziamento a cui sentitamente ci uniamo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a salvonastasi »
[ - ] lascia un commento a salvonastasi »
|
|
d'accordo? |
|
freddyno
|
giovedì 16 aprile 2009
|
mah
|
|
|
|
il film puo piacere o no,per me nella pellicola ci sono ancora ditate di merda,un film davvero da non vedere, solo alcuni escrementi lo apprezzano.
|
|
[+] lascia un commento a freddyno »
[ - ] lascia un commento a freddyno »
|
|
d'accordo? |
|
salvator
|
giovedì 31 gennaio 2008
|
l'esordio di ciprì e maresco
|
|
|
|
Dopo Cinico tv (che adesso è diventato Blob e va in onda alle otto di sera su Rai 3) Daniele Ciprì e Franco Maresco realizzano uno dei più riusciti capolavori del cinema italiano: Lo zio di Brooklyn. Debitori del Bunuel più criptico de L'age d'or, sono i più grandi registi italiani viventi.
|
|
[+] lascia un commento a salvator »
[ - ] lascia un commento a salvator »
|
|
d'accordo? |
|
skuarto
|
lunedì 31 dicembre 2007
|
assurdo
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a skuarto »
[ - ] lascia un commento a skuarto »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
lunedì 31 luglio 2006
|
condannati all'oblio
|
|
|
|
Lo zio di Brooklin non è un film ad uso e consumo esclusivo di Palermitani depravati e volgari,depravazione e volgarita'andatele a cercare nei film panettone di cui vi ingozzate a piene mani per Natale;il tema centrale del film non è l'asina prostituta,non sono i peti ma l'essenza stessa della vita:un'attesa vana di qualcosa che non arriva mai o arriva troppo tardi,ma forse Aspettando Godot e Il deserto dei Tartari sono opere troppo complesse e il vostro recensore non le ha mai lette....dovrei spiegarvi cosa c'entrano le suddette opere col film in questione?Non ve lo spiego,continuate a deliziarvi con Vacanze in India.....
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
davidepiercing
|
sabato 15 luglio 2006
|
un film ecccccezziunale!!
|
|
|
|
pagherei oro per avere una copia di questo film originale!!è per me qualcosa di fantestico...ogni volta che lo riguardo,mi pisci sotto dalle risate!!!Se qualcuno riesce a procurarmelo ORIGINALE(anche se so che non è stato messo in commercio),mi contatti pure: davidepiercing@tin.it.
Grazie ...davide
|
|
[+] lascia un commento a davidepiercing »
[ - ] lascia un commento a davidepiercing »
|
|
d'accordo? |
|
nostalghija
|
domenica 4 giugno 2006
|
obbligatorio
|
|
|
|
infinita gratitudine a Ciprì & Maresco: il film dovrebbe essere proiettato nelle scuole e passare in televisione almeno una volta alla settimana
[+] 6
(di freddyno)
[ - ] 6
|
|
[+] lascia un commento a nostalghija »
[ - ] lascia un commento a nostalghija »
|
|
d'accordo? |
|
uxo
|
giovedì 10 marzo 2005
|
emerge
|
|
|
|
Diverso dal classico concetto di lungometraggio, via di mezzo fra documentario e farsa( ma la vita è farsa), dalla forte espressività, scelte cromatiche malinconiche ed affascinanti, insiste sul simbolismo nascosto, evidenzia il non-evidenziabile e per questo merita rispetto.
Verista coraggioso. Inestimabile, perla rara.
Non per tutti.
|
|
[+] lascia un commento a uxo »
[ - ] lascia un commento a uxo »
|
|
d'accordo? |
|
uto
|
lunedì 24 gennaio 2005
|
il genio non è per tutti
|
|
|
|
non tutti capiscono i film geniali...
|
|
[+] lascia un commento a uto »
[ - ] lascia un commento a uto »
|
|
d'accordo? |
|
|