Anno | 1995 |
Genere | Grottesco, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Daniele Ciprì, Franco Maresco |
Attori | Pippo Agusta, Francesco Arnao, Antonino Bruno, Rosario Carollo, Marcello Miranda Salvatore Gattuso, Francesco Tirone. |
Uscita | venerdì 13 ottobre 1995 |
Distribuzione | Filmauro |
MYmonetro | 2,18 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 luglio 2011
Il Padrino, riletto e interpretato nella versione dei registi Ciprì e Maresco.
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CONSIGLIATO NÌ
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Si comincia con la sequenza di un uomo che si accoppia a un'asina. Sequenza lunga, insistita. Poi ci sono: peti, sputi, scaracchi, orina, rutti, escrementi, vomito, gente repellente. Tutto questo rappresenterebbe il degrado di Palermo. Uno dei personaggi in mutande guarda l'obiettivo e dice: "Questo film fa schifo". Verissimo. In chiave critica diciamo che simboli, allegorie eccetera dovrebbero essere un lasciapassare per la volgarità. Ma in questa sede questo concetto non vale. Varrebbe se ci fosse qualità. Ma quando gli autori cercano di far sorridere non ci riescono. Emanazione di Raitre, il film è stato sponsorizzato da critici come Fofi e Ghezzi, secondo i quali Lo zio sarebbe un titolo epocale, "il film di fine secolo". È semplicemente una goliardata fatta in famiglia che non riesce a far niente di quello che vorrebbe fare. Gli si può riconoscere una certa forza espressiva delle immagini e nient'altro. Il pubblico, che non è un dettaglio, ha permesso che rimanesse nelle sale tre o quattro giorni. Meno male. Presentato a Venezia, ha dato modo alla coppia di registi di ritirarsi per protesta, di sottrarre le perle ai porci, perché l'opera non era stata accolta come si aspettavano.
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Il film si apre con un uomo che si accoppia, a pagamento, con un asino. Già questo è un banco di prova, per ogni spettatore. Chi non ha lo stomaco si alza e se ne va, la visione cinematografica non facendo testo in quanto il fatto di pagare il biglietto può falsare la reazione. Dopo questa scena edificante, c'è un uomo solo - avanzante in campo lungo (inquadratura [...] Vai alla recensione »
CI SONO FILM COME LADRI DI BICICLETTE CHE HANNO DATO IL VIA AL GRANDE CINEMA ITALIANO QUESTO INVECE SI PUO' DIRE CHE E' LA PIETRA MILIARE DELLA FINE DEL CINEMA ITALIANO QUINDI GIUSTO INSERIRLO NEL LIBRO IL GRANDE CINEMA ITALIANO DI ROY MENARINI
il film puo piacere o no,per me nella pellicola ci sono ancora ditate di merda,un film davvero da non vedere, solo alcuni escrementi lo apprezzano.
Post-Civiltà inerte, apocalisse senza disperazione ne Lo zio di Brooklyn. Discusso da mesi, discusso pure ieri mattina a Cinema Giovani alla presentazione del libro con testi di Goffredo Fofi e Enrico Ghezzi pubblicato da Bompiani, discusso ieri sera con gli spettatori torinesi, è il primo film, in bianco e nero, scritto e diretto in coppia dai palermitani Daniele Ciprì, 33 anni, e Franco Maresco, [...] Vai alla recensione »