dunkan
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mercoledì 7 novembre 2007
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a te che nin capisci nulla di cinema
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uno dei film che con un idea trita e ritrita come il paradosso temporale riesce ad essere originale e da elogiare e non da demolire,ma l'hai visto? forse x te è meglio vacanze sul Nilo
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paleutta
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mercoledì 28 novembre 2007
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che pizza
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che pizza con questo sergio leone con le musiche di morricone...chi è il vero maestro dei due? secondo me il musicista. Con tutto il rispetto per il regista,il talento visionario di Gilliam, Sergio Leone se lo sognava. Ma non vi sembrano sempre un pò stucchevoli quelle sequenze con quei primi piani prolungati che digrignano i denti o masticano tabacco? Diciamo che gli riconosco un certo stile raffigurativo ma quale messaggio viene fuori dai suoi film? Nulla, pura estetica, abile presentazione di cose già trite e ritrite. Questo film come l'altro gioiello Brazil ha il potere evocativo della Guernica di Picasso, volendo fare un paragone nella pittura. Fa pensare, riflettere, stupisce, riesce a dirci le cose con un linguaggio apparentemente astruso ma efficacissimo ed è in questo modo che a parer mio si manifesta il talento di un regista e di un artista in genere.
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che pizza con questo sergio leone con le musiche di morricone...chi è il vero maestro dei due? secondo me il musicista. Con tutto il rispetto per il regista,il talento visionario di Gilliam, Sergio Leone se lo sognava. Ma non vi sembrano sempre un pò stucchevoli quelle sequenze con quei primi piani prolungati che digrignano i denti o masticano tabacco? Diciamo che gli riconosco un certo stile raffigurativo ma quale messaggio viene fuori dai suoi film? Nulla, pura estetica, abile presentazione di cose già trite e ritrite. Questo film come l'altro gioiello Brazil ha il potere evocativo della Guernica di Picasso, volendo fare un paragone nella pittura. Fa pensare, riflettere, stupisce, riesce a dirci le cose con un linguaggio apparentemente astruso ma efficacissimo ed è in questo modo che a parer mio si manifesta il talento di un regista e di un artista in genere. Troppo facile fare i quadri belli "che sembrano fotografie", non so se ho reso l'idea
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dido93
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mercoledì 12 dicembre 2007
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a te esperto di cinema...
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...mi sa che ad essere "trito e ritrito" è piuttosto il tuo minuscolo e probabilmente "affumicato" cervello... Impara a mettere la punteggiatura quando scrivi. Ha la sua importanza, sai... Poi te ne accorgerai all'esame di maturità...!!!Buone visioni...!!!
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paleutta
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lunedì 17 dicembre 2007
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punteggiatura?
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caro dido93, non per farmi i cavoli altrui, ma parli proprio te di punteggiatura corretta? Guarda che la grammatica italiana non prevede che si metta tre punti ogni tre o quattro parole come hai fatto diffusamente nel tuo intervento iniziale. Per la precisione
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andrea
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domenica 23 dicembre 2007
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d'accordo con paleutta
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Dido93, non parlare di punteggiatura, dato che tu metti 3 punti esclamativi dopo i punti sospensivi. Poi, Sergio Leone è stato un grande, ma come dice Paleutta, molte volte nei suoi film c'è più compiacimento estetico che vera sostanza (mi riferisco ai western). Poi, la colonna sonora "fouri luogo" in un film si chiama musica anaempatica ed è usata proprio per dare un senso di contrasto tra suoni e immagini (come quando, nella scena dello stupro di Arancia Meccanica, Alex canta "Singing in the rain"). Brazil è un capolavoro, devi solo imparare a vederlo e rivederlo, magari tra qualche anno, con un supporto culturale diverso e soprattutto quando avrai capito che i film di Gilliam sono simbolisti, il che significa che ciò che vedi e che ti sembra "frutto di canne" non è la realtà, ma è una metafora visiva.
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Dido93, non parlare di punteggiatura, dato che tu metti 3 punti esclamativi dopo i punti sospensivi. Poi, Sergio Leone è stato un grande, ma come dice Paleutta, molte volte nei suoi film c'è più compiacimento estetico che vera sostanza (mi riferisco ai western). Poi, la colonna sonora "fouri luogo" in un film si chiama musica anaempatica ed è usata proprio per dare un senso di contrasto tra suoni e immagini (come quando, nella scena dello stupro di Arancia Meccanica, Alex canta "Singing in the rain"). Brazil è un capolavoro, devi solo imparare a vederlo e rivederlo, magari tra qualche anno, con un supporto culturale diverso e soprattutto quando avrai capito che i film di Gilliam sono simbolisti, il che significa che ciò che vedi e che ti sembra "frutto di canne" non è la realtà, ma è una metafora visiva. Forse sei abituato a quei film in cui, se uno sogna, lo schermo si fa offuscato. Nei film di Gilliam fantasia e realtà si fondono. Ora che lo sai, valli a riguardare.
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paleutta
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domenica 23 dicembre 2007
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anno di nascita?
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riferendomi a dido93 mi piacerebbe sapere se 93 è il suo anno di nascita. Caro dido93 se così fosse non te la prendere troppo per questi commenti...si fa tanto per fare un pò di polemica, si scherza. Anzi, non so quanti quattordicenni sappiano chi sia Astor Piazzolla. Se invece sei più grandicello, beh, allora fatti qualche canna, chissà che il tuo orizzonte visivo si possa allargare un pò. :-)
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dido93
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lunedì 31 dicembre 2007
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carissimi andrea e paleutta...
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...non me la prendo affatto, solo che non vedo perché, anziché contestare con argomentazioni sensate il parere negativo di qualcuno su di un film (in questo caso il mio parere su questo film...) spesso e volentieri si passa direttamente all'offesa personale: non capisci niente di cinema, vediti i Vanzina...ecc.. Non credete sia un atteggiamento un po' puerile? In ogni caso, vi auguro un prospero e sereno 2008. P.S.: Paleutta, ho "qualche" anno in più del mio nick...già ci sono passato per le "canne" e non mi piacciono affatto...:-) Meglio un buon bicchiere di ottimo vino d'annata (che so...un Amarone, opp. un Passito di Pantelleria...pure se costano più di una canna...), se vuoi "allargare gli orizzonti".
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...non me la prendo affatto, solo che non vedo perché, anziché contestare con argomentazioni sensate il parere negativo di qualcuno su di un film (in questo caso il mio parere su questo film...) spesso e volentieri si passa direttamente all'offesa personale: non capisci niente di cinema, vediti i Vanzina...ecc.. Non credete sia un atteggiamento un po' puerile? In ogni caso, vi auguro un prospero e sereno 2008. P.S.: Paleutta, ho "qualche" anno in più del mio nick...già ci sono passato per le "canne" e non mi piacciono affatto...:-) Meglio un buon bicchiere di ottimo vino d'annata (che so...un Amarone, opp. un Passito di Pantelleria...pure se costano più di una canna...), se vuoi "allargare gli orizzonti"...;-) Andrea, sinceramente resto della mia idea che questo film sarà pure un capolavoro, ma PER TE... Del resto, quante persone ho conosciuto che non riuscirebbero ad ascoltare per più di due minuti la Nona Sinfonia di Beethoven... I gusti sono gusti. Ciao.
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andrea
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mercoledì 2 gennaio 2008
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i gusti sono gusti, però...
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...esiste una realtà oggettiva, cioè che Brazil è un film di qualità. Questo è incontestabile. Così come è oggettivo il fatto che il tuo giudizio sul film non è fatto argomentato da motivazioni sensate, come tu hai detto, anzi, le tue argomentazioni sono tipiche di chi è abituato ad un certo tipo di film lineari (e spesso banali) e appena si trova davanti qualcosa di più elaborato e meno "commestibile", spara sentenze tirando in causa canne e quant'altro... E' questo il vero atteggiamento puerile, un approccio al cinema puerile.
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andrea
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sabato 12 gennaio 2008
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per dido93
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Mi fa piacere che hai riconosciuto la superficialità del tuo commento. Comunque, in ogni caso, ciò che sta scritto sul Morandini non è a tutti i costi legge, anzi, spesso ci sono recensioni che assomigliano più a delle sintesi dei film che a dei validi commenti... Il fatto che la pellicola in questione non sia lineare sul piano narrativo non è affatto un difetto, anzi, è un punto a favore. Non possiamo andare avanti solo con storie del tipo: "Inizio - svolgimento - lieto fine". Ognuno, poi, va a guardarsi i film che vuole, ma come hai detto i tu, i gusti dipendono dal carattere, dalle esperienze personali, e quindi dalle abitudini. Se si è abituati a vedere soltanto film lineari (spesso fatti in catena di montaggio), e non si vedono mai film d'autore, cioè dotati di personalità registica, il risultato potrebbe essere una recensione come la tua.
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Mi fa piacere che hai riconosciuto la superficialità del tuo commento. Comunque, in ogni caso, ciò che sta scritto sul Morandini non è a tutti i costi legge, anzi, spesso ci sono recensioni che assomigliano più a delle sintesi dei film che a dei validi commenti... Il fatto che la pellicola in questione non sia lineare sul piano narrativo non è affatto un difetto, anzi, è un punto a favore. Non possiamo andare avanti solo con storie del tipo: "Inizio - svolgimento - lieto fine". Ognuno, poi, va a guardarsi i film che vuole, ma come hai detto i tu, i gusti dipendono dal carattere, dalle esperienze personali, e quindi dalle abitudini. Se si è abituati a vedere soltanto film lineari (spesso fatti in catena di montaggio), e non si vedono mai film d'autore, cioè dotati di personalità registica, il risultato potrebbe essere una recensione come la tua. Una curiosità: mi dici, a parte Leone, quale altro autore stimi nel cinema?
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dido93
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sabato 12 gennaio 2008
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per andrea
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Ribadisco: altro che superficiale, sono fin troppe le parole sprecate per un film come questo... Concordo sul fatto che il Morandini non è la Bibbia, così come non lo è nemmeno un qualunque altro dizionario del cinema che lodi sperticatamente film come questo o come Brazil... Per quanto concerne la "linearità" tirata in ballo, se mi consenti mi sorge un dubbio (così come a te è sorto il dubbio che mi piacciano solo pellicole lineari e magari "banali", del tipo inizio-svolgimento-lieto fine...): il dubbio è che tu appartenga, invece, a quelle categorie di fruitori della "settima arte" le quali, non appena vedono qualcosa di visionario, sconclusionato nonché pretenziosamente e forzatamente "originale", subito vi riconoscono la mano del grande regista, l'innovazione, la "qualità oggettiva e fuor di dubbio".
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Ribadisco: altro che superficiale, sono fin troppe le parole sprecate per un film come questo... Concordo sul fatto che il Morandini non è la Bibbia, così come non lo è nemmeno un qualunque altro dizionario del cinema che lodi sperticatamente film come questo o come Brazil... Per quanto concerne la "linearità" tirata in ballo, se mi consenti mi sorge un dubbio (così come a te è sorto il dubbio che mi piacciano solo pellicole lineari e magari "banali", del tipo inizio-svolgimento-lieto fine...): il dubbio è che tu appartenga, invece, a quelle categorie di fruitori della "settima arte" le quali, non appena vedono qualcosa di visionario, sconclusionato nonché pretenziosamente e forzatamente "originale", subito vi riconoscono la mano del grande regista, l'innovazione, la "qualità oggettiva e fuor di dubbio"...eccetera eccetera...
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dido93
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sabato 12 gennaio 2008
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per andrea ii
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Per quanto concerne, poi, la "personalità registica" devo darti ragione: eccome se si vede quella di Gilliam (una regia cervellotica e quantomeno 'arzigogolata'...). Il fatto, però, è che A ME (e presumo anche a qualche altra 'milionata' di persone...) fa venire il voltastomaco....che voi fa...? Del resto la 'filmografia' (ma definirla tale è già fargli un complimento che non merita...) di Gilliam parla da sola: Monty Pyton, Bryan di Nazareth, Il Senso della Vita...in poche parole, non 'FILM' ma raccolte strampalate di gag demenziali. Questo è quanto. Vedi, purtroppo mi piacciono solo film dotati di 'scarsa personalità registica'...e con i quali non credo tu possa essere, ovviamente, in sintonia.
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Per quanto concerne, poi, la "personalità registica" devo darti ragione: eccome se si vede quella di Gilliam (una regia cervellotica e quantomeno 'arzigogolata'...). Il fatto, però, è che A ME (e presumo anche a qualche altra 'milionata' di persone...) fa venire il voltastomaco....che voi fa...? Del resto la 'filmografia' (ma definirla tale è già fargli un complimento che non merita...) di Gilliam parla da sola: Monty Pyton, Bryan di Nazareth, Il Senso della Vita...in poche parole, non 'FILM' ma raccolte strampalate di gag demenziali. Questo è quanto. Vedi, purtroppo mi piacciono solo film dotati di 'scarsa personalità registica'...e con i quali non credo tu possa essere, ovviamente, in sintonia.
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dido93
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sabato 12 gennaio 2008
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per andrea iii
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“Hitch”, Kurosawa, Coppola, De Sica, Polanski, Forman, Tornatore, Petri, Olmi, De Palma (qualcosa), Eastwood, Kusturica….l’elenco è troppo lungo… Ma anche in Italia negli ultimi anni, grazie a Dio, vi è una schiera di grandi registi che stanno sfornando ottimi prodotti: Angelini (l’aria salata), Sorrentino (l’uomo in più), Garrone (l’imbalsamatore)…e potrei continuare a lungo con tutta una serie di nomi e di FILM encomiabili… Alla luce di tanto “materiale aureo” a cui attingere, dunque, i “film d’autore” di Gilliam (et similia) li lascio molto volentieri alla tua personale fruizione ed al tuo piacere.
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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ah quante cose ti perdi...
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Hai citato tutti grandi autori. Insomma, quelli ti piacciono? Questo mi consola. Devo dedurre che la tua avversione nei confronti di Gilliam è dettata solo da un tuo gusto personale. Ma devo correggerti: !) un film visionario non è necessariamente sconclusionato, 2) I film di Gilliam non sono sconclusionati. Dipende, poi, da cosa intendi per "sconclusionato". Se per te una visione distorta della realtà implica sconclusionatezza, è un altro conto. Io amo i film lineari, così come quelli "arizigogolati". Tu appartieni a quella categoria che guarda a quelli come me come i "cinefili-che-si-esaltano-guardando-qualsiasi-cosa-strana-e-insolita". E ti correggo subito. Per esempio, Lars von Trier non mi piace, proprio perché, come hai detto tu, è forzatamente originale.
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Hai citato tutti grandi autori. Insomma, quelli ti piacciono? Questo mi consola. Devo dedurre che la tua avversione nei confronti di Gilliam è dettata solo da un tuo gusto personale. Ma devo correggerti: !) un film visionario non è necessariamente sconclusionato, 2) I film di Gilliam non sono sconclusionati. Dipende, poi, da cosa intendi per "sconclusionato". Se per te una visione distorta della realtà implica sconclusionatezza, è un altro conto. Io amo i film lineari, così come quelli "arizigogolati". Tu appartieni a quella categoria che guarda a quelli come me come i "cinefili-che-si-esaltano-guardando-qualsiasi-cosa-strana-e-insolita". E ti correggo subito. Per esempio, Lars von Trier non mi piace, proprio perché, come hai detto tu, è forzatamente originale. Ma non puoi dire questo di Gilliam. Gilliam è un grande sognatore, che non fa opere fine a se stesse (sconclusionate) ma cariche intrinsecamente di messaggi sociali: ma l'hai visto bene Brazil? Io non so se l'hai capito a fondo,
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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ah quante cose ti perdi... (2)
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...mai come fai a dire che è sconclusionato? In quel film ha riassunto tutti i mali della società, alterandoli attraverso lo strumento della parodia (che tu invece percepisci come "stranezza autoreferenziale"), e dunque caricandoli ancora di più di impatto visivo. Il cinema è innanzitutto arte figurativa, e come in pittura, si ha il genere surrealista. Gilliam è un surrealista-simbolista, il mondo dei suoi film è una rielaborazione irrazionale del visibile, in cui le immagini sono simboli, e per questo non pretenziosamente originale. E' il suo modo di costruire l'immagine cinematografica, che nei giorni d'oggi invece ha perso tutto il suo simbolismo. La gente ormai va al cinema a vedere delle storie, ignorando il fatto che l'immagine cinematografica è costruita da una scenografia, dai costumi, dalla fotografia, e dall'angolazione di ripresa.
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...mai come fai a dire che è sconclusionato? In quel film ha riassunto tutti i mali della società, alterandoli attraverso lo strumento della parodia (che tu invece percepisci come "stranezza autoreferenziale"), e dunque caricandoli ancora di più di impatto visivo. Il cinema è innanzitutto arte figurativa, e come in pittura, si ha il genere surrealista. Gilliam è un surrealista-simbolista, il mondo dei suoi film è una rielaborazione irrazionale del visibile, in cui le immagini sono simboli, e per questo non pretenziosamente originale. E' il suo modo di costruire l'immagine cinematografica, che nei giorni d'oggi invece ha perso tutto il suo simbolismo. La gente ormai va al cinema a vedere delle storie, ignorando il fatto che l'immagine cinematografica è costruita da una scenografia, dai costumi, dalla fotografia, e dall'angolazione di ripresa. La gente vuole vedere la realtà al cinema, e non ha capito nulla. Perciò poi quando si vede un film di Gilliam si reagisce così. E' abitudine.
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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ah quante cose ti perdi... (3)
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Se facessimo più attenzione, oltre che al piano narrativo, ai diversi linguaggi che il cinema riesce a conciliare in contemporanea, forse si amerebbe di più uno come Gilliam, o il grande Fellini, che non hai citato (e forse non è un caso). Questi due autori sono il cinema allo stato puro, quello che ci fa capire che non basta ascoltare le battute degli attori per seguire la storia, ma bisogna far caso ad ogni particolare dell'immagine. La qualità oggettiva di Gilliam è questa. Io studio anche cinema, e potrei dirti anche altri motivi per cui è oggettivamente valido un film di Gilliam, anche a livello tecnico. Ma credo che non ci siano "film per cinefili" o "film per gente comune". Io credo che i film siano di tutti, poi ci sono quelli che sono di qualità, e quelli che non lo sono.
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Se facessimo più attenzione, oltre che al piano narrativo, ai diversi linguaggi che il cinema riesce a conciliare in contemporanea, forse si amerebbe di più uno come Gilliam, o il grande Fellini, che non hai citato (e forse non è un caso). Questi due autori sono il cinema allo stato puro, quello che ci fa capire che non basta ascoltare le battute degli attori per seguire la storia, ma bisogna far caso ad ogni particolare dell'immagine. La qualità oggettiva di Gilliam è questa. Io studio anche cinema, e potrei dirti anche altri motivi per cui è oggettivamente valido un film di Gilliam, anche a livello tecnico. Ma credo che non ci siano "film per cinefili" o "film per gente comune". Io credo che i film siano di tutti, poi ci sono quelli che sono di qualità, e quelli che non lo sono. Questo lo è, e come anche Paleutta ha detto, il valore oggettivo va riconosciuto. Poi, ho rispetto nei confronti dei tuoi gusti personali. Ti invito comunque a riscoprire questo autore, un po' più "difficile"
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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ah quante cose ti perdi... (4)
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L'invito vale anche per gli altri grandi autori che hai citato, dei cui film penso - ma potrei sbagliarmi - hai fatto caso molto al piano narrativo e meno a quello dell'immagine. Secondo me finirai col dire che anche Kurosawa si faceva le canne... Come se poi Kurosawa non fosse visionario e apparentemente sconclusionato! Ma l'hai visto il suo "Sogni"? Credimi, se lo vedessi, ti farebbe lo stesso effetto che ti fa Gilliam, perché è molto "visionario e sconclusionato"... Il cinema è il linguaggio dell'immaginazione, ed ha proprio la grande possibilità di deformare il visibile a suo piacimento, facendolo sembrare realtà. E' come i sogni, fatto di musica e immagini, e perciò ha una grande potenzialità che pochi hanno capito e saputo sfruttare: Gilliam è uno di questi.
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dido93
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domenica 13 gennaio 2008
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ciò che conta...
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...in tutto questo, è condividere un interesse che certamente merita quei pochi ritagli di tempo (la sera...qualche volta...) che oramai il lavoro e la famiglia ci lasciano (almeno a me...). Da ciò che scrivi traspare una sincera passione per il cinema e, in fondo, è questo ciò che conta (appunto) al di là delle preferenze e delle "momentanee predisposizioni" a guardare questo o quell'altro film. Raccolgo il tuo invito a rivedere e, chissà, 'riscoprire' qualche film di Gilliam... Devo solo trovare il tempo e la giusta "predisposizione"...:-) Di Kurosawa ho visto solo lo stupendo "Dersu Uzala", e "Rapsodia in Agosto". Appena riuscirò a vedere anche il film che hai citato "farotti sapere" in codesta sede.
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...in tutto questo, è condividere un interesse che certamente merita quei pochi ritagli di tempo (la sera...qualche volta...) che oramai il lavoro e la famiglia ci lasciano (almeno a me...). Da ciò che scrivi traspare una sincera passione per il cinema e, in fondo, è questo ciò che conta (appunto) al di là delle preferenze e delle "momentanee predisposizioni" a guardare questo o quell'altro film. Raccolgo il tuo invito a rivedere e, chissà, 'riscoprire' qualche film di Gilliam... Devo solo trovare il tempo e la giusta "predisposizione"...:-) Di Kurosawa ho visto solo lo stupendo "Dersu Uzala", e "Rapsodia in Agosto". Appena riuscirò a vedere anche il film che hai citato "farotti sapere" in codesta sede.Non concordo con te (perché mi sembra che questo tu voglia intendere, poi correggimi se sbaglio..) sul fatto che un buon prodotto cinematografico può anche trascurare il piano narrativo per prediligere marcatamente quello delle immagini (...il cinema è innanzitutto arte figurativa...).
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dido93
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domenica 13 gennaio 2008
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ciò che conta 2
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Secondo me un valido film 'd'autore' dovrebbe riuscire a coniugare entrambi gli elementi. Esempio: mi è piaciuto molto uno dei capolavori del cinema espressionista tedesco, 'Das Kabinett des Dr. Caligari'. Penso che sia uno di quei film che riesce a far sposare una trama intelligente ed intrigante con delle immagini di grande impatto scenografico, per nulla fini a se stesse (linee spezzate, spigolose, dure, prospettiva ribaltata, tridimensionalità quasi annullata...ecc...il tutto finalizzato a comunicare con veemente violenza la concezione pessimistica e drammatica che gli artisti avevano della società e del mondo...cito da altre fonti...). Buone visioni.
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andrea
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domenica 13 gennaio 2008
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film in prosa e film in versi
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Sì, "Il gabinetto del dottor Caligari" è il primo film della stagione del cinema espressionista tedesco, di grande impatto visivo-narrativo. Il fatto che il cinema sia innanzitutto arte figurativa l'ho ribadito perché ultimamente noto che si trascura l'aspetto visivo dei film, concentrando l'attenzione soltanto sulla trama. Un film che coniuga un buon intreccio narrativo con una giusta potenza visiva è perfetto. Esistono, però, film "lirici", che assomigliano più a delle "poesie" che a dei "romanzi", e quindi perdono la loro linearità narrativa sostituendola con una poeticità visiva, e questo è il caso di film come "Il cielo sopra Berlino" di Wenders. Kubrick diceva che il cinema assomigliava più alla musica che alla letteratura, perché riusciva a colpire direttamente l'inconscio senza ricorrere al mediatore verbale.
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Sì, "Il gabinetto del dottor Caligari" è il primo film della stagione del cinema espressionista tedesco, di grande impatto visivo-narrativo. Il fatto che il cinema sia innanzitutto arte figurativa l'ho ribadito perché ultimamente noto che si trascura l'aspetto visivo dei film, concentrando l'attenzione soltanto sulla trama. Un film che coniuga un buon intreccio narrativo con una giusta potenza visiva è perfetto. Esistono, però, film "lirici", che assomigliano più a delle "poesie" che a dei "romanzi", e quindi perdono la loro linearità narrativa sostituendola con una poeticità visiva, e questo è il caso di film come "Il cielo sopra Berlino" di Wenders. Kubrick diceva che il cinema assomigliava più alla musica che alla letteratura, perché riusciva a colpire direttamente l'inconscio senza ricorrere al mediatore verbale. L'ha dimostrato in "2001: Odissea nello spazio". Anche Fellini sosteneva che il cinema era pittura, prima di essere letteratura. Comunque sia, evviva il cinema!
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[+] quoto al 100...
(di dido93)
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paleutta
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lunedì 14 gennaio 2008
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sgombriamo il campo
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innanzi tutto sono contento dido93 che tu abbia mostrato uno spessore ed una conoscenza non indifferente anche di un cinema di un certo tipo. Mi ero fatto l'idea che tu fossi il solito "raga" un pò sgrammaticato che scrive stile sms e che va in delirio per film alla Armageddon...Mi ero sbagliato. Sei anche musicista, anche io ed andrea lo siamo e so che i musicisti hanno quel qualcosina in più, almeno a livello di sensibilità.Cioè, io non sono musicista, diciamo che suono la chitarra da più di 20 anni ed ho una gran passione.Allora, fermo restando gusti ed inclinazioni personali, mi sento di dire questo: L'esercito delle 12 scimmie, NON E' AFFATTO SCONCLUSIONATO, anzi, è un orologio svizzero! Affronta il tema del paradosso temporale in modo brillantissimo e non era certo facile far quadrare il cerchio in una vicenda così intricata.
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innanzi tutto sono contento dido93 che tu abbia mostrato uno spessore ed una conoscenza non indifferente anche di un cinema di un certo tipo. Mi ero fatto l'idea che tu fossi il solito "raga" un pò sgrammaticato che scrive stile sms e che va in delirio per film alla Armageddon...Mi ero sbagliato. Sei anche musicista, anche io ed andrea lo siamo e so che i musicisti hanno quel qualcosina in più, almeno a livello di sensibilità.Cioè, io non sono musicista, diciamo che suono la chitarra da più di 20 anni ed ho una gran passione.Allora, fermo restando gusti ed inclinazioni personali, mi sento di dire questo: L'esercito delle 12 scimmie, NON E' AFFATTO SCONCLUSIONATO, anzi, è un orologio svizzero! Affronta il tema del paradosso temporale in modo brillantissimo e non era certo facile far quadrare il cerchio in una vicenda così intricata. Questo è oggettivo non puoi negarlo. Forse ti ha disturbato a livello visivo e non ne hai colto la finezza della trama. Vedendolo si è un pò fuorviati dalla
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paleutta
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lunedì 14 gennaio 2008
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continua
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vicenda, come molto brillantemente coglie il Morandini : "raro esempio di un titolo che indica una falsa pista". Ma questo è proprio il genio del regista, una sceneggiatura che sta in piedi su un equivoco per quasi tutta la durata del film e poi alla fine chiude in modo a dir poco sorprendente e plausibile, considerando che si tratta di un film di fantascienza. E' accettabile che non sia di tuo gusto, non è accettabile che lo si definisca sconclusionato, non lo è assolutamente. A proposito dido93, che tipo di musicista sei?
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dido93
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martedì 15 gennaio 2008
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carissimi, per impellenti...
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...motivi di lavoro...e de stanchezz e mal de cap...:-) vi rispondo domani, con tutta calma... Pale, sono pianista...;-) Complimenti per la tua passione per quel meraviglioso strumento che è la chitarra... Buona serata
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andrea
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mercoledì 16 gennaio 2008
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il piano...
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Io adoro il piano, è il mio strumento preferito dopo la chitarra, che anch'io suono, anche se da 4 anni (io ne ho 20).
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dido93
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mercoledì 16 gennaio 2008
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come dicevo...
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...sono (o meglio ero...:-) pianista, nel lontano 1992 (a 22 anni), poi lavoro, famiglia e cavoli vari...e dove sta il tempo di studiare...magari ci fosse... Per tornare (l'ultima volta...:-) su questo film di Gilliam, devo dire che, forse non sarà "sconclusionato" (nel senso che da qualche parte andrà a parare...) ma "macchinoso e sbretellato" si...sinceramente non potrei trovare parole migliori di quelle del Morandini ... Però i vostri pareri positivi mi hanno incuriosito e, comunque, invogliato a rivederlo...non fosse altro che per cercare pure io questa "finezza della trama" che ho subito riscontrato in film come quello citato "Das Kabinett..." (che è pure muto...) ma che qui proprio non sono riuscito ad intravedere.
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...sono (o meglio ero...:-) pianista, nel lontano 1992 (a 22 anni), poi lavoro, famiglia e cavoli vari...e dove sta il tempo di studiare...magari ci fosse... Per tornare (l'ultima volta...:-) su questo film di Gilliam, devo dire che, forse non sarà "sconclusionato" (nel senso che da qualche parte andrà a parare...) ma "macchinoso e sbretellato" si...sinceramente non potrei trovare parole migliori di quelle del Morandini ... Però i vostri pareri positivi mi hanno incuriosito e, comunque, invogliato a rivederlo...non fosse altro che per cercare pure io questa "finezza della trama" che ho subito riscontrato in film come quello citato "Das Kabinett..." (che è pure muto...) ma che qui proprio non sono riuscito ad intravedere... Forse ero stanco e dovrei rivederlo? Forse la trama del film è davvero macchinosa e sbretellata? MAH!! Ad ognuno il suo personale parere e giudizio...:-) Saluti
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mercoledì 16 gennaio 2008
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la trama sbretellata...
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provo a riassumerla (è una parola..). Siamo nel futuro, quel che rimane dell'umanità, decimata da un virus letale (solo per l'uomo) di cui non si conoscono le origini, è costretta a vivere isolata nel sottosuolo per evitarne il contatto. Si ipotizza che il livello tecnologico sia tale da aver scoperto il modo di viaggiare nel tempo. A turno, vengono scelti dei "volontari" (in realtà obbligati), da usare come sorta di cavie ,tra i detenuti da spedire nel passato per raccogliere dati ed informazioni che possano risultare utili nel presente per scongiggere il virus e poter tornare in superfice. Una troupe scientifica organizza il tutto e da le istruzioni a questi emissari sul da farsi. Uno di questi è James Cole Willis.
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provo a riassumerla (è una parola..). Siamo nel futuro, quel che rimane dell'umanità, decimata da un virus letale (solo per l'uomo) di cui non si conoscono le origini, è costretta a vivere isolata nel sottosuolo per evitarne il contatto. Si ipotizza che il livello tecnologico sia tale da aver scoperto il modo di viaggiare nel tempo. A turno, vengono scelti dei "volontari" (in realtà obbligati), da usare come sorta di cavie ,tra i detenuti da spedire nel passato per raccogliere dati ed informazioni che possano risultare utili nel presente per scongiggere il virus e poter tornare in superfice. Una troupe scientifica organizza il tutto e da le istruzioni a questi emissari sul da farsi. Uno di questi è James Cole Willis. L'intento è mandarlo nel 1996 un anno prima della diffusione dell'epidemia. Il sistema di controllo del viaggio non è ancora affidabilissimo e per errore il primo tentativo lo spedisce nel 1990, dove viene preso per matto ed internato. Continua....
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mercoledì 16 gennaio 2008
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trama sbretellata 2
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Nel manicomio viene a contatto con 2 personaggi chiave: la dottoressa Railly (com'è bella la Stowe...) e Goines Pitt. Goines (matto da legare)gli parla di questo gruppo di lotta clandestino, "L'esercito delle 12 scimmie", una sorta di mini Greenpeace da combattimento che lotta nel nome dell'ambientalismo e della salvaguardia degli animali, compiendo atti di sabotaggio e attentati. Goines è figlio di un potente a capo di un istituto di ricerca batteriologica. Insomma, gli indizi che le 12 scimmie possano essere strettamente legate alla pandemia sembrano evidenti e nasce la convinzione che loro siano la causa. Intanto dal futuro resisi conto dell'errore dell'anno di trasferimento, cercano di rimediare ma sbagliano di nuovo e Cole si ritrova nel bel mezzo di uno scontro al fronte tra le trincee della 1a guerra mondiale, dove un proiettile gli si conficca in una gamba.
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Nel manicomio viene a contatto con 2 personaggi chiave: la dottoressa Railly (com'è bella la Stowe...) e Goines Pitt. Goines (matto da legare)gli parla di questo gruppo di lotta clandestino, "L'esercito delle 12 scimmie", una sorta di mini Greenpeace da combattimento che lotta nel nome dell'ambientalismo e della salvaguardia degli animali, compiendo atti di sabotaggio e attentati. Goines è figlio di un potente a capo di un istituto di ricerca batteriologica. Insomma, gli indizi che le 12 scimmie possano essere strettamente legate alla pandemia sembrano evidenti e nasce la convinzione che loro siano la causa. Intanto dal futuro resisi conto dell'errore dell'anno di trasferimento, cercano di rimediare ma sbagliano di nuovo e Cole si ritrova nel bel mezzo di uno scontro al fronte tra le trincee della 1a guerra mondiale, dove un proiettile gli si conficca in una gamba. Quasi subito viene ripescato e questa volta mandato nel 1996 dove cerca e riesca a rintracciare la d.ssa Railly per
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mercoledì 16 gennaio 2008
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sbretellamento 3
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cercare di convincerla di quello che sta per succedere. Lei in principio non gli crede ma poi, il proiettile conficcato nella gamba la convince.Infatti fattolo analizzare si rende conto chè effettivamente risalente al 15/18 e addirittura su una foto di archivio risalente all'epoca, riconosce Cole nudo, sdraiato nella trincea. La pista da seguire sono le 12 scimmie a questo punto. Da qui in poi il film, tra vari colpi di scena, in uno dei quali Cole stesso si autoconvince di essersi immaginato tutto e di non venire dal futuro (viene subito disilluso), si arriva alla rivelazione: le 12 scimmie non c'entravano niente col virus, avevano solo progettato di liberare gli animali dallo zoo, cosa che effettivamente fanno.
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cercare di convincerla di quello che sta per succedere. Lei in principio non gli crede ma poi, il proiettile conficcato nella gamba la convince.Infatti fattolo analizzare si rende conto chè effettivamente risalente al 15/18 e addirittura su una foto di archivio risalente all'epoca, riconosce Cole nudo, sdraiato nella trincea. La pista da seguire sono le 12 scimmie a questo punto. Da qui in poi il film, tra vari colpi di scena, in uno dei quali Cole stesso si autoconvince di essersi immaginato tutto e di non venire dal futuro (viene subito disilluso), si arriva alla rivelazione: le 12 scimmie non c'entravano niente col virus, avevano solo progettato di liberare gli animali dallo zoo, cosa che effettivamente fanno.In realtà il dr Peters, assistente del padre di Goines, era lui il diabolico architetto dell'epidemia. Non mi ricordo come, Cole e la d.ssa Railly lo scoprono e cercano di fermarlo. Al check in dell'aeroporto Cole cerca disperatamente di sparare al folle ma viene lui stesso
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paleutta
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mercoledì 16 gennaio 2008
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sbretella 4
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abbattuto dalla polizia prima di riuscire a farlo.Assiste alla scena un bambino coi genitori. La scena è la stessa alla quale aveva assistito da bambino Cole, che aveva visto in effetti uccidere se stesso tornato indietro dal futuro. E' un immagine ricorrente nel film, lui che ha questo ricordo di quando era bambino, prima dell'esplosione del virus.Insomma il bambino che guarda è Cole stesso per farla breve. Il folle dr Peters riesce a svicolare e ad imbarcarsi,ma sull'aereo, accanto a se, si ritrova (senza sapere chi è) una scienziata della troupe che aveva spedito Cole nel passato che, oramai a conoscenza di come sono andate le cose, probabilmente riuscirà trarre qualche informazione utile per poter risollevare l'umanità nel futuro.
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abbattuto dalla polizia prima di riuscire a farlo.Assiste alla scena un bambino coi genitori. La scena è la stessa alla quale aveva assistito da bambino Cole, che aveva visto in effetti uccidere se stesso tornato indietro dal futuro. E' un immagine ricorrente nel film, lui che ha questo ricordo di quando era bambino, prima dell'esplosione del virus.Insomma il bambino che guarda è Cole stesso per farla breve. Il folle dr Peters riesce a svicolare e ad imbarcarsi,ma sull'aereo, accanto a se, si ritrova (senza sapere chi è) una scienziata della troupe che aveva spedito Cole nel passato che, oramai a conoscenza di come sono andate le cose, probabilmente riuscirà trarre qualche informazione utile per poter risollevare l'umanità nel futuro. Fine. A grandi (grandissime)linee la vicenda è questa, ci sono tante sfumature che ho omesso per sintesi e sono quelle che poi rendono anche il film originale e gustosamente visionario in stile Gilliam. Mi sembra che torni tutto. Dimmi di si...ti prego
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dido93
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mercoledì 16 gennaio 2008
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beh...io penso...
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...che una "sintesi" così precisa davvero è "quasi" meglio del film stesso...:-) Che dire: questa è passione per il cinema...;-) Sarei curioso di conoscere (Paleutta e Andrea...) i vostri 10 film che portereste sulla classica "isola deserta"... Lo so, è una "stupidata", in quanto sceglierne uno vuol dire poi escluderne inevitabilmente qualche altro... Però sono curioso di conoscere quelli che voi giudicate i VOSTRI "capolavori"...e che rivedreste decine di volte... Poi domani sera quando torno dal lavoro vi scrivo i miei... Un caro saluto a due "cinefili" D.O.C.G...;-)
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dido93
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mercoledì 16 gennaio 2008
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p.s.:...
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...quoto in pieno la Stowe, una bellezza semplicemente "affascinante"...
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paleutta
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mercoledì 16 gennaio 2008
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di getto
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i primi 10 che mi vengono così senza pensarci troppo: 1)2001 odissea nello spazio 2)Solaris 3)Alien 4)1997 fuga da new york 5)Tutti a casa 6)Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto 7)Matrix 8)La grande guerra 9)Battle of Britain 10) Culo d'oriente, il cazzo non si pente.
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andrea
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giovedì 17 gennaio 2008
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senza numerarli...
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La voce della luna, Otto e mezzo, I vitelloni, Amarcord (tutti di Fellini), Nuovo Cinema Paradiso, 2001: Odissea nello spazio, C'era una volta in America, Il Padrino parte II, Schindler's List, Brazil, Shining, Blade Runner, Il cielo sopra berlino.
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paleutta
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giovedì 17 gennaio 2008
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ah già...
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che scemo mi ero scordato il mio preferito: Blade Runner!
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dido93
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giovedì 17 gennaio 2008
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mi sembra giusto...
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...non numerare...Il posto delle fragole, Cafè express, Gatto bianco, gatto nero, Il Padrino parte I, C'era una volta in America, L'uomo delle stelle, La leggenda del pianista sull'oceano, Totò a colori, Indagine su un ...., Oltre il giardino, Rosemary's baby, Ricomincio da tre, Oliver Twist, The blues brothers, Qualcuno volò...., East is East, Frenzy, L'albero degli zoccoli e, ovviamente, Piedone lo sbirro....;-)
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andrea
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venerdì 18 gennaio 2008
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il posto delle fragole
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Anche "Il posto delle fragole" è tra i miei preferiti, infatti Bergman lo adoro, comunque una vera e propria classifica non si può fare...
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paleutta
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venerdì 18 gennaio 2008
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titoli hard
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c'era un periodo in cui mi divertivo a ricercare i titoli di film a luci rosse più originali, oltre al prima citato Culo d'Oriente il cazzo non si pente, aggiungo L'albero delle zoccole e Tormento di labbra insaziabili.
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