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In complesso"HOusesitter"(1991, Frank OZ, soggetto di Brian Grazer, screenplay di Mark Stein), certo prevedibile fin dall'inizio, nel senso che la"preziosa"menttirtrice resa da Goldie Hawn sicuramente fara'cadere e cedere al matrimonio l'architetto "sfigato e imbranato"reso da Steve Martin, come film vale la pena di essere visto, dato che in definitiva le balle e i racconti fantasiosi.smaniosi di comodo piacciono (quasi)a tutti(e, in molte circostanze, ossia quasi sempre e quindi, in buona sostanza, non c'e'nulla di troppo falso e di malvagio nell'adeguarsi a tale andazzo. Un a societa'. non solo quella USA, ma ormai tragicamente"mondializzata"in cui c'e'poco spazio per l'idealismo politico e le grandi lotte ideali, dove anche lo "spazio utopico " si e'ristretto a favore della fantasia spicciola, piegata anche ai propri interessi contingenti.di cui i famosi 1990 s sono qualcosa di passato ma anche di in qualche modo presente, se consideriamo soprattutto la prima parte di quel decennio . Ecco allora che la storiella del film, con tutti i suoi limti, vistosi fin dall'inizio, si puo'"recupeare"... EUgen
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