Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Francesco Nuti in un momento di allegria. Sempre secondo le sue solite cifre sentimentali ma voltate questa volta anche in burla, con guizzi e lazzi vicini non di rado alla farsa; sottile, però, e di grana fine. Comincia il protagonista, che di nome si chiama proprio Caruso e di cognome Pascovski perché – avverte il sottotitolo – è “di padre polacco”. Poi si fa avanti la storia. Come sempre in Nuti avviata da una separazione straziante: Giulia, la moglie amatissima di Caruso, lo lascia, e lui, che pure di professione è psicanalista, diventa quasi pazzo, agendo e muovendosi nella colorata Firenze in cui vive con modi addirittura dissennati, tanto che, pur essendo un cittadino rispettabile, passa molte notti in guardina, “per ubriachezza molesta”. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2792 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 17 febbraio 1988