Diretto da un anonimo Stuard Gillard di questa pellicola si ricordano le scene di nudo della Cates nel deserto e la splendida canzone omonima. Incredibilmente ingenuo tanto per le soluzioni narrative con i predoni che compaiono con regolarità ogni 15 minuti circa, quanto per le ambientazioni, i fondali da poster per agenzie turistiche, e la totale inespressività degli attori coinvolti (la scimmia una spanna sopra di loro); eppure il risultato è migliore rispetto al capostipite, qui almeno succede qualcosa e non ci si annoia troppo. Phoebe Cates lolita bellissima e conturbante. Per ricordare con nostaglia gli anni ottanta.
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