La prima notte di quiete

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Un film di Valerio Zurlini. Con Giancarlo Giannini, Alain Delon, Lea Massari, Alida Valli.
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Drammatico, durata 132 min. - Italia 1972. - Nexo Digital uscita giovedì 25 luglio 2024. MYMONETRO La prima notte di quiete * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

QUANDO C''ERANO I GRANDI REGISTI Valutazione 0 stelle su cinque

di LUCA G


Feedback: 2602 | altri commenti e recensioni di LUCA G
domenica 15 settembre 2024

O nel 72 siete andati al cinema o di questo film capirete mai niente, ma niente proprio, chi ne parla bene non coglie minimamente il significato del film e chi ne parla male men che meno;
rinomato critico osserva che due son le qualità di Z.:
un gusto plastico eccezionale,
un'estrema finezza di notazioni psicologiche;
Z. 'è una delle maggiori promesse del cinema italiano' scriveva nel 1965,
sono state, queste promesse, mantenute? la PNQ rappresenta quella promessa che il regista doveva mantenere?
questa è cinematograficamente la domanda cui bisogna rispondere;
Z. non faceva film dal 68 e PNQ doveva essere il suo grande ritorno, questo mio film 'è un thrilling dei sentimenti' dichiarava alla presentazione;
il film uscì nei primi giorni di novembre del 75, facevo la 1^ scientifico a Bologna, in classe tutti quanti eravamo andati a vederlo, ci aveva invitati a farlo la prof. d'italiano; pochi giorni prima i miei compagni ed io avevamo incontrato D. e Mireille Darc (che donna ragazzi!!!) all'ippodromo di Corticella, ma Alain non era in buona, i suoi cavalli avevano perso, io no, stavo bene perché non avevo puntato sui suoi, anzi avevo guadagnato, andammo per chiedergli l'autografo ma la dilettevole Mireille ci dissuase e allora la portammo in un bar di via di Corticella dove ancora ci sono le foto di noi con lei; ... che cosa provammo, parola mia!!!
il film è alquanto incoerente, nel colloquio con Randone D. risponde in monosillabi, R. gli chiede della laurea e lui bofonchia qualche cosa e R. gli dice 'mi pare che lei non abbia molta vocazione per l'insegnamento', ... come fa a dirlo se l'ha appena conosciuto?
poco dopo entra in classe gli studenti 'prof. possiamo fumare?' e lui 'certo'  e si mette a fumare anche lui e a leggere ll giornale, poi qualcuno fa un commento sulla parimenti dilettevole P. e allora si spazientisce lo fa uscire: dunque, che insegnante è? duro, non duro? non rispetta le regole poi vuole che siano rispettate ...
la vestizione è ridicola col cappotto cammello la barba non fatta ... eh dopo l'ultimo tango avranno detto trucchiamolo come Brando;
poi assegna il tema 'parlate di voi siate sinceri tanto poi vi scopro' che cosa gliene importa? e poi dà un tema su Leopardi;
successivamente si avvicina alla P. e dice 'mm sei l'unica che ha fatto il tema su L.' ma allora chi è questa ragazza una sfortunata ma non cinica, o un'ambiziosa che sa quel vuole?;
poi all'uscita da scuola lei si avvicina alla macchina e lui la porta a mangiare il pesce e inizia un banale dialogo:
'ti chiami Vanina come ...nel ...' ecc.
'sì'
'hai letto il libro?'
'no'
hanno fatto il film l'hai visto?'
'no';
poi a lezione D. le recita alcuni versi e le chiede 'secondo te di chi sono?'
e lei 'Leopardi'
no di monsignor della casa' fumando la sigaretta;
poi si procede con la vita a Rimini,
beh a me non pare che fino a qui il film stia dando una grande prova di sé;
c'è una sequenza stupenda quella della discoteca in cui la P. balla con AMM sulle note di 'domani è un altro giorno',
e c'è D. sempre col suo cappotto ...non se lo toglie neanche in discoteca...
ci sono le immagini di D. e P. che dormono sui materassi per terra, dopo l'amore ...un critico scrisse 'un erotismo tanto spinto quanto artificioso',
che cosa si può dire?
sono presenti le notazioni psicologiche?
sì ci sono ma non sono rappresentante in modo compiuto, coerente;
il gusto plastico c'è?
eccome perchè i primi piani della Petrova sono assolutamente stupendi e le immagini dei due per terra sono un dipinto;
che cosa non ha funzionato?
lasciate stare le frasi notte di quiete messe lì per fare un pò di scena,
il regista non sta rappresentando alcun significato esistenziale, nessun discorso in generale,
ma sta narrando della vicenda che ebbe con la Jacqueline Sassard cui la Petrova assomiglia come una goccia d'acqua, Z. doveva esordire con 'Guendalina' di cui aveva scritto soggetto e sceneggiatura ma il furbetto Lattuada gli scippò tutto, Z. era laureato in legge ma si fece raggirare, e non occorre dire che oltre alla sceneggiatura perse anche la Jacqueline; è chiaro che la vicenda lo segnò ben più che il significato della morte;
e questo film è nient'altro che la rievocazione della vicenda del regista con la Sassard;
Delon rovinò tutto perché era il gradasso che era, D. era un gangster, amico personale del capo della malavita di Marsiglia di cui sposò la figliuola,
nel marzo del 70 il giudice istruttore di Parigi dopo una settimana di interrogatori in cui D. e sua moglie erano in stato di fermo stava per arrestarli come mandanti di due omicidi, poi intervenne il Presidente ...
per questo D. nel 72 era in Italia, perché non gli facevano più fare un film in Francia, altrimenti non sarebbe mai venuto in Italia, dopo il clan dei sicliani, che gli aveva permesso unico caso di farlo diventare un star alla pari con Paul Newman, Clint Eastwood, neanche Mastroianni che pure ambiva riuscì a sfondare in America, perché non spiccicava l'inglese, mentre D. lo parlava da Dio;
il cinema non è letteratura, non c'entra un fico Goethe, conta non ciò che si racconta ma come lo si racconta;
a un certo punto D. e Z. non si sopportarono più e D. per interposta persona si rivolgeva a Z.in francese e Z., che sapeva perfettamente il francese, si rivolgeva a lui in italiano;
l'insegnante di PNQ doveva interpretarlo Perrin, lui sì che avrebbe reso la disperazione del protagonista ma, come dicevo, D. richiamò subito masse di spettatori;
rimane il rimpianto che Z. non realizzò più quella promessa che doveva, che lo avrebbe assorto al rango dei grandi registi del cinema, era un uomo chiuso, introverso, sensibile, che per tutta la vita cercò un'altra Sassard senza mai più riuscirvi e visse con quell'illusione, che poi lo condusse prematuramente... alla prima notte di quiete.



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