Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Carlo Mazzacurati |
Attori | Giovanni Galeazzi, Roberta Zanchin, Ernesto Canal, Carlo Memo, Ramiro Ambrosi Massimo Comin. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 ottobre 2013
In Italia al Box Office Sei Venezia ha incassato 4,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Venezia è una realtà a parte. Estranea alla frenesia delle metropoli, si distingue per la lentezza obbligata degli spostamenti, ai quali costringe abitanti e turisti. La sua eccezionalità di luogo rispecchia l'estrosità dei personaggi che Carlo Mazzacurati ci presenta: sei veneziani diversi, grandi e piccini, che fanno mestieri nascosti, ricchi però di quei guizzi di coraggio e sfrontatezza rari da incontrare. Una cameriera d'albergo, un archeologo, un archivista volontario, un ex ladruncolo, un pittore e un ragazzino appassionato di arti marziali; questi sono i protagonisti di un omaggio alla Serenissima che il regista gira con grande 'passione', osservando i soggetti con la 'giusta distanza'. Disincantati e vitali, i personaggi della galleria sono tasselli coloriti di un quadro umano eccentrico e piacevolissimo da guardare. Esce un'immagine vivace di Venezia, dove gli anziani non smettono di apprezzare la vita, e i bambini sembrano più maturi degli adulti. Il regista padovano conferma ancora una volta un gusto particolare per le piccole cose. Attraverso un montaggio ritmato ma non sincopato, i protagonisti possono parlare e farsi conoscere; le loro parole sono la voce di Venezia, di quella parte della città che sta nascosta ma la rende viva. Viuzze e canali accolgono i segreti di una cameriera che svela come sia triste scoprire che le star hollywoodiane siano un po' sporche. O le confidenze del ladro Ramiro che dice di essere sempre stato "fortunato nella sfiga" perché ha evitato di immischiarsi con la droga ed è finito a fare il cuoco. O ancora un pittore astrattista che spiega la sua poetica e la difficoltà di integrarsi a Burano. Storie agli angoli del Canal Grande, dietro le finestre, sui tetti delle case. Un quadro umano che commuove e, una volta tanto, fa apparire la vita un po' più bella.