François Truffaut
Un condamné à mort s’est échappé, in quanto si oppone radicalmente a tutti gli stili di regia, sarà, penso, meglio apprezzato da chi si reca al cinema occasionalmente, una volta al mese, piuttosto che da un pubblico che, senza essere cinéphile, è assiduo e la cui sensibilità è spesso deformata dal ritmo dei film americani.
Ciò che colpisce, quando si vede un film di Robert Bresson per la prima volta, è lo scarto costante tra quello che quest’opera è e quello che sarebbe, o sarebbe stata se realizzata da un altro cineasta; sulle prime non si avvertono che le mancanze e si sarebbe tentati di rifare la sceneggiatura indicando le inquadrature da girare perché il film assomigli a quello “che si fa al cinema”. [...]
di François Truffaut, articolo completo (7469 caratteri spazi inclusi) su 1975