Mario Gromo
La Stampa
Si offenderà, Orson Welles, se gli diremo che finora, in fondo, è stato un mattatore? La, sua recitazione è quasi sempre da mattatore, e lo è la sua regia. Potrà affínarsi potrà peggiorare, ma non è certo sua dote precïpua la discrezione. Civettone, effettistico, intelligente, talvolta di talento, bastarono pochissimi film a dargli un nome. Rapidamente inviso al conformismo di Hollywood, se ne venne in Europa, e sopratutto in Italia, a ricercarvi nuova libertà e nuove fortune. Ritrovò la prima, ma non rinverdì le seconde. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2762 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957