Alberto Anile
Dopo aver tentato il «salto di qualità» con il film di De Felice, Antonio de Curtis accetta con grande gioia la proposta di un nuovo film «importante». Girato subito dopo I tre ladri, L'oro di Napoli di Vittorio De Sica è una delle poche vere grandi occasioni che Ponti e De Laurentiis offrono a Totò per migliorare la sua carriera e imporsi, anche fuori dall'Italia, con un prodotto di qualità.
Il film è basato sull'omonima raccolta di racconti, un denso affresco della Napoli popolare, un girotondo di mille sapide figurette che il napoletano Giuseppe Marotta ha estratto dai propri ricordi e dalle proprie nostalgie. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (15969 caratteri spazi inclusi) su 1998