Pietro Bianchi
Fin da marmocchi sentimmo nominare la Morte civile come un grande spettacolo e il nome del commediografo Paolo Giacometti risplendeva in famiglia più luminoso di quello di Petrarca o Leopardi. Poi si diventò grandi, e ciò che non si era visto da piccoli, perché pauroso e terribile, lo si evitò da adulti per una buona norma di igiene mentale. La verità è che noi, Giacometti, lo conosciamo soltanto per un brutto busto che orna l'atrio di un piccolo teatro nella città dove siamo nati; e una sera, Dio ci perdoni, qualcuno della nostra compagnia, che aveva bevuto, scagliò un bicchiere di spumante sul naso di quel popolare e innocente scrittore. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (2433 caratteri spazi inclusi) su 20 Novembre 1942