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Come storia, come due ore (circa) di buon divertimento, questo è un ottimo film. In televisione poi va benissimo.
Quello che non mi convine è la tesi: "Abbiamo il dovere di essere felici". Non capisco il "dovere". Sarebbe come dire: abbiamo il "dovere" di essere ricchi, belli, fortunati... Direi meglio che abbiamo interesse, convenienza, piacere di essere belli, ricchi, fortunati e ... felici. Quindi cerchiamo di esserlo, ma senza che qualcuno o qualche regola ce lo obblighi. E se non ci riusciamo dobbiamo cercare di essere almeno sereni. Ecco: non dobbiamo essere felici, ma sereni.
Qui sta l'ambiguità del film, nel confondere la serenità (che è uno stato duraturo) con la felicità (che è un momento, un flash di grande intenso piacere, ma solo uno stato momentaneo). Quello che Hector cerca è la serenità.
Fa meraviglia che uno psichiatra sia così disorientato!
Comunque questo è un raro buon film che diverte senza effetti speciali e senza cast stellari. E fa pure pensare! Il che è piuttosto raro.
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