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Thriller tanto elegante e raffinato quanto impervio e di difficile comprensione, per via di una sceneggiatura e di un montaggio che privilegiano in modo eccessivo la creazione e il mantenimento del mistero e della suspense a discapito della chiarezza e dell’ immediata comprensibilita’ della trama. Se infatti la sostanza della vicenda e’ abbastanza chiara, lo stesso non puo’ certo dirsi di tante scene e particolari anche importanti, che spesso sono tutt’altro che facili da interpretare: salti temporali, confusione fra realta’, sogni e allucinazioni, gioco insistito e a volte un po’ disonesto sui disturbi da personalita’ multipla rendono praticamente impossibile capire bene l’intera storia a una prima visione della pellicola, richiedendone almeno una seconda e una grande attenzione a piccoli dettagli rivelatori. E’ un film intelligente e complesso, esteticamente sontuoso, che si avvale di un’ ottima regia, di un’eccellente fotografia, di una bella colonna sonora e di una splendida recitazione da parte soprattutto delle tre protagoniste femminili (le due sorelle e la matrigna), ma e’ anche un rebus, un enigma che richiede pazienza e concentrazione da parte degli spettatori per poter essere risolto ed apprezzato. Queste caratteristiche, unite alla lunghezza e al ritmo piuttosto lento (per altro bilanciato dal costante mantenimento di una buona dose di suspense) rendono la pellicola adatta a un pubblico amante del cinema d’autore mentre potrebbero infastidire e frustrare gli appassionati dei thriller d’azione. Personalmente ritengo che una maggiore semplicita’, linearita’ e chiarezza avrebbero giovato, facendo forse del film quel capolavoro che, cosi’ com’e’, non riesce ad essere; resta comunque una pellicola straordinaria, di notevole bellezza visiva e impreziosita da uno dei colpi di scena piu’ riusciti, imprevedibili e geniali della storia del cinema.
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