Himizu |
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Un film di Sion Sono.
Con Sometani Shôta, Fumi Nikaidô, Tetsu Watanabe, Mitsuru Fukikoshi
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 129 min.
- Giappone 2011.
- Fandango
MYMONETRO
Himizu
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Un altro capolavoro mancato
di andrejFeedback: 4625 | altri commenti e recensioni di andrej |
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mercoledì 12 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anche questo film, come altri del regista Sion Sono (Suicide club, Love exposure) mi ha dato l'impressione di un capolavoro mancato. Ci sono alcune ottime e potenti idee (come quella del parallelismo fra la devastazione naturale dello tsunami e la devastazione esistenziale delle giovani vite dei due protagonisti) e parecchie scene drammatiche e commoventi che non possono non affascinare e coinvolgere gli spettatori; la regia, nei suoi momenti di grazia, sa essere davvero grande; i personaggi, positivi o negativi che siano, sono tutti ben delineati, nel bene e nel male, suscitando forte simpatia o altrettanto forte antipatia e in ogni caso contribuendo alla partecipazione emotiva degli spettatori alla vicenda; la giovane protagonista femminile e’ adorabile; e a tutto questo si aggiunge l'ottima recitazione da parte di tutti gli attori, ben calati nella loro parte e assolutamente convincenti. Eppure, nonostante tutte queste buone qualita', il film nel suo insieme non funziona... Cosa manca ? Come in tanti altri film del regista, quello che manca, o meglio che viene meno col progredire della pellicola, e’ il senso della misura e del limite; i primi 40 minuti del film sono equilibrati, misurati, perfetti e percio’ altamente drammatici e commoventi, tali da far davvero pensare a un capolavoro annunciato; ma poi e’ come se all’autore sfuggisse il controllo della situazione: ne derivano (come in Love exposure) eccessi del tutto improbabili e controproducenti (come i genitori snaturati di entrambi i protagonisti che vorrebbero indurre i figli al suicidio o il protagonista maschile che, da amante depresso e malinconico dell’aurea mediocritas e della vita tranquilla, si improvvisa di colpo torvo giustiziere di teppisti e squilibrati), situazioni poco attendibili (il buon vecchio che ruba milioni di yen per aiutare il giovane amico e, pur avendo bisogno di soldi piu’ ancora di lui, li usa tutti per aiutarlo, senza riceverne neppure un grazie; un maschio adolescente che rifiuta costantemente la corte implacabile di una bella coetanea innamorata; la ragazza che, ripetutamente e assai malamente respinta, si ostina e persevera nell’inseguirlo come se questi fosse l’unico uomo rimasto al mondo), atteggiamenti e dialoghi ampiamente sopra le righe, toni eccessivi e costantemente e fastidiosamente gridati, inutili ripetizioni di situazioni simili. E tutto questo purtroppo non puo’ non pesare sull’impressione complessiva che il film lascia di se’ allo spettatore: un film intenso e originale, ma certo non il capolavoro che avrebbe potuto essere.
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