I fichissimi |
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Un film di Carlo Vanzina.
Con Jerry Calà, Diego Abatantuono, Simona Mariani, Ugo Bologna, Loris Zanchi.
continua»
Commedia,
durata 90 min.
- Italia 1981.
MYMONETRO
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Una ficata di film
di loris kirisFeedback: 518 | altri commenti e recensioni di loris kiris |
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lunedì 23 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cult dei sottoboschi milanesi, inevitabile per qualsivoglia italofono esattamente per ragioni di funambolismo linguistico: un italiano sgrammaticato, gergale ed espressivo – ad alta memorabilità – segna la parlata dei “diagoli” inimitabili pronunciati da quel tauro scatenato di Felice (Abatantuono), alla quale si contrappone quella milanesizzata del più minuto Romeo (Jerry Calà). Oltre all’agone verbale, i due gai bambacioni si oppongono per provenienza diametralmente opposta: tecnicamente “meridionalo” Felice, milanese purosangue Romeo: sarà soprattutto codesto fatto a generare la loro inimicizia cronica. Il doppiolibidinante Romeo, oltretutto, s’innamora perdutamente di Giulietta, sorella di Felice, intricando non poco le sorti dei vari personaggi. I nomi d’ascendenza scespiriana assumono funzioni più che altro ornamentali, eludendo qualsivoglia seria pretesa di rivisitazione romanzesca. Il film, difatti, non coincide con uno Shakespeare rimesso e nuovo, e nemmeno con un Shakespeare rimesso a vecchio o riletto in chiave parodica: dell’english poet resta poco nulla. Qualche sprazzo di poesia, di giocoso-sentimentalismo, traspare comunque a livello di trama, dove a farla da padrone, tuttavia, sono soprattutto i freschi sproloqui vernacolari degli antagonisti Felice-Romeo, nonché il viso stracaricaturale dell’aspirante “Bob Marlo” Carmine Faraco, l’ibrida personalità del fratello omosex di Felice e, ancora, la galleria di costumi eighties caratterizzati da un cromatismo sferzante e da abbinamenti improbabili, ben oltre l’arte pittorica fuoriuscita dal periodo thaitiano di Gauguin. Appena più seriosi gli accennuucci alle condizioni economiche degli under-salariati e agli attriti tra nord e sud. Film che ha senso per coloro che non hanno bisogno di un senso, bensì necessitanti di udire macroscopiche loquele da sottostrato.
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